giovedì 27 dicembre 2007

Beppe Grillo ti auguro un buon 2008.



Volevo farti anche gli auguri di Natale ma ho avuto problemi vari. Volevo dirti che ti voglio tanto bene perché quando accendo il computer penso a te. Quindi, ti do un bacetto. Ti auguro un 25 Aprile massiccio, io ci sarò. Ho fatto anche gli auguri a Buttiglione e Berlusconi; quando hai un po’ di tempo ti consiglio di vederli. Stammi bene, ciao.

Auguri di buon anno al Ministro Antonio Di Pietro



Ministro Antonio Di Pietro, voglio augurarle un buon 2008. Spero sia un anno significativo, che passi una legge elettorale giusta con lo sbarramento al 5%, sperando che Italia dei Valori raggiunga questa soglia. Mi auguro che non raggiunga il 4,9 come è già successo altre volte.
Io sono un suo sostenitore da sempre e ho sempre condiviso le sue decisioni.
Una delle cose che mi ha sorpreso di questa classe politica, fu quando lei, dopo aver lasciato la magistratura e si apprestava ad entrare in politica a furor di popolo, perché lei era in testa agli indici di gradimento, aveva il 68%, notai che tutta la classe politica, da destra a sinistra, cercava di evitarla, lo vedevano come una minaccia; io dicevo: come mai, Di Pietro il simbolo di mani pulite?

Infatti, volevano fare una legge elettorale per evitare le liste a livello nazionale, tutti avevano paura del listone Di Pietro, tutti avevano paura. Non so perché. Poi D’Alema lo fece eleggere, ma non tanto per il “furor di popolo” ma, secondo me, per delle pressioni esterne, internazionali che dicevano, come mai il simbolo di mani pulite viene trattato in questo modo, dalla magistratura stessa…
Insomma, io spero che in parlamento verranno persone corrette come lei, che interpretano il ruolo di politico come servizio al paese e non come servizio a se stessi.
Il problema della partitocrazia nasce proprio dal proporzionale, dal fare gli interessi di piccole minoranze che si trovano nella posizione di poter ricattare e di essere l’ago della bilancia che riconduce tutto a interessi campanilistici, di lobby, familiari, ecc.
Pertanto, mi auguro che Italia dei Valori cresca e con lei cresca il paese.

lunedì 24 dicembre 2007

Auguri di Natale a Buttiglione



On. Buttiglione, le auguro Buon Natale e un felice anno nuovo.
Vorrei sapere: cosa vorresti che ti portasse quest’anno Babbo Natale?
Lo so, qualche percentuale in più alle prossime elezioni perché alle ultime c’è stato un bottino un po’ discreto, non è vero?
E come è successo? Gesù ha preso l’urna elettorale l’ha spezzata e ne ha dato ai suoi discepoli.
Casini è ancora irritato per questo, perché uno s’impegna, si applica e poi si vede propugnare a tavolino certe cose. Per la verità Gesù ne ha distribuito anche ai discepoli dell’altra parrocchia, che se non uscivano sul palco quella sera, all’ultimo minuto… sono scappati là sopra come per dire basta, basta con i trucchetti, abbiamo vinto. Nessuno ha fiatato, nessuno ha detto niente, tutti d’accordo unanimi, come eravate d’accordo a non far entrare in parlamento i comunisti radicali come Ferrando perché noi in parlamento certa gente non la vogliamo, siamo gente civile.
Poi, quando sei andato in Europa perché non ti hanno voluto? Ti hanno accusato praticamente di essere un fondamentalista, un estremista. Com’è che in Europa si è estremisti e in Italia si è moderati?
Qual è la verità? La verità è una, tu lo sai, la sanno tutti ma pochissimi la riescono a pronunciare.
Ma non è di questo che volevo parlare oggi: volevo sapere, il coito interruptus, tu lo pratichi? A già, tu sei un praticante. E come funziona? Op, op, op… fermo.., op, op op mogio, mogio… op op op, vade retro…
Vorrei sapere: c’è relazione tra la sessuofobia e la perversione? C’è, certo che c’è. Ad es. la sodomia, il rapporto sessuale anale. Gli italiani sono noti anche all’estero che amano questo tipo di rapporto, ti sei chiesto per quale motivo? Io credo di si, perché lì non c’è il frutto del peccato, lì finalmente puoi… oooh, è vero? È vero?
Poi vorrei sapere un'altra cosa: c’è relazione tra cultura cattolica e cultura mafiosa?
Come si spiega che in Italia, la terra del Vaticano, la nazione del cristianesimo, convive, è famosa anche nel mondo come la terra della mafia, come mai ci sono questi due opposti?
Io ci sto lavorando, ci sto pensando, mi mancano ancora molti elementi, non computo, però un giorno riuscirò a dare delle indicazioni.
Buttiglione, Bottiglione, vorrei farti una proposta, senti: tu lo sai che andrai all’inferno per quello che hai fatto? Si ricorda il partito Popolare quando doveva andare a sinistra? Come mai poi decise di andare a destra? Non ho ancora capito le motivazioni.
Comunque, fai ancora in tempo a redimerti, a tornare indietro suoi tuoi passi. Mi auguro che tu mi ascolti e mediti su quanto detto.

Auguri di Natale a Berlusconi



Berlusconi ti auguro un buon Natale sincero, un buon 2008. Spero che recuperi le batterie per ritornare al lavoro.
Vorrei sapere: quest’anno, cosa vorresti che ti portasse Babbo Natale? Lo so, la caduta del governo Prodi. Ma la caduta dell’avversario è sempre stata una costante nella tua vita. Come un atleta che desidera vincere vedendo cadere i suoi antagonisti.
Io lo so qual è il suo desiderio intimo latente, quello che vorresti quest’anno da Babbo Natale: il mondo. Ti piace?
Berluscò, ma quanto cazzo costa questo mondo, te lo sei mai chiesto? E che sarà mai, ti metti a società con Merdoch, con qualcuno. Lo comprate a società, ve lo dividete. E dopo aver mangiato tutto il mondo, con la panza piena, cosa rimane da fare? Guardi in alto e vedi la luna; che fai la lasci la? Ti mangi pure la luna, no?! Non basta tutto l’universo!
Il problema del mondo è la fame. Dobbiamo risolvere il problema della fame nel mondo non tanto dei poveri, ma soprattutto dei ricchi. Che magnano sempre.
La globalizzazione cos’è? È l’inglobalizzazione, il cannibalismo, le fusioni, le corporations che si fondono, è un cannibalismo continuo… sempre più grosso, più grosso.
C’è un errore a monte.
Insomma, chi ha sofferto la fame ha quella mania di accumulare, di mangiare, il piatto pulito; ne soffrono soprattutto quelli del dopoguerra. Chi ha vissuto la guerra ha subito lo shock, pertanto ha una mania patologica di accumulare, conservare, mangiare, così come chi non è stato allattato bene da piccolo, oppure, in generale, tutti gli uomini hanno ereditato l’atavismo lasciatoci dagli uomini primitivi e cioè: la fame. La paura più grande che gli uomini hanno è quella di morire di fame.
Non so, tu dirai: come spieghi che io abbia realizzato un impero nonostante questi problemi che dici tu?
Se tu metti a confronto un morto di fame e uno che è sazio, ti accorgerai che il morto di fame è più alacre, non sta un attimo fermo, è sempre alla ricerca di qualcosa, non ci puoi stare dietro, si muove sempre, è instabile.
Poi c’è la differenza tra la passione e la mania. La passione ti permette di stare in armonia con gli altri, invece, al contrario, la mania ti mette in conflitto con le persone che ti sono vicine. Lei soffre di conflitti?
Allora, io mi auguro per il 2008 che lei possa ritornare sui suoi passi, che abbia un ripensamento, che faccia una inversione a U della sua politica e della sua filosofia di vita. Visto che è Natale lei andrà all’inferno per quello che ha fatto. Però è ancora in tempo per redimersi, può recuperare, lasci tutti i suoi averi come insegna il vangelo, confessi le sue colpe, abbandoni tutto, lo so, i suoi amici non saranno d’accordo, ma il sacrificio è il segreto per entrare in paradiso.
Quindi, sacrifichi tutto e sarà ricordato come un uomo che ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione.
Mi auguro che tu ascolti le mie parole.

venerdì 21 dicembre 2007

Il mutuo è una partita di giro?

Quale miglior investimento del mattone?
Mettiamo che le banche investono negli immobili che garantiscono un profitto sicuro, e che le agenzie immobiliari finiscono col fare capo alle banche, chi chiede un mutuo riceve un prestito dalla banca che viene girato all'agenzia immobiliare che altro non è che la stessa banca.

Il risultato è che nominalmente la banca è in sofferenza mentre l'acquirente gode di un bene.
In effetti, però, a godere è solo la banca che non rischia praticamente nulla, invece l'acquirente è, in effetti, in sofferenza per 30/40 anni.
Tutto ciò è legale?

giovedì 20 dicembre 2007

Facciamo gli auguri di Natale ai nostri politici preferiti



Voglio dare alcuni consigli utili per Natale:
quest’anno potremmo dare gli auguri di Natale ai nostri politici. Scegliamo il nostro politico preferito e gli facciamo gli auguri di Natale.
Poi, a fine anno il Presidente della Repubblica usa fare il “discorso di fine anno alla nazione”, da quest’anno, visto che ce lo siamo sorbiti da sempre, da quest’anno noi facciamo il discorso di fine anno al Presidente della Repubblica, e diciamo quello che vogliamo: le cose che vanno, quelle che non vanno, ecc.

