domenica 27 luglio 2008

Il 41 bis a Ottaviano Del Turco

C'è un pentito, uno che chiede il pizzo, le tangenti... vi ricorda qualcosa?La differenza tra mafia e politica e che i politici guadagnano 100 volte di più.
Dobbiamo creare delle associazioni antiracket contro i politici...Ci sono delle bande che vanno al potere... lo Stato viene scalato da questa gente.
Quelli di AN stanno insieme da sempre. Ricordo una foto che ritrae Fini, La Russa e forse Gasparri quando erano giovani in una squadra di calcio.Come è possibile che in una democrazia, persone che stanno insieme dalle scuole vanno al potere tutti insieme e fanno i porci e comodi loro?
Così è anche con Berlusconi, Confalonieri, Galliani... E Dini? Quello prende l'1/2 % dei voti forniti dal suo clan, amici e amici degli amici. Col sistema proporzionale ricatta vantaggi per il suo elettorato... gli amici.
Dunque, ci sono delle bande che conquistano pezzi dello stato per vantaggi personali. Clan, famiglie... i presidenti di regione come Cuffaro e Del Turco sono dei capimandamento di questa o quella zona?"
Vanno in galera e sono sereni. Per chiunque andare in carcere è un dramma, questi sono sereni. Il sentimento di serenità è difficile da raggiungere di per se, questi sono sereni all'interno di una cella, pensa quando si trovano fuori.

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venerdì 25 luglio 2008

LE RAGIONI DELLA SCONFITTA





Avevo preparato tutto, un discorso e anche un video, quando all'ultimo momento mi sono reso conto di essere andato un po' fuori giri. Forse suggestionato dai toni forbiti che si usano nei congressi, ho fatto un discorso con un linguaggio che non mi addice.
Inoltre, sono saltato da un pc all'altro perché di due non ne faccio uno buono. Pazienza, vuol dire che non è destino.
Metto comunque di seguito parte del lavoro e prometto, prossimamente anche un nuovo video!


Fin dall'inizio Rifondazione Comunista si è proposta come "forza" d'opposizione. Questo atteggiamento oltre a contraddire il significato di "lotta" classico, marxista e, se vogliamo, rivoluzionario, oltre a essere arrendevole e remissivo, contiene in se l’aprioristica rinuncia a governare.
Così facendo, si è finiti col legittimare l'azione devastante di maggioranze che in questi anni hanno perseguito politiche affaristiche e, oso dire, criminali. Non concepisco l'identificarsi in forza di opposizione. Fare politica è ambire a governare, altrimenti conviene fare i sindacalisti che hanno peculiarità propriamente extraparlamentari.

Si è trattato quindi, di una politica del sindacare. L'azione di Prc altro non era che l'equivalente sindacale del negoziare fra il datore di lavoro e la classe operaia trasferita in politica di partito.
Ditemi se il patto di desistenza era o non era una presa di posizione tipicamente sindacale? Il messaggio era questo: noi vi controlliamo, al primo errore scioperiamo. E lo sciopero ci fu con l'appoggio esterno, ma non si ebbe giovamento perché la politica non è un sindacalizzare (un mendicare diritti) ma è una guerra per attuare le giuste politiche dall'interno delle istituzioni.

Quella della classe operaia è stata l’unica vera grande liberalizzazione degli ultimi anni. I lavoratori, a causa della frammentazione in mille tipi diversi di contratti dispersivi, a causa dello sfilacciamento provocato da strategie di delocalizzazione della produzione, hanno perso l'identità unitaria tipica degli anni '70 e, conseguentemente, la rappresentatività politica.
Inoltre, non sono state colte le "nuove" ed enormi ragioni non solo dei lavoratori, ma dalla nuova figura di "oppressi" che si identifica nei cittadini-consumatori-contribuenti. È bastato che il ceto medio scivolasse un po’ giù per far affiorare l’enorme pangea dei milioni di cittadini sotto i 1400 euro al mese.

