venerdì 31 dicembre 2010

Dio fa rima con io, mio, ecc.

Posto un mio commento lasciato sul blog di Luigi De Magistris (dove purtroppo è riamsto visibile per poco tempo sostituito da una nuova discussione). Dunque, lo evidenzio qui con minime variazioni. Per gli approfondimenti rimando a chissà quando. A volte non riesco a fare a meno di dire la mia.

A proposito, non aggiorno più il blog perché è come se mi trovassi in una selva dove cerco di districarmi. Sono un po' troppo impelagato in problemi pratici e non. C'è un cappio che stringe sempre più e il margine di manovra è ridottissimo. Non so perché mi ritrovo a dover fare tutto da solo, ma questo non sarebbe un problema se non subissi delle opposizioni assurde e immotivate magari da chi dovrebbe invece darti supporto. Nessuno fa niente da solo, lo stesso superman se non ci fosse qualcuno a toglierli la criptonite di dosso non ce la farebbe. Ma questo cozza proprio contro la cultura del dio, io, mio per la quale (proprio come Gesù Cristo) se uno ha le capacità può anche spostare le montagne col pensiero indipendentemente dall'ambiente in cui vive. Chissà quanti preti novizi si sono affacciati alla finestra e guardando i monti in lontananza hanno detto: io ho fede, spostatevi. Harry Potter ha successo proprio per questo: con la bacchetta magica cambia le cose a suo piacimento, un mago. Come chi sull'altare alza il braccio e invade i fedeli dello Spirito Santo perché "solo" tramite lui si può compiere il miracolo della Salvezza.

Ritornando al discorso di prima: sono proprio gli incapaci i peggori fautori di tale cultura che per via della loro incapacità e per frustrazione, tarpano le ali a tutti i capaci che trovano di fronte. Non si capisce perché se tu vendi bistecche ed io chiodi e siccome sto facendo buoni affari m'incendi il negozio anche se non contrasta minimamente con la tua attività (ogni riferimento è puramente casuale). Ma chi parla di queste cose meschine che nessuno vuol vedere, analizzare e affrontare pur avendole davanti agli occhi quotidianamente? Mi scuso per lo sfogo.



La concezione cattolica -come tutti i monoteismi assolutistici- genera una verticalità (Dio, adepto) che inevitabilmente, viene rispecchiata nella vita quotidiana.

Dio=perfezione, bene assoluto / adepto=imperfezione, ricettacolo del male.



Per cui, ogni fedele vuole intimamente essere un dio egli stesso [all'origine delle religioni, l'adepto ambiva a diventare dopo la morte, come la figura del totem che in vita aveva venerato]. I rapporti sociali si formano su questa verticalizzazione ed ognuno tende ad assumere una posizione dominante per essere, non riconosciuto o stimato o rispettato ecc. ma venerato, adulato.

A seconda delle "opportunità" si è padroni/dei o schiavi/fedeli. Per ciò, paradossalmente, in una società dedita all'anima, ci si erge verso la vetta dell'Olimpo solo grazie al denaro e ai beni materiali.

La riprova è il giudizio e pre-giudizio che ognuno tende ad affibbiare agli altri. Più uno è cattolico più è giudice dei comportamenti altrui ed è, al contempo, uno che si piega alle regole di chi si trova sopra di lui, qualsiasi esse siano. Pertanto, B. rappresenta benissimo il vertice di profusione di ogni cattolico immerso nella valle di lacrime.

I giudici "terrestri" ad es. sono molto parsimoniosi perchè si rifanno ad una legge concreta, umile e democratica. Se a ciò aggiungiamo il dolore come mezzo di espiazione delle colpe (il piacere come tentazione lasciva) si capisce come mai gli italiani sopportano di tutto e sono capaci di infliggere qualsiasi maleffatta ai "cari" prossimi.

Inoltre, il vangelo di Paolo (che per me è il vero falso profeta) è troppo stringente e soffocante, è come voler ri-cristianizzare ogni giorno un popolo che è cristiano ormai fino al midollo. E' come se uno sciamano pretendesse che ogni abitante del villaggio diventasse uno sciamano. Si spiega forse con questo, la mania di andare contro o aggirare le regole democratiche come lo stesso dogma religioso (chiagne e futte) e, per una sorta di consapevolezza collettiva, chi aggira le regole è spesso ammirato e incoraggiato. Come ho già detto, in questa valle di lacrime ci perdono tutti tranne che corruttori e confessori.



P.s.
Movimento 5 stelle, amministrative
Non sono riuscito ancora a trovare nessuno per fare una lista locale. Nella mia indagine (spero sbagliata) non dico che non ci sia nessuno, ma una vera desolazione. Molti non sanno di cosa si parla, chi la prende con leggerezza e chi si dimostra interessato ma poi diventa irreperibile, chi vorrebbe ma non può, chi vorrebbe ma non dovrebbe, per non parlare dei circoli di sinistra che ti vedono come una minaccia. Insomma, stiamo a guardare.