Fate i videocommenti, ormai lo scritto è superato, è passato di moda. Fate i videocommenti, fatevi vedere, fate le vostre rimostranze, auguri a tutti di Natale.

lunedì 17 dicembre 2007

A parte i camionisti siamo tutti castrati



Per governare bene il popolo deve avere la voce "fine".
Un tempo si usava la castrazione fisica, oggi c'è la castrazione culturale.
E' noto, il castrato è molto più docile e remissivo e poi se dovessimo mangiarlo cosa
c'è di meglio di un bel castrato?

In Francia sanno farsi rispettare forse perchè conservano ancora gli attributi?
Hanno la tradizione di tagliare la... testa ai governanti parassiti.

A Cuba manca tutto, l’unica cosa che abbonda è la fica. Ci sarà qualche attinenza col nome del leader massimo Castro?
Facciamo la rivoluzione: chi va in parlamento deve castrarsi in... onore al compito da svolgere.
Rivogliamo i nostri attributi. Reset!
Italiani, ribelliamoci!

Facciamo la voce... grossa.
Tiriamo fuori le palle e cambiamo questo sistema sodomidico.
Dove sono finiti gli uomini veri? Gli uomini con gli attributi?
Tutti in piazza a protestare... abbiamo forse paura di... scoprirci?

martedì 11 dicembre 2007

La televisione è morta.



Vogliamo negare l’evidenza? Fra qualche anno avverrà la fusione internet-tv-radio-telefono, che ne sarà dell’ultrapiatto? Lo appendiamo al muro e ci facciamo girare “Via col vento” o “2001: odissea nello spazio” un fotogramma alla volta così ci ritroviamo anche un’opera d’arte… e non dite che l’idea è vostra.

Gli ottuagenari che stanno al potere, neanche se lo sognano. Stanno come in spiaggia distesi al sole, con un cocktail in mano e non si accorgono dell’onda anomala che fra poco li travolgerà.

Se voglio vedere un film o un programma, potrò trovarlo in rete quando voglio. Sarà forse a pagamento, ma è un altro discorso. E cosa ce ne faremo poi della Clerici o di Giovanni Rana? E i quiz? Ci saranno quiz in rete magari ultra interattivi. Potremmo prenotarci in tempo reale.
A proposito di reale. Sono proprio i reality, la tv reale, a presagire l’evento. Questo nuovo fenomeno risponde al bisogno di verità e realtà. Mostrare le cose come stanno senza finzioni.
E’ stato finalmente dimostrato che i famosi sono, in fondo, persone comuni e le persone comuni possono diventare famose anche se prive di talento. Siamo tutti noi.
Ognuno potrà avere il suo spazio. La Tv a 99 canali, ve la ricordate? È rimasta a sei-sette. In un futuro non troppo lontano però, i canali saranno milioni! Ognuno avrà la sua “televisione”, ognuno potrà apparire in video. Dove sarà la differenza sostanziale fra ieri e domani? Ma io ti conosco, ti guardo sempre in video. E l’altro: anch’io ti conosco, ti vedo sempre anch’io.
Non scordiamoci però che se tutti possono giocare al calcio, ai mondiali ci vanno solo in 11 e spesso sono sempre gli stessi.

La televisione è finita e con essa tutti quelli che ci campano sopra.
In rete possiamo andare tutti in video, mettere le nostre facce, le idee, i pensieri, il quotidiano… a differenza della tv che offre intrattenimento con modalità di mercato, che attira spettatori passivi, che si presenta a loro col vestito da sera, che entra nelle nostre case, in rete tutto ciò viene ribaltato, è il pubblico che “entra” nei video altrui, che sceglie dove, quando e come, che seleziona un “palinsesto” personale libero da condizionamenti, che sceglie cosa vedere e cosa trasmettere.

Se su un forum scambio dei messaggi con nick, posso dire che lo conosco? Lo conosco solo virtualmente, ma se invece, posso "vedere nick di persona" allora si, posso dire di conoscerlo veramente.
Tutto ciò è fantastico. Non so prevedere come potrà evolversi.


Le notizie alla tv già fanno ridere ora. Chi andrebbe a vedere la TV di Emilio Fede? Gli ottantenni come lui neanche se ne accorgono. Tra l’altro, saranno comunque spazzati via dal decorso biologico, l’evoluzione continua, noi siamo il momento e il domani.
Loro rimangono lì, in spiaggia, a godersi questa bassa marea “anomala”. Non sanno cos’è una tastiera, scrivono ancora a penna. Firmano gli assegni.

Componete i vostri video, mandate le video mail, fate i videopost, i videoblog, ecc. Su google se cerchi “video commento” o videocommento, per ognuno appaiono meno di 1000 pagine. Pertanto, voglio proclamarmi primo videocommentatore della rete. Chi mi videocommenta sarà il secondo.

sabato 8 dicembre 2007

Mangio la tessera elettorale in segno di protesta



Video mail di protesta al Presidente Giorgio Napolitano:
Mangio la tessera elettorale in segno di protesta per l'ingiusto trasferimento del giudice Clementina Forleo da parte del CSM.

domenica 2 dicembre 2007

" E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce" Gv. III, 19



La Chiesa pur di non allearsi con gli ateisti finisce con l’allearsi con il demonio. Sembra una grossa contraddizione, ma mentre i primi non ammettono l’esistenza di Dio, il secondo l’ammette e, pertanto, paradossalmente, è più degno di considerazione.

Non riesco ancora a capire in pieno del perché la Chiesa ha sempre aborrato qualsiasi rapporto con le ideologie di sinistra, comunismo, socialismo. Non è forse mai esistito un vero tentativo di trovare dei punti d’incontro comuni. Ci sono tantissime convergenze sul piano pratico. In fondo, entrambi si occupano delle fasce più deboli, dell’uguaglianza, il rispetto del prossimo, la pace, la fratellanza, il rispetto della natura, delle regole, la tolleranza, l’amore, lascia tutti i tuoi averi e donali ai bisognosi e tutta la miriade di buoni propositi.
Le differenze vertono sul metodo, ma in gran parte sono identiche nella sostanza. Come mai questi due poli in antitesi, ma con finalità simili non hanno mai collaborato insieme?
Come al solito la verità è più misera al cospetto degli alti ideali. Secondo me si tratta di una differenza prettamente ideologica o, meglio, politica.
Pur di non rischiare di poter essere invischiata e magari corrompersi, in un confronto dialettico che potesse mettere in discussione, in tutto o in parte, il dogma religioso, la Chiesa ha sempre preferito arroccarsi.

L’ideologia è un principio teorico di riferimento, mentre la politica è l’applicazione pratica di tale principio. Lo stato, l’insieme degli individui diversi fra loro anche sui princìpi, deve essere giocoforza laico, ovvero, deve garantire per ognuno pari diritti.
Se dunque la Chiesa agisce in modo politico significa che si è comunque corrotta riducendo la religiosità in ideologia, la fede in adesioni all’azione politica e la missione evangelica in propaganda, il tutto condito con interessi istituzionali ed economici.
Sull’altro versante a tradire fu il noto partito socialista che rinunciò all’ideologia di riferimento in virtù di una politica del nulla.
Ecco, il rapporto ci fu ad un certo momento, inevitabile: non si possono eludere le inclinazioni naturali senza annullarsi e perdersi. Il rapporto corrotto, ed è il caso di dirlo, fra il craxismo e il clericalismo ha finito col generare quel figlio clandestino, quel mostro di politica e affari che oggi ci ritroviamo e con il quale la Chiesa continua ad avere rapporti incestuosi.

venerdì 30 novembre 2007

La Forleo e il sistema partitocratico


Le intercettazioni politica/economia rivelano il sistema Moggi applicato alla politica italiana. Il sistema Moggi nacque in principio come difesa da eventuali aggressioni, prevaricazioni e imbrogli che gli avversari avrebbero potuto usare contro il loro gruppo. Erano azioni preventive contro sabotaggi ecc. per non cadere indietro mi butto in avanti e così, cammin facendo, per poter vincere, da metodo di difesa è passato a metodo di sistema.

Pensate che Berlusconi si possa affrontare con quattro emendamenti in parlamento? Per vincere ci si deve muovere nel suo campo, quindi, conquistare pezzi dell’economia nazionale e tenere il passo. A un certo punto si arriva al confronto diretto e ci si mette d’accordo: 3 televisioni a te e 3 a me, 3 banche a te e 3 a me, 3 giornali a te e 3 a me; il tutto per poter avere un civile, onesto e democratico confronto politico alla pari.
La Forleo non capisce. Queste sono sottili strategie di Alta politica.
Ha ragione Grillo quando dice che con quelli della Lega e gli inquisiti non si doveva parlare, questi invece ci parlano e si mettono d’accordo

lunedì 26 novembre 2007

Videocommento sul videocommento



Ecco un nuovo videcommento che ho proposto sul blog di Grillo di ieri, riguardo ai... videocommento

Vorrei fare una proposta: mettere sotto i commenti uno spazio per il videocommento, i filmati oppure foto. Insomma, un’interazione visiva. Poi ci sarebbe da valutare se giuridicamente c’è differenza tra lo scritto e il parlato. Ad es, sul presidente della repubblica: alle volte lo vedo in televisione così bianco, ma così bianco, con gli occhi così… allora mi chiedo, spontaneamente mi chiedo, sarà forse cominciato il processo di decomposizione?