Sarebbe bastato farsi carico anche solo di alcune ragioni per ognuna di queste categorie: il cittadino, il contribuente e il consumatore-piccolo azionista.
Ormai il cittadino è a tutti gli effetti un consumatore passivo. Anche la campagna elettorale è uno spot per rendere appetibile il proprio simbolo-prodotto.
Il nuovo nemico ideologico è un mediatore che si annida fra un bisogno biologico, un obbligo, una necessità e chi dispensa col proprio lavoro tale bisogno. Un ingranaggio ozioso che specula sui bisogni primari del cittadino. Gli esempi non mancano. La famosa filiera del mercato, la distribuzione affitta gli scaffali alle imprese e tale scelta ricade spesso su quei prodotti che hanno fatto accordi con i pubblicitari che sovente, sono gli stessi che si occupano della distribuzione. Il risultato è che da un lato (alla fonte) l’impresa investe gran parte dei guadagni in visibilità e alla fine il consumatore subisce il prezzo deciso non dall’impresa ma dalla distribuzione stessa.
Così avviene in tutti i campi con: l’energia, l’acqua, assicurazioni e banche, le agenzie immobiliari, la sanità,ecc.
Siamo al punto che viene creato ad arte un bisogno, o un’emergenza come quella dello smaltimento dei rifiuti, per speculare ed estorcere contributi pubblici.
C'è in atto una guerra per evitare che un singolo cittadino sale sul tetto con un pannello solare e si autofornisce di energia senza costi; che qualcuno faccia il pieno con materiali poveri.

I media, asserviti alle lobby economiche, speculando sulle attitudini psicologiche (sulla credulità popolare) degli individui di emulare e conformarsi a mode e costumi presentati come vincenti, hanno avviluppato la società in un branding onnipervasivo per intenti meramente coercitivi. Il consumatore stesso diventa promotore del prodotto, sponsor assumendo uno stile di vita finto.

Ho il sospetto che i pubblicitari siano come degli antropologi moderni che studiano l’etologia dell’uomo contemporaneo per indurre comportamenti persuasivi finalizzati alle leggi di mercato.

Mi auguro che la scelta del nuovo segretario della sinistra possa essere Nicola Vendola anche se è un politico "di professione" vecchio stampo.

martedì 15 luglio 2008

La sanità è la prima industria della Sicilia.




Tratto da "Mani sporche"
La sanità è la prima industria della Sicilia con 60mila occupati, una spesa pubblica di 7,4 miliardi di euro l'anno (1500 euro procapite) che si porta via il 32 per cento del bilancio regionale; più una spesa privata imprecisata, ma anch'essa altissima. Le convenzioni e gli accreditamenti stipulati dalla Regione di Cuffaro con studi medici, laboratori di analisi, centri dialisi, chiniche e ambulatori privati sono 1826: tanti quanti la somma di tutte le convenzioni private in tutte le altre 19 regioni italiane, venti volte quelle dell'Emilia Romagna. I rimborsi applicati dall'assessorato siciliano alla Sanità sono maggiorati in media del 20-30 per cento rispetto a quelli registrati nel resto d'Italia. L'Ausl 6 di Palermo ha un deficit di 220 milioni di euro, quasi la metà del disavanzo sanitario complessivo della Regione (che nel 2004 era di 460, con una crescita di 30 milioni al mese). Inoltre molte prestazioni attuate con tecnologie d'avanguardia sono pagate extra-tariffario, con contratti di tipo personale. Interi settori vitali, come il trattamento dei tumori e le dialisi sono ormai abbandonati dal servizio pubblico e gestiti esclusivamente da privati. In compenso il settore privato diserta servizi medici essenziali ma considerati poco redditizi, come l'emergenza e la rianimazione, per non dire della medicina preventiva e dell'informazione sanitaria. Interi ospedali pubblici e centinaia di macchinari, costati centinaia di miliardi, giacciono inutilizzati e abbandonati al vandalismo e al degrado. Il 95,9 per cento degli appalti - in ogni settore, non solo nella sanità - vengono aggiudicati con un ribasso dell'1 per cento (contro una media del 16-20 nel resto del Paese): il che significa che tutte le aste sono truccate con accordi sottobanco che eliminano in anticipo ogni barlume di concorrenza. Il tutto grazie al capillare controllo preventivo della mafia, che non ammette sgarri...