Società matriarcale o patriarcale?


Bronislaw Malinowski (l’antropologo per eccellenza) scrisse un saggio dal titolo: "Sesso e repressione sessuale tra i selvaggi", dopo essere vissuto a stretto contatto con gli indigeni della Melanesia occidentale.

L’autore usa frequenti accostamenti tra i comportamenti dei ‘selvaggi’ con quelli dei ‘civili’ europei. È una contrapposizione tra una società matriarcale, quella indigena, e una società patriarcale, quella nostra. Il risultato è sorprendente; si ha la sensazione che la verità sul comportamento genuino e civile dell’uomo sia ribaltato, che la società più autentica, più vicina alla natura dell’uomo sia quella “selvaggia” matrilineare e non la nostra.

Comunque, vorrei portare l’attenzione su questo passo che la dice lunga sui danni prodotti dalla nostra alienazione nei confronti del sesso. Non voglio qui dilungarmi a descrivere le abitudini dei popoli di matrice matrilineare, pertanto invito a leggere il libro:
cap. 7 pag. 61
“Un punto importantissimo di questa sessualità infantile è l’atteg-
giamento delle generazioni più anziane verso di essa. Come ho detto, i
genitori non la considerano affatto reprensibile; in genere essi l’accet-
tano così com’è. Il più che faranno sarà di parlare scherzosamente fra
loro delle tragedie e delle commedie d’amore del mondo fanciullesco.
Mai si sognerebbero d’interferire o di manifestare la loro disapprova-
zione, purché i fanciulli dimostrino la dovuta discrezione, cioè non
eseguano in casa i loro giochi amorosi, ma vadano in qualche luogo ap-
partato fra i cespugli.
Ma soprattutto i fanciulli vengono abbandonati totalmente a se
stessi nelle loro cose d’amore. Non solo non c’è interferenza dei geni-
tori, ma raramente, se mai, avviene che un uomo o una donna prenda-
no un perverso interesse sessuale per un fanciullo, e certo non si ve-
dranno mai mescolati con loro nei giochi a questo scopo. La violazio-
ne di fanciulli non è conosciuta, e una persona che s’intrattenesse ses-
sualmente con un fanciullo sarebbe considerata ridicola e disgustata.”

In queste popolazioni non esistono deviazioni che coinvolgono i fanciulli.
Grazie alla grande libertà non si manifestano tutte quelle anomalie che le società occidentali sono affette.
Non voglio dire che dovremmo prendere esempio da loro ma la conoscenza, la consapevolezza che esiste un mondo diverso, un’alternativa, può farci crescere e diventare veramente maturi.

domenica 25 novembre 2007

Sull'originario

Il segreto sta all'origine. Oggi siamo cambiati ma solo nella forma, sostanzialmente siamo uguali in tutto ai primitivi. Il passato è parte di noi come le radici di un albero. All'origine è racchiuso il senso delle nostre azioni, in quell'originario ancora puro e incorrotto. Quando avviene un cambiamento che taglia i ponti col passato ci troviamo di fronte ad una nuova origine. Il passaggio dalla scimmia all'uomo ha determinato la fine dell'"animale" in virtù di una nuova origine che è l'uomo e non possiamo escludere totalmente il fatto di essere anche dei primati. La tecnologia è esistita fin dall'origine, come la cultura, ecc. La scimmia bianca senza artigli è sopravvissuta grazie a strategie di carattere sociale, tecnico e culturale, proprio come oggi. Il mito è una evento realmente accaduto che ha lasciato un segno profondo nella vita di un popolo. I miti e le leggende sono metodi ormai sorpassati per tramandare la storia. Infatti si usavano quando la scrittura ancora non era stata inventata. Poi Omero le trascrisse, la bibbia contiene già riferimenti più precisi, quindi gli storici greci, ecc. Al mercato facciamo le stesse cose che i primitivi facevano nel bosco raccogliendo o cacciando. Infatti, quando si cerca un prodotto si adotta lo stesso meccanismo psicologico della caccia o della raccolta. La storia si tramanda anche a livello biologico: non chiedetemi come. Chissà perchè più antica è la fonte è più si ritiene sia attendibile. Perchè? Viene accettata come buona automaticamente e prevarica la fonte più recente. Forse perchè l'attendibilità sta proprio nel suo essere antico. Il valore è attribuito perchè tale fonte è riuscita a superare il filtro del tempo. L'utile rimane dal passato, l'inutile persiste solo nel presente. Il problema è che non conosciamo noi stessi e come vivere bene e in armonia con la nostra natura. In origine invece gli uomini forse vivevano con spontaneità e innocenza senza preconcetti o presunzioni o fobie come avviene oggi. Quindi, capire il passato arcaico ci aiuterebbe a vivere meglio in attesa di una nuova origine o meglio, di una rigenerazione.

venerdì 23 novembre 2007

Il superamento del bipolarismo



All’interno del nostro parlamento a forma di semicerchio vi sono numerosi partiti che rappresentano per ognuno di loro un modo diverso d’intendere l’esercizio dei poteri dello stato.
Il semicerchio è come un’ampolla nella quale le varie rappresentanze sono come delle bolle d’aria dentro un liquido. Quando si agita l’ampolla, le bolle d’aria cambiano di forma, si uniscono o si dividono.

Il buon equilibrio, la stabilità, consiste nell’avere il minor numero di bolle possibili. Nelle cosiddette democrazie moderne esiste il bipolarismo che riduce a due o poco più, le bolle nel contenitore.
Se ciò è vero, se l’equilibrio e la governabilità è data dal minor numero di bolle presenti, possiamo avanzare l’ipotesi che il sommo ideale è forse rappresentato da una bolla unica che, per la sua unitarietà, garantisce grande stabilità.

Come si arriva allo stadio “unitario” e perché non esiste alcuno esempio a parte l’imposizione “stabile” dei regimi dittatoriali?
A mio avviso manca, ed è sempre mancato, per ogni tipo di governo, un progetto a lungo raggio. A parte forse i progetti strategico-militari, non ho mai sentito parlare di paesi che abbiano adottato progetti condivisi da tutti da perseguire nell’arco di trenta o più anni.

Facciamo un esempio a caso: l’Italia è il paese della cultura. Un progetto a lungo termine potrebbe essere quello d’impegnare tutte le risorse per trasformare la nazione in un luogo specializzato nell’accogliere i turisti.
Ogni realtà artistica e culturale, locale e nazionale, dovrebbe essere curata e predisposta ad accogliere visitatori. Quindi porti, aeroporti, strade, ecc.
È un piccolo esempio per intenderci. In realtà concentrarsi esclusivamente su un unico tipo di “raccolto” senza diversificare, pone il rischio di trovarsi senza sostentamento qualora quel raccolto andasse a male.

Accolto il progetto come una specie di legge costituzionale, i vari governi s’impegnerebbero a perseguire quella via con modi e interpretazioni diverse, distanti, ecc. ma sempre con un unico intento: costruire il progetto a lungo termine.Si avrebbe così una bolla unitaria che cambia nella forma ma non nella sostanza.

mercoledì 21 novembre 2007

L'importanza d'interagire in video nella rete



Con la possibilità sempre crescente di poter mettere in rete filmati personali l’utente potrà inserire sui forum, i blog, ecc. il suo video accompagnato da uno scritto che ne riassume il contenuto o viceversa. Ciò cosa comporta?
L’esaltazione dell’immagine, l’individualismo, l’egocentrismo, caratteristica di quest’epoca, è stata amplificata proprio dalla televisione. Prima dell’avvento delle tv e del cinema, la gente tendeva a riconoscersi in gruppi, in categorie, il pronome più usato era il “noi”, col tempo è stato soppiantato dell’”io” che denota una forte centralità del “se” come finalità delle proprie manifestazioni.
Una delle cause principali di questa deriva è, secondo me, l’immagine proiettata dalla televisione che esalta il singolo e s’impone, nell’ambito familiare e sociale, ad una platea passiva. Pensiamo al mezzobusto dei tg che ingigantisce il volto, la voce e le movenze di un unico soggetto al cospetto di milioni di spettatori recettivi e sostanzialmente marginalizzati.Il risultato è che nella vita ognuno tende ad occuparsi solo della propria immagine spesso vuota, e a considerare gli altri come pubblico, come prime donne e gli altri spettatori.
Con la possibilità di esprimersi in video da parte di tutti, si potrebbe creare un riequilibrio: siamo tutti spettatori e, al tempo stesso, tutti protagonisti. In questo modo si appiattirebbe l’egocentrismo proprio in virtù del fatto che ognuno può apparire, esibirsi e, cosa molto importante, interagire con lo stesso strumento annullando così quella prerogativa rara e privilegiata tipica dei personaggi, dei vip che a loro volta finirebbero col perdere quell’aurea ultraterrena suscitando meno clamore e diluendo quel senso d’inferiorità latente che è la causa del bisogno di primeggiare tipico di oggi.Si tratterebbe di un socialismo mediatico. Pensiamo alle multiconferenze sul web: migliaia di spettatori-protagonisti che interagiscono fra loro. Forse i fenomeni come Second Life saranno sostituiti da soggetti “reali” favorendo veri rapporti umani, quelli che attualmente mancano alla rete apostrofata come un mondo virtuale, freddo e impersonale.

lunedì 19 novembre 2007

Bellachioma, lo psiconano, berlusca


Berlusconi quando è in difficoltà rilancia. Fa sempre così. Sarebbe un buon giocatore di poker, un baro.

Ha barato sul numero delle adesioni (7 milioni), ha barato nelle ultime elezioni politiche e in tutti i passaggi delicati della sua carriera.
Imbroglia sempre, è un tossicodipendente dell'imbroglio, dovremmo chiuderlo in una comunità.
Però è cattolico, è certificato e per la Chiesa va bene.

D'Alema era l'unico che poteva contrastarlo, lo ricordo bene, poi d'incanto, come da un giorno all'altro, quel clima di astio si placò e D'Alema riconobbe il suo nemico come un degno avversario politico.
Sicuramente sotto ci fu un altro imbroglio. Purtroppo credo che ce lo dobbiamo tenere fin quando non muore. Mio nonno diceva che avere le orecchie grandi è segno di longevità: spero si sbagli.

domenica 18 novembre 2007

Il contenitore elettorale dell'Udeur


In una delle sue prime uscite in televisione dopo tangentopoli, Mastella fu intervistato ed io mi chiesi subito: perchè lo intervistano e gli danno tanto spazio? Perchè costui è "riemerso" dalla prima repubblica? Alla domanda, Mastella rispose in perfetto politichese: la giornalista lo fermò subito e gli disse che doveva usare un linguaggio chiaro e comprensibile. Prontamente lui riformulò la risposta. Mi chiesi ancora: non lo sapeva che il politichese era stato bandito? Lo sapevano tutti. Dov'era stato fino adesso? L'impressione era di un tizio che sta li per commissione. La cosa raggelante era il peso e lo sapzio in tv che la televisione pubblica dava a lui e al suo zero virgola.
Per me Mastella è un prestanome, nel senso che fa gli interessi di terzi, di chi gli fornisce i voti. Da dove arrivano i voti dell'Udeur? Sono voti concentrati per lo più nella sua terra di Benevento. Chi fornisce i voti a un Mstella con delega? Qual'è il suo elettore tipo?
Volete un'indicazione? Spesso fa il giro delle carceri promettendo a tutti che usciranno fuori. Quale miglior referente per un galeotto e per chi rischia di andare in galera se non un ministro della giustizia?

martedì 13 novembre 2007

Se Gesù ci fosse oggi



Se Gesù ci fosse oggi sarebbe un capellone scappato di casa.
Un girovago, uno che frequenta i centri sociali, che suona per strada insieme a quelli come lui, uno che fuma gli spinelli.

Se ci fosse Gesù oggi sarebbe in mezzo agli ultimi. Potresti trovarlo nelle stazioni a discutere con i barboni, i drogati o le prostitute.

Se ci fosse Gesù oggi sarebbe uno con un sacco di idee strane nella testa. Uno che ti parla di amicizia, fratellanza, pace, amore e di un altro mondo che ci aspetta.

Se ci fosse Gesù oggi risponderebbe allo stereotipo del disadattato, dello sbandato, dello sfigato.
La Chiesa non lo prenderebbe in considerazione, sarebbe l'esempio da non seguire. I fedeli, dal canto loro, lo eviterebbero perchè usano dividersi tra puri e impuri.

Questa è la riprova che il messaggio del Vangelo è stato travisato, almeno in parte. La Chiesa ha sviluppato il suo dogma sugli ultimi momenti della vita di Gesù, esaltando la passione, il dolore, il trapasso e la resurrezione come esempio da seguire, come sublime percorso verso la redenzione. Ha trascurato, però, il messaggio più profondo, quello che esorta all'amore, alla tolleranza, la convivenza civile e il dedicarsi ai più bisognosi senza alcuna distinzione e senza pretendere in cambio il Paradiso.
Chiedendosi semplicemente cosa farebbe Gesù oggi salterebbero agli occhi tutte le contraddizioni che la Chiesa ci impone.

P.S. il video sull'argomento. E' nato come prova e mi è piaciuto: http://it.youtube.com/watch?v=_xH_xYe22bc

lunedì 12 novembre 2007

La pentola a pressione sta per esplodere?

Oggi un collega mi chiedeva come mai la gente agisce in quel modo per una partita di calcio con tutti i problemi che ci sono oggi, dove le persone non arrivano a fine mese ecc.
Gli ho risposto che in quel modo la gente trova una valvola di sfogo.
Lui di rimando mi chiede: perchè allora, non si sfogano quando ci sono gli scioperi o le manifestazioni di protesta? Perchè non vanno a Roma a prendere per la giacca i parlamentari? Sono solo dei vigliacchi.

Credo che la gente a furia di essere trattata come bambini in età puberale, trovi nel "gioco", una zona franca per l'opportunità di sfogarsi, ribellarsi, scaricare il malcontento mascherato da marachella infantile dove il rischio è una punizione lieve gustificata da un contesto ludico.
Di contro, nelle manifestazioni serie dove, direttamente e intdiretamente, sono legati i propri interessi e lo status di cittadino responsabile, di fronte al giudizio dell'autorità, il cittadino è intimorito come da un insegnante o un padre autoritario. La "punizione" è molto più severa giacchè coinvolge la sfera sociale, economica ed affettiva.

Alla base vi è la cultura dello sminuire chi ci sta di fronte. Di minimizzare i pregi degli altri esaltando i difetti, di ridimensionare le qualità e i meriti di chi ci sta vicino. Alla radice è l'atente lo stereotipo inculcato dalla chiesa cattolica di considerare se stessi come soggetti infinitamente miseri di fronte alla grandiosità del divino che a livello inconscio si materializza nell'autorità di turno.
Dobbiamo avere dei limiti, è vero, ma il pericolo dell'esaltazione, a mio parere, viene fuori proprio nell'atto di porre un freno alle prerogative individuali in virtù di un riferimento altro fittizio e impalpabile conforme a tutti. Riconosco il pericolo di una società di egocentrici ma non è quella che di fatto abbiamo? Insomma, per sfuggire dalla padella siamo caduti nella brace.
Capisco che mantenere l'equilibrio sia una cosa difficile ma puntualmente, per non cadere in avanti, finiamo per cadere all'indietro. Personalmente preferisco cadere in avanti, almeno posso vedere dove vado a sbattere il muso.

Per me la pentola sta per esplodere. Manca un buon pretesto, la goccia per far traboccare il vaso e il coraggio puerile si tramuterà in coscienza adulta.
Ciò succede solo quando diventa evidente che chi si trova a governare, chi veste i panni del padre o del maestro saggio e autoritario (penso alla rivoluzione francese), perda quell'aurea di "essere perfettissimo" a seguito di eventi estremi che rivelano il vero volto del potere, rappresentato da individui meschini che mettono a repentaglio la vita di tutti per interessi egocentrici "puerili", ancora più infantili di coloro che si affidano ad essi.

martedì 6 novembre 2007

I precari sono vittime di un embargo

La concorrenza tra lavoratori è direttamente proporzionale agli accordi di cartello delle grandi aziende.
E’ matematico.
L’alto tasso di disoccupazione abbassa i salari, crea concorrenza fra lavoratori, divide i sindacati e garantisce un esercito di individui mansueti e genuflessi a chi li sfrutta.
Siamo mucche da mungere in mano ai monopolisti.
Ci fanno i conti in tasca.
Chi ha un mutuo è uno stipendio medio arriva a fatica a fine mese: ci lasciano il minimo indispensabile e la colpa di chi è? Nostra, perché non tiriamo abbastanza la cinghia.
I politici, oltre a gravare pesantemente sui cittadini, fanno gli interessi delle lobby. È tutto un conflitto d’interessi. Lamberto Dini ha delle aziende da portare avanti, nel tempo libero fa il politico. Un altro esempio? La legge sull’indulto è stata approvata in poche settimane, la legge sul lavoro precario aspetta nel dimenticatoio.

Come hanno fatto a prendere Saddam? Lo hanno prima fiaccato con l’embargo e poi dato il colpo di grazia.
La stessa strategia viene usata contro nazioni, società e “liberi” cittadini.
Noi ci crediamo liberi e in pace, ma in realtà è in atto una guerra sotterranea e noi ne siamo coinvolti e manipolati.
La globalizzazione è una guerra di mercato. Ogni bisogno primario, energia, trasporti, i media, le abitazioni, i servizi, ecc. viene monopolizzato e usato come arma per circuire cittadini ignari.
In Iraq ci fu un accordo: petrolio in cambio di cibo. Col precario, col cittadino servo, mansueto, accondiscendente arrendevole e stanco, viene usata la stessa strategia: lavoro a buon mercato in cambio di cibo, se vuoi campare: obbedienza e mansuetudine; il bastone e la carota.
I conti non tornano perché dietro una parvenza di pace e di colori, viviamo in un teatro di guerra dove noi siamo vittime inconsapevoli di strategie militari e di spionaggio. Il gioco è ancora più facile perché ciò avviene alle nostre spalle, a nostra insaputa, e pertanto non possiamo difenderci.

Latitanti "in fresco"

Hanno finalmente catturato il boss mafioso Salvatore Lo Piccolo col figlio Sandro al termine di una lunga indagiene... e le solite pappardelle.

Questi latitanti li tengono in serbo, "in fresco", pronti da tirare fuori quando c'è troppa turbolenza, aria d'insubordinazione, per placare la massa d'italiani pecoroni. Sono i jolli del fumo negli occhi. I latitanti non si fanno vedere, si nascondono bene nei bunker, nei doppi muri, nei buchi come quello usato da Saddam Hussein. Possono rimanere “da parte” anche 40 anni, senza conservanti. Poi al momento buono li tirano fuori. Il ministro chiama l’antimafia e chiede: avete qualche latitante sotto mano?
Li prendono per i capelli e li mostrano a tutti. Ostentano l’efficienza dello stato e coprendo però le vere magagne.
Col senno di poi, quando beccarono Provenzano il giorno dopo le elezioni, sarebbe stato più strumentale se avesse vinto la destra?
Insomma, al grido di vendetta della sinistra, contro eventuali accuse ufficiali e provete di brogli, la cattura del "capo dei capi" avrebbe coperto il colpo di stato?

Ormai lo sanno tutti che la vera mafia è nelle istituzioni. I boss non sono altro che manovalanza da usare in caso di bisogno. Sono "prodotti" proprio dall'assenza dello stato che emargina grosse fette di popolazione favorendo i "fenomeni" di criminalità organizzata.
In fine: dov'è l'ingerenza della chiesa in questa valle di lacrime?

lunedì 5 novembre 2007

Taranto terra di confine


Non ho mai creduto alla storia che il complesso industriale ItalSider venne costruito per far crescere un’ area depressa del sud Italia. Non so quante volte il bilancio dell’industria siderurgica statale andò in perdita dagli anni ‘60 fino ai ‘90. Poi d’incanto, dopo la caduta del muro di Berlino, dopo l’apertura al mondo con la globalizzazione dell’economa, il colosso venne "donato" ai privati nel turbine delle privatizzazioni che imperversavano nel paese in nome dell’efficienza e della concorrenza. Venne quindi la fase classica dopo il passaggio ai privati, con i prepensionamenti e altri ammortizzatori sociali (o aziendali dipende dal punto di vista) che ridussero di circa la metà, il personale ritenuto abnorme e inutile. Un operaio disse: Ci hanno illuso. Ci hanno fatto credere che avrebbero lavorato i nostri figli e i figli dei figli.Adesso l’ItalSider, rinominata Ilva, passata gradualmente prima in mano ai proprietari e poi in quelle dei padroni, è in attivo a dispetto delle più rosee previsioni e a vantaggio esclusivo di pochi se si mette in conto il prezzo altissimo che la città paga per lo sfregio ambientale.Il nostro golfo è sempre stato un punto strategico militare. Non sono un esperto ma credo che le ragioni tecniche siano dovute al fatto che nonostante un massiccio bombardamento, il golfo di Taranto, grazie alle profonde insenature formate dai “due mari”, offre sempre un antro sicuro dove ricoverare le flotte armate.Per questi e altri motivi, uno dei posti più belli del mondo è stato sacrificato sull’altare della sicurezza nazionale, anzi no, atlantica.Qual è la relazione fra un porto militarizzato e l’impianto siderurgico più grande d’Europa?L’acciaio serve per costruire le cose più svariate fra le quali armi da guerra.Durante tutti i conflitti, le acciaierie hanno sempre lavorato a pieno ritmo. Secondo la mia opinione, l’ItalSider avrebbe ricoperto un ruolo logistico importantissimo nel caso in cui la guerra fredda sarebbe divenuta calda: rifornire di acciaio per armare la NATO e compagnia bella.Prima della cessione ai privati l’ItalSider fu tenuta in stand-by in attesa degli eventi. La produzione in se non importava così come, a tuttora, l’inquinamento e la sicurezza sul lavoro. Tutto ciò che riguarda il cittadino come soggetto primario dove convogliare le conquiste e i vantaggi del progresso, è sempre stato d’importanza periferica.In caso di guerra gli operai sarebbero divenuti degli addetti solerti, alacri e molto produttivi grazie alla minaccia o lavoro o ritrovarsi al fronte.Poi abbiamo l’arsenale militare, anch’esso utile solo come facciata, come manifesto bellico che raffigura una tigre di carta. Il costo dell’arsenale in tutti questi anni non è quantificabile, c’è chi dice, fra l’altro, che i camion pieni di materiale entravano carichi da una parte e uscivano ancora “carichi” da un'altra parte. L’utilità in tempo di pace è solo fittizia serve come monito. L’indagine fatta da Report sull’arsenale di Taranto dimostra la squallida gestione della cosa pubblica.Il famoso muraglione presente fin dai tempi di pappagone ha escluso i cittadini dal mare. Una città di mare senza mare. L’accesso è stato precluso, anche la vista del blu è inaccessibile. Il tutto per una famigerata difesa nazionale. Cosa vogliamo difendere se per mezzo di ciò viene negata la vita della città?A causa del dislivello, l’accesso alla spiaggia sul lungomare è pressoché inaccessibile, mentre sul versante interno l’occupazione dell’arsenale ne fa una città monca, privandola della sua prerogativa naturale del rapporto diretto col mare.Perciò, il cittadino è tenuto fuori, distaccato, escluso dal suo ambiente da logiche belliche, geopolitiche ed economiche lontane e indefinibili.L’arsenale è un avamposto che divide l’occidente dall’oriente. Il muraglione è una sorta di continuazione del muro di Berlino che mette l’uomo contro l’uomo; è un argine sulla terra di confine in cui ci troviamo. Mentre il primo è caduto, il nostro persiste a garanzia di accordi atlantici segreti che causano solo svantaggi ai tarantini.Il muraglione demarca una terra di confine in attesa dell’arrivo dei Tartari che forse un giorno arrivarono davvero.Non so se è leggenda o meno, ma si racconta che un giorno un sommergibile nucleare russo si avvicinò alle nostre coste. Penetrò fino ad arrivare sotto al ponte girevole. Lì si fermò. I vertici militari non fiatarono. Stettero in silenzio senza prendere nessuna decisione, terrorizzati come delle femminucce. Il nemico stazionò per un po’ sotto il ponte girevole, poi se ne andò come era venuto. Non si capisce perché indugiò sotto il ponte; forse era troppo pericoloso? Secondo me il grosso cilindro nucleare rimase all’imboccatura del porto compiendo alcune manovre.Il comandante del sommergibile russo avrà ordinato: macchine avanti; e i nostri a chiedersi: stanno entrando; macchine indietro; e i nostri a chiedersi: finalmente vanno via.Il gioco sarà durato per un po’ facendo avanti e indietro come uno stantuffo. I russi diedero prova di virilità per poi scomparire nelle profondità dello Jonio lasciando il costosissimo ammiragliato a bocca aperta.Il prezzo che i cittadini pagano è altissimo, e non mi riferisco solo ai costi meramente economici ma anche di spazio e vivibilità.A dimostrazione di ciò vi è il nuovo quartiere residenziale Paolo VI. Ancora una volta: vogliamo credere che il quartiere fu fatto per far fronte ai bisogni dei cittadini comuni? Perchè sono andati a costruire nelle macchie, nella steppa pugliese, quell'ammasso di casermoni?Le logiche economiche, soprattutto in seno all’Europa libera, prevedono garanzie di diritti civili nelle nazioni con cui si fanno affari. Volete fare affari? Come vivono i cittadini? Avviene la famigerata redistribuzione della ricchezza?Funziona come le norme ISO che impone a l’Ilva un tetto di produzione in relazione agli infortuni sul lavoro; più infortuni uguale meno produzione, e viceversa.La legge 167 ha prodotto in tutta Italia quell orrendo agglomerato abitativo destinato ai cittadini bisognosi, di fatto, è una ghettizzazione, una sorta di bidonville da primo mondo. Hanno creato dei ghetti in periferia, quartieri residenziali privi di quei servizi che fanno di una città, una città.Paolo VI è un emblema dell’esclusione sociale, dell’emarginazione, della considerazione del cittadino come intruso, come fastidioso impiccio burocratico da eludere, allontanare, estromettere.Infatti, mi domando: perché non hanno fatto crescere il nuovo quartiere attorno al mar piccolo? Perché quella costa è abbandonata? Perché non fecero l’ItalSider in mezzo alle macchie?Sarebbe venuto un bel quartiere che lambisce il mare. Si sarebbero fatti viali alberati che conducono alle spiagge e la possibilità di accogliere turisti come una moderna Rimini. Le due città separate dall’acqua e le isole S. Pietro e Paolo potevano unirsi con piccoli traghetti e barche come una piccola Venezia e al posto dell’Ilva un parco giochi.Se questo non è avvenuto è per due motivi fondamentali: motivi ecologici, per non deturpare la natura e motivi militari che vogliono la zona libera da attività civili.Nel primo caso mi sembra una caricatura dato che in quelle acque non mi sognerei lontanamente di fare il bagno, il secondo motivo è un esproprio carissimo visto che nel porto abbiamo due navi di media stazza e quattro sommergibili arrugginiti. A chi serve il porto militare?La politica è il fulcro, l’agorà in cui i cittadini, i membri di una comunità s’incontrano, si confrontano e si riconoscono parte di un insieme che agisce per il bene comune.Quando il cittadino come tale perde la centralità nei meccanismi decisionali, allora la politica si corrompe (e la precedente amministrazione ne è una prova) e finisce con l’essere un entità di facciata, slegata dalla sua funzione principale, la politica diventa una patina fittizia che ricopre un mondo altro, sotterraneo, extrasociale che persegue finalità lontane ed estranee nei confronti di un cittadino relegato a problema periferico.Se ciò è vero, se tutto si riduce al crimine, all’arma puntata contro l’altro, alla rapina dei diritti, allo scippo, all’assalto all’arma bianca delle risorse naturali ed economiche, se il cittadino è relegato a zavorra, a impiccio da liberarsi, o al massimo come oggetto conteso a fini di sfruttamento, se tutto ciò è vero, dove sono i grandi valori di amore e rispetto del prossimo? Dov’è il millantato progresso, le gesta dei grandi uomini propugnate a scuola nell’epopea dell’Uomo?Dove sono le colonne greche sulle quali si erige la civiltà occidentale?Alla luce di quanto detto, ammettiamolo sempre più spesso: anche quei greci vivevano sullo schiavismo, ma almeno hanno prodotto, anche se in un breve periodo, l’impalcatura culturale dalla quale ci si arroga ipocritamente di provenire. Oggi produciamo solo tecnica con finalità commerciali e quella tecnica a basso costo che migliora la vita della gente viene occultata.Riconosciamolo, molto più realisticamente dobbiamo richiamarci a Sparta che faceva della forza bellica e dell’imposizione del più forte il suo ideale. D’altronde, non fu Taranto nel suo concepimento una colonia spartana?

domenica 4 novembre 2007

La forma di governo migliore cui aspirare


È risaputo che la storia insegna, ma bisogna saperla, volerla leggere.

Nell’ultimo secolo la contrapposizione est-ovest ha caratterizzato lo scenario mondiale.

Appare evidente che lo scontro-incontro tra USA-URSS sia scaturito e confluito dall’Europa e nell’Europa, e ciò non è riducibile al solo contesto militare, ma abbraccia tutte le manifestazioni della vita umana.
È facile notare che al centro dell’Europa è avvenuto quello che si può definire il coagulo, il punto in cui confluiscono le aspirazioni dello spirito umano.

Se tracciamo una linea verticale lungo l’asse determinato dal muro di Berlino, si nota, con una facilità disarmante, che i paesi che si trovano lungo questo asse: Scandinavia, Benelux, Germania, Austria… sono i paesi dove si è raggiunto il grado di civiltà più alto e invidiato del mondo; vogliamo forse negarlo?
Si tratta del modello socialdemocratico, né troppo ad est, né troppo ad ovest, ed è su quel modello che bisognerebbe puntare, lo dice la storia.
Lo so, lungo la linea si trova anche l’Italia, ma essa soffre dell’influenza vaticana e americana.

Possibile che gli studiosi non riescono a fare queste semplici analisi?
Vi siete inchilosati il cervello a furia di scartoffie? Intasata la testa a furia di nozioni?

Vado alla ricerca della luce e mi ritrovo a fare da lanterna; è mai possibile?

giovedì 1 novembre 2007

Il finanziamento privato dei partiti

Le cose non funzionano perchè le aziende pagano i partiti, tutti, per avere favori in caso di bisogno, leggi su misura o semplicemente poter lavorare in pace.
La Fininvest, privata del suo interlocutore politico Craxi, formò un partito col risultato che oggi ha quintuplicato i guadagni.
La Parmalat era un bancomat dove tutti i partiti andavano a prelevare soldi allegramente.
Il fenomeno è a tutti i livelli. Anche le piccole imprese per lavorare devono poter contare su "appoggi" remunerati.
E' il metodo del dottore che chiede una parcella "privata" per curarti o, semplicemente, poter essere ricoverato in ospedale.
Il bilancio dei partiti deve essere reso pubblico.
Ecco perchè non si comprende l'assurdità di certe decisioni del governo o l'insabbiamento d'indagini giudiziarie.
Poi si accusa la mafia di chiedere il pizzo, ma se i primi sono i partiti a farlo.
Ecco perchè gli stranieri investono poco in Italia, perchè costa troppo.
I partiti sono associazioni a fini di lucro. Oltre a prendere stipendi sontuosi pretendono per i loro servigi, altre entrate che risultano alla fine il guadagno più consistente.
Altro che casta, questi bisogna arrestarli tutti e ricominciare da zero.

martedì 30 ottobre 2007

Petruccioli, il canone della Rai, la bolletta dell'enel e la finanziaria

Petruccioli vuole mettere il canone della Rai nella bolletta dell'enel per arginare il fenomeno dell'evasione.
http://www.corriere.it/economia/07_ottobre_26/rai_canone.shtml

Già che ci siamo perchè non accorpano anche la spazzatura e l'ici?
Se non paghi ti tagliamo la luce o l'acqua o ti leviamo le chiavi della macchina.
Una volta si usava anche la tortura, ma i tempi cambiano e anche i metodi.

Anzi, facciamo così, perchè non si preleva direttamente un quinto o un quarto dello stipendio?

Petrucciò: il canone va decurtato dallo stipendio. Proponilo nella prossima finanziaria così potremmo continuare a sentire le fregnacce del tg1 con quell'odiosa sigla anni novanta che fa

pappàppa pà pà paaaaaaaa, pappàppa papaa papaaaaaaaaa

lunedì 29 ottobre 2007

Su politica e antipolitica

Pensate che Mastella e Amato siano stati messi lì per il bene del paese?
Era un segnale a Berlusconi: sta tranquillo, il tuo patrimonio è tutelato.
Dopo le elezioni truccate (male), la "politica" delle larghe intese ha messo d'accordo tutti cambiando programma e protagonisti.

Dini: ti sei scordato quante rogne hanno avuto le "tue imprese" quando eri all'opposizione?Adesso si cambia "politica" minacciando di passare dall'altra parte:
chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato l'importante è riempire la panza.

Dare la spallata al governo Prodi, con quale “politica”?
Dopo una delle rare finanziare senza lacrime e sangue ci sono stati aumenti pazzeschi dei generi alimentari di prima necessità: affamandoli “guadagneremo” il loro malcontento. Mi chiedo: chi c’è dietro la famigerata filiera che fa salire i costi senza motivi apparenti?
Non si troverà anche quel tale che mentre era Presidente del Consiglio annunciava, in riferimento agli aumenti per colpa dell’euro: “la colpa è dei piccoli commercianti. “Noi” della grande distribuzione abbiamo preso il pallottoliere e convertito la lira in euro”.

Ora accusano noi tutti che rappresentiamo i cittadini onesti, di antipolitica come se agitarsi pretendendo diritti e giustizia sia pericoloso per la democrazia… italiana.
Si difendono da noi, i nemici della democrazia, i populisti antipolitci, qualunquisti. Coloro che non sopportano più i politici, anti-politici, e orrore! avere a che fare con un magistrato dal nome rievocativo come: De Magistris, che indaga sulle “politiche” dei politici.
Ora tocca a Woodcock... a proposito: di mezzo ci sono anche Cesa e l'onnipresente Cossiga.

E poi: cosa c’entra Bertone il Papa con Mastella e Prodi e gli incontri tete a tete?

E ancora: la Mafia spa fattura 90 miliardi di euro all’anno
la risposta di Amato: inasprite le pene per chi guida ubriaco.

“Il capo lo abbiamo fatto, adesso non resta che fare il partito”

"A proposito di politica, cosa si mangia?"

Sul "movimento di Grillo"


Il famoso saggio “No Logo” fu adottato dal movimento che ne scaturì come un riferimento comune in cui riconoscersi e, soprattutto, dar “peso” alle proprie rimostranze tramite un documento, dettagliato e teorizzato, da sbattere in faccia a chiunque li accusasse di anarchia, qualunquismo, populismo, insomma di quella superficialità concettuale che avrebbe potuto dare adito a speculazioni e denigrazioni tali da produrre possibili contrasti e “perseguitazioni” più restrittive da parte dei governi e poteri vari.

Un conto è essere considerato un anarchico, un altro è essere un “No global”, perché dietro vi è una “ideologia” di fondo, un discorso che ti rappresenta e ti eleva a “soggetto interlocutorio” e non a soggetto facinoroso privo di costrutto.
La scrittrice fece quel lavoro inconsapevole del successo e dell’uso che ne fu poi fatto. Tanto è vero che il movimento si rinominò “new” perché la denuncia della Klein era parziale, riguardava un aspetto circoscritto (lo sfruttamento delle multinazionali del patrimonio umano e ambientale) del malessere sociale.

Infatti, il “malcontento”, chiamato così dai media per minimizzare, si estende a tutti gli aspetti della vita sociale. Restando in Italia possiamo elencarli uno ad uno e reimpostarli secondo un criterio che c’è già, non serve inventarlo, 'si respira nell’aria'.
Catalizzare il grido silenzioso delle masse che dal “basso” ri-chiedono una nuova filosofia della società, rinnovando e migliorando i concetti di giustizia, libertà, equità e tutti i buoni propositi a cui i politici si richiamano prima delle elezioni.

Per questo avverto la necessità di ra-cogliere in una relazione approfondita un documento che serva da manifesto alla società civile che non trova rappresentanza. Una società, quella sana delle piazze, internet, dei movimenti spontanei, che ambisce verso principi di moralità, rettitudine, legalità, ecc. comuni a tutti, indifferentemente dalla cultura, religione, condizione sociale e così via.

Non si tratta delle vecchie ideologie abusate dai partiti come bibbie da interpretare per il loro tornaconto; c’è nell’aria una nuova coscienza (civile) della vita pubblica, l’economia, la pace, l’ecologia, la giustizia, la religione, che ci accomuna, ma non emerge per via di una cappa asfissiante dei poteri costituiti.

Qualcuno deve accollarsi l’onere di mettere in ordine, nero su bianco, quello che i cittadini vogliono per vivere in un paese normale e in un mondo migliore.

Faccio alcuni esempi a caso per dare l’idea:

Chiediamoci sempre, cosa vuole la gente?
Sulla giustizia:
qual è la differenza che passa fra un rapinatore che fa una rapina o un mafioso che chiede il pizzo, e un politico, un funzionario statale che fa “sparire” fondi europei, statali o comunali?

Qui si deve ribaltare il concetto: nei confronti dei primi il cittadino può in primo luogo difendersi denunciando alle autorità; in secondo luogo il delinquente è un soggetto che si trova “di fronte” al cittadino, è spesso identificabile, perseguibile e preventivabile. Il politico o funzionario corrotto, possiede un’aggravante, agisce “alle spalle” dei cittadini forte della “fiducia” elettorale e istituzionale che n’è investito.
Pertanto, l’azione dei secondi è più meschina e richiede un aggravio di pena o almeno un’equiparazione di reato ai primi.
Inoltre, bisogna calcolare il danno alla collettività, il danno morale. Come il danno ambientale trova sempre più spazio nelle legislature, così il danno morale deve essere contemplato e calcolato in termini economici. Mentre il malvivente provoca un danno “morale” ad una ristretta parte di cittadini, il funzionario corrotto, la multinazionale scorretta provocano un danno morale che si dilata esponenzialmente in virtù del numero di cittadini che direttamente o indirettamente vengono colpiti e menomati, chi più, chi meno, dei loro diritti e della libertà.
Proviamo a calcolare quanta gente è stata potenzialmente danneggiata dai finanziamenti europei “spariti” in Calabria? Mi sembra che fossero 50 mld di euro. Quante rapine deve fare un malvivente per accaparrarsi 50 mld?

Dunque: La gravità del reato deve essere calcolata facendo il dovuto rapporto fra azione e numero d’individui colpiti, il danno collaterale. Se il finanziamento non arriva, quando il cittadino si reca per avere un servizio tipo un corso di formazione, esso, non trovando l’aspettativa, si trova vittima di un’ingiustizia che si ripercuote in modo latente nella sua vita privata.
Più alta è la responsabilità ricoperta, più alto è lo stipendio e, conseguentemente, più alta deve essere la pena in caso di reato.

Sull’economia dobbiamo risolvere un fattore che preme a tutti:
quando uno compra il petrolio a 1 e poi lo rivende a 1000 fattura un surplus di guadagno che col tempo mette nelle mani di pochi un potere così grande da influenzare la vita democratica dei paesi. Ci troviamo in questa situazione proprio per questo.
Sul meetup Nazionale (Proposte concrete per migliorare il nostro paese http://beppegrillo.meetup.com/boards/view/viewthread?thread=3520281&pager.offset=30) hanno proposto il bollino etico da apporre sui prodotti. Il bollino deve certificare, oltre alla genuinità del prodotto, l’eticità della sua fabbricazione: tale prodotto non è stato confezionato con lo sfruttamento della manodopera perché, secondo regole da adottare, l’operatore che lo ha fatto manualmente riceve una percentuale equa dal ricavato della vendita. Così si risolve anche il problema della Cina. Il discorso è lo stesso: fabbricano ad 1 in Cina e vendono a 1000 in occidente.

Un individuo è libero quando può soddisfare i propri bisogni essenziali senza pagare una tangente.
Un individuo ha dunque diritto a tutelare la propria salute, ad avere una prospettiva di vita, per se e i propri figli, dignitosa, a vivere in un ambiente compatibile ed ecologico, a socializzare senza discriminazioni, a poter esprimersi con ogni forma.
A tutto si deve sempre aggiungere l’aggravante, il danno indiretto. Quando uno o più dei bisogni primari vengono contratti, gli individui assumono forme di comportamento antisociali ed egocentriche che ubbidiscono al riflesso istintivo di auto preservazione. Ciò crea conflitti e “culture d’immoralità” che provocano un danno incalcolabile alla collettività oltre a chi ne è affetto.

L’individuo deve essere considerato come un’entità “delicata”. La persona comune è facilmente influenzabile ed è essenzialmente timorosa e insicura specie quando la cultura in cui vive preclude la formazione della personalità che spesso, a causa della natura umana fortemente variegata, contrasta con le “direttive” religiose, politiche e del mondo economico, che preferiscono interagire con individui uniformati ad un certo tipo di “format”.
La libertà non può prescindere dall’affermazione della propria personalità e delle prerogative uniche che la natura ha dato ad ognuno di noi. L’inibizione delle proprie aspirazioni, inclinazioni, peculiarità, ecc. producono individui instabili, insicuri e potenzialmente molto violenti. La società, la nostra, è molto violenta, non ci si può fidare di nessuno soprattutto nei momenti di crisi.

Da quanto detto emerge un individuo sostanzialmente debole che in virtù della propria debolezza reagisce con violenza esorcizzando così le proprie paure con la prepotenza. Confonde come forza la furbizia, il saper fare, il raggiro. Comportamenti che vengono ostentati per mascherare le insicurezze e rispecchiarsi con chi li asseconda ricavando un’immagine vincente ma falsa.

Molti ritengono la libertà come il poter fare tutto ciò che si vuole. A ciò ambiscono proprio quelle persone prive di una personalità definita che vaga alla ricerca di qualcosa che non troveranno mai. Proprio per questo risultano incontentabili… sto andando fuori tema.

Qual è l’età media “celebrale”? Se la libertà piena si raggiunge a 18 anni, quanti anni ha in media il cittadino?
I pubblicitari ci trattano come dodicenni o peggio. Allora, se per un verso abbiamo 12 anni perché per altri versi ne abbiamo molti di più? Perché gli amministratori delegati che fregano un sacco di soldi e fanno danni enormi possono fare ciò che vogliono poiché considerati “maggiorenni”?
Sapendo a priori che gli individui sono tendenzialmente irresponsabili è doveroso fare delle regole ferree che non lasciano troppo spazio alle furbate. Il motto sarebbe: libertà si, ma nelle regole.
L’esempio dello sport è buono. Quando un atleta si dopa lo fa per una consapevolezza a priori, sapere in anticipo di non essere all’altezza di vincere. Ne deriva che ad ottenere il buon risultato non è il migliore o chi ha profuso più impegno, ma è sempre un peggiore che sapendo di non poter competere, di non essere valido o degno, trucca il risultato abbassando sempre più la media e i metodi di prevaricazione.

Leggendo un settimanale, non ricordo quale, in un articolo mostravano come dei ricercatori americani(?) avevano calcolato la felicità, la qualità della vita, i sentimenti, in termini economici.
Se si è felicemente sposati corrisponde ad una certa cifra da mettere come guadagno a fine anno. Se si è in salute la cifra aumenta di molto. Gli scapoli “guadagnano” meno. Hanno scoperto che sono molto importanti i rapporti con i parenti e col vicinato. Se si dedicano alcuni minuti al giorno in conversazione con i vicini o i parenti fa crescere il livello di appagamento e quindi di guadagno.
Ci vorrebbe questo. Spiegare alla gente che il “valore” è altro, togliendo dalla testa quella mania di comprare tutto per soddisfare un falso bisogno di benessere.

Sul meetup Nazionale alla discussione “Per capire un po’ di più la funziona della moneta http://beppegrillo.meetup.com/boards/view/viewthread?thread=2180501&pager.offset=790 ”, si parlava della possibilità di creare una “moneta locale”, buona per acquistare prodotti locali prevalentemente alimentari. Ci sono degli esempi di successo e i protagonisti affermano di aver risparmiato molto con questo stratagemma http://digilander.libero.it/MoneteLocali/visto-scec-1.jpg.
Una moneta locale alternativa in ogni comune o quartiere. Possiamo prepararci in anticipo se facciamo la fine dell’Argentina.
Per convincere la gente e attirare la loro attenzione ci sono delle parole “magiche” e semplici come: risparmio, ecologia, giustizia, diritti, e tutte le declinazioni come, pulito, sano, onesto, ecc.

In questo quadro rientra il discorso del giornalismo italiano che non fa informazione. Vorrei tanto che il V-day contro il giornalismo contenesse un discorso di base su come deve essere il giornalismo, doveri e diritti, evidenziando (e questa è la novità) i danni “invisibili”, sommersi, quelli poco considerati perché non sono immediati ma si spalmano nel tempo. I danni arrecati ai cittadini che non conoscono i fatti per come sono.
Gli esempi abbondano, pensiamo al silenzio assenso del Tfr. [a proposito, da quanto ho capito il governo Berlusconi ha sottratto i soldi ai lavoratori girandoli alle pensioni integrative “private” dove il marpione ha degli interessi. Per convincere i sindacati ha permesso loro di “gestire” i fondi pensione con i relativi guadagni. In pratica Bellachioma si è comprato i sindacati con i soldi degli operai. Tu guarda che lusso. Se questa è la verità stiamo proprio messi male; perché nessuno ne parla?]
Danni esistenziali, ambientali, morali che non vengono attribuiti a chi ha ruoli di responsabilità. A Taranto il debito è arrivato a 900 milioni, a fronte del danno verso ogni singolo cittadino i responsabili sono liberi come uccellini. Non si da il giusto peso al fatto che per estinguere il debito ci vorranno 50 anni e sono colpite anche le generazioni future, mentre i responsabili si trovano magari al casinò.
Gli amministratori tarantini hanno agito così perché sapevano di poterlo fare senza grossi rischi. Non è vero che l’italiano non rispetta le regole per natura. All’estero si comportano bene, osservano le leggi e si integrano.

La mancanza dello stato crea l’antistato.
Si vuol far credere che la criminalità organizzata sia un problema così ostico che lo stato, con tutta la buona volontà, non riesce a risolvere. Non si parla mai di come, dove e perché sono scaturiti certi “fenomeni”.
Purtroppo non ricordo i particolari, mi scuso, lo racconterò come una favola: ci fu un terremoto in Calabria, la città sulle colline fu rasa al suolo. Ne fu costruita un'altra a valle alla meno peggio, adiacente alla strada statale. I cittadini erano completamente abbandonati a loro stessi. Gli unici ad avere un reddito erano gli statali. Quelle condizioni hanno sviluppato il “fenomeno”. Chi non emigrava rimaneva lì a delinquere. La strada statale fu subito presa d’assalto come fanno gli africani con i tubi dei gasdotti. I finanziamenti provenienti dallo stato per aggiustare la strada e i cantieri per via del terremoto, venivano “incamerati” dalle cosche mafiose formate in quel contesto. Le aziende del nord padrone delle commesse facevano accordi con loro.
Se lo stato avesse fatto il suo dovere, avrebbe dato una casa decente a chi l’aveva persa e provveduto a creare le condizioni di sviluppo, lavoro e servizi che ogni comunità ha bisogno e non sarebbero emersi certi… fenomeni.

Un ultimo esempio: i cittadini certamente vorrebbero che gli stipendi dei parlamentari (il massimo sindacale) fossero in qualche modo collegati a quelli del “minimo sindacale”. Magari senza parametri fissi, anche variabili che si possono dilatare fino a un certo punto oltre il quale si deve provvedere a “riavvicinare” i salari nei limiti stabiliti.

L’attrazione dei corpi celesti nell’universo politico italiano


Il soggetto politico staccatosi dal vecchio PCI (PDS) è scivolato lentamente ed inesorabilmente, sempre più verso il centro. Quel partito “in via di definizione” è andato via via trasformandosi (PCI, PDS, DS, PD) e trasferendosi nell’area moderata acquisendo fisionomie incerte e cangianti. Come attratto da una potente calamita si appresta a saldarsi con la Margherita che come un vortice spaziale catalizza ogni sorta di materia moderata e pseudomoderata.

Sin dall’inizio ho seguito con interesse la trasmigrazione del partito di D’Alema. Mi aspettavo che ad un certo punto avrebbe trovato la sua collocazione ideale ovvero, che il “processo in via di definizione” sarebbe approdato su posizioni socialdemocratiche, più social che democratiche.Con mio stupore, con la costituzione del Partito Democratico, ho notato un fatto curioso che non mi aspettavo: la fusione al centro ha spaccato i DS privandoli della componente più “comunista”, approdando scremati nell’area centrista come risucchiati da un buco nero.

Secondo la mia interpretazione, i partiti, le coalizioni e i partitini che si trovano in parlamento si comportano come i corpi celesti, si attraggono uno con l’altro, si fondono o si dividono, dipende dalle forze gravitazionali che agiscono in quel momento. Il corpo con la massa maggiore finisce per avere ragione del corpo con la massa minore.Ebbene, come mai la Margherita (10%) con un peso elettorale di gran lunga minore rispetto ai DS (17%), abbia esercitato una forza cosi grande da provocare una scissione e far precipitare una parte dei DS in un'altra galassia che, a sua volta, e per effetto dello stravolgimento intergalattico, finisce per compattarsi con altri pianeti della sinistra.

Per la legge della fisica, la Margherita avrebbe dovuto spostarsi a sinistra magari perdendo qualche petalo, ma ciò non è avvenuto. L’unico flebile effetto esercitato dalla “massa” diessina nell’universo politico italiano, se pur avviluppato intorno al forte punto gravitazionale prodiano-democristiano, ulivista, è stato quello di attrarre a “sinistra” Follini, proveniente dall’altro ammasso stellare che, peraltro, si è fermato in mezzo in equilibrio geostazionario. Ed è proprio qui il punto, l’anomalia, il centro del centro-sinistra ha tenuto e trascinato a se gli altri grazie all’enorme influsso della destra che in virtù del suo “pesante” estremismo attrae la Margherita inchiodandola al centro.

L’Italia è divisa in tre Per effetto della nascita del nuovo agglomerato politico del PD, a sinistra come a destra, si apprestano a nascere nuove conformazioni che senza la costituzione del Partito Democratico non sarebbero mai nate: sinistra democratica, casa rossa, cosa nera, fusione nella casa comune fra FI, UDC e AN, ecc.
Non so per quali leggi fisiche avvengono questi terremoti galattici, ma sicuramente sorgono per un insieme di fattori interni che assecondano quelli esterni reimpostandosi e riadattandosi a seconda dei tempi, rimodellandosi sempre con la stessa materia prima.

Il big bang di Tangentopoli spostò a destra il dio DC e, palesando la sua vera identità, creò FI e AN. (Come mai il vecchio pentapartito di “centrosinistra” ha formato una destra così corposa? Forse perché si adottava l’ideologia di sinistra quando si trattava di “proteggere” l’apparato statale legato direttamente e indirettamente ai partiti, perseguendo un “socialismo” autoreferenziale, mentre il liberismo o libertinismo di destra, veniva adottato nei confronti dei cittadini inerti fuori da legami politici, ecc.)
Il resto del pentapartito si agglomerò al centro e il PSI si frantumò in una nube intergalattica che si sparse lungo tutto l’arco del parlamento. Gli ex socialisti veri, i viola, quelli che se si attenevano fedelmente all’ideologia socialista dovevano sedersi a sinistra dei comunisti, si trovano ora a contrattare il loro appoggio nel coagulo della Sinistra Democratica rivendicando, secondo il vecchio sistema proporzionale, le loro posizioni insindacabili di minoranza che conta.
Impongono agli alleati di abbandonare per sempre il richiamo al comunismo (rosso) vecchia maniera in favore del socialismo (viola) agganciato al socialismo europeo. Una mossa spudorata da prima repubblica: passare da minoranza a maggioranza.
Ciò si spiega molto più verosimilmente, secondo le leggi della fisica, che l’attrazione della destra esercita una forza così potente da influenzare perfino la costituzione della nuova galassia di sinistra “radicale” attirandola al centro, anzi no, a destra.
Andando ad analizzare gli equilibri a destra ci si accorge che: 1) la Lega è un partito separatista, alternativo al sistema e populista, e la sua naturale connotazione non può che trovarsi all’estrema destra;
2) Forza Italia per me è ancora un mistero ideologico. Il partito azienda ha sempre fatto una politica ad aziendam nell’interesse di una ristretta classe dirigente. Il fatto che tutto riconduce ad un unico leader carismatico risponde al classico presupposto tipicamente fascista che dice: un uomo al comando. Perciò FI va collocata subito dopo la Lega nella galassia della CdL e non mi venite a parlare del moderatismo cattolico o di De Gasperi;
3) poi è la volta di Alleanza Nazionale, un partito nazionalista di destra che fra gli altri citati è, e lo dimostra la sua politica passiva, permissiva e remissiva, il più moderato e va collocato a sinistra della coalizione che compone il centrodestra (chiedete a Storace).
In fine arriviamo al fittizio e misero centro, composto da un bubbone a due teste, costruito, acquisito e acquistato per disporre di un marchio o uno scudo, dietro il quale poter reclamare la falsa componente moderata allo scopo di attrarre voti cattolici in una coalizione che è in realtà estremista e fascistoide.

Secondo le leggi fisiche siamo di fronte a un forte estremismo di destra che sventola il falso spettro della sinistra radicale come pericolo incombente, rispecchiando e accusando gli altri del loro estremismo (vecchia tecnica di propaganda: Caruso e Ferrando metterebbero in pericolo la democrazia italiana?).
Ciò finisce per esercitare una pressione enorme nelle scelte politiche di ogni governo nascondendosi dietro la parvenza di coalizione di centro-destra, mentre in realtà ci ritroviamo a che fare con un radicalismo assoluto che nessuno denuncia in modo chiaro.
Possibile che nessun esperto riesce a fare un’analisi del genere e denunciare come stanno veramente le cose? Possibile che giornalisti e chi di competenza non si accorgono del vortice fascistoide in cui stiamo cadendo?

I cittadini che ruolo hanno in questa dimensione astrologica? I cittadini sono come la materia oscura, c’è ma non si vede, conta ma non conta, vota ma non è rappresentata, paga le tasse ma non riceve niente in cambio. Il firmamento del baraccone statale, parastatale e a partecipazione statale, è l’Olimpo ove gli dei immortali vivono in un mondo a parte e gli uomini mortali e imperfetti, subiscono gli umori e le ire degli dei, unici protagonisti, artefici e interpreti della realtà. A noi non resta che alzare gli occhi al cielo e invocare una supplica, oppure consultare l’oroscopo per conoscere dalle stelle che destino ci aspetta.