Risultato: le opere pubbliche in Sicilia costano in media tra il 16 e il 20 per cento in più che nel resto d'Italia.
Per questo il dottor Guttadauro divideva le sue giornate a metà. La mattina era solito ricevere politici, avvocati e medici, con i quali decideva i primariati e gli appalti negli ospedali. Poi, nel pomeriggio, apriva le porte del suo salotto ai killer e agli estortori del clan di Brancaccio, per deliberare sul pizzo da imporre ai commercianti e agl'imprenditori. Secondo calcoli di Polizia e magistratura, il racket nel quartiere di Brancaccio (100 abitanti, più di tanti capoluoghi come Enna, Siracusa, Caltanissetta...) fruttava ogni anno al clan regnante circa 1 miliardo e mezzo di lire; i rimborsi regionali a una sola clinica di Aiello 100 miliardi di lire. Basterebbe questo dato per tagliar corto con le rappresentazioni folkloristiche della mafia tutta coppole e lupare, rispetto alla borghesia mafiosa che l'ha via via soppiantata in questi ultimi anni. Le due facce del potere mafioso - "cervello borghese e lupara proletaria2, per dirla col procuratore Scarpinato - non possono mai essere scisse. Infatti la torta della malasanità siciliana è talmente appetitosa che nemmeno la presenza mafiosa riesce a dissuadere gli investimenti da fuori, anzi li attira con la sua rassicurante regolarità. Colossi sanitari del Nord, come l'Humanitas di Milano e la Fondazione San raffaele di don Verzè sbarcano in Sicilia per creare grandi centri privati di medicina di eccellenza, naturalmente convenzionati con la Regione. Eppure, negli ospedali siciliani, si continua a morire per un'appendicite. E il miglior medico continua a essere l'Alitalia.

E poi abbiamo anche l'Abruzzo:

Il picco critico fra il 2012 e il 2014. (III)

I tg danno la notizia della caduta del muro di Berlino



Nei commenti della lezione precedente rossano mi ha fatto notare che a questo punto preme individuare il prossimo anno di crisi con precisione. Per far questo dovremmo conoscere precisamente dove cade il picco critico negli anni precedenti; es. fra il '38 e il '48 quale anno va scelto come punto critico di riferimento? Potrebbe essere il '43 nel momento clou del conflitto, quando gli Alleati riuscirono a sovvertire il vantaggio dei tedeschi a loro favore. Oppure potrebbe essere il '48, anno della dichiarazione dei diritti dell'uomo o il '38, anno del'inizio della guerra con l'invasione pacifica dell'Austria. Non ho la possibilità di fare ricerche approfondite e particolareggiate ma mi sembra logico individuare il picco di riferimento nel momento di maggiore intensità degli accadimenti.

Nel '14-18, in una guerra di "attesa", l'ultimo anno si candida benissimo come punto di riferimento per via dell'accresciuta attività militare. Considerando la rivoluzione di ottobre in Russia la scelta cadrebbe sul '17. Quindi, prendiamo per buono per ora: il '18 e il '43 come detto prima; il '68 è una data unica, anche se non bisogna dimenticare il '69 con lo sbarco sulla luna; poi l'89, o meglio, la fine dell'ottantanove, chi avrebbe mai immaginato all'inizio di quell'anno ciò che sarebbe successo di li a poco?
C'è anche questo problema: una sostanziale assenza di indizi prima di certi accadimenti. L'11 settembre ha lasciato tutti letteralmente senza fiato anche se, con un'analisi più precisa, risulta che l'amministrazione precedente aveva sventato parecchi attentati, mentre Bush, appena insediato, "si è fatto" colpire molto facilmente. Il crollo delle torri gemelle è rimasto nel sentore mondiale un avvenimento piuttosto locale (sarà forse che il continente americano si muove su binari paralleli?) che ha accelerato però, il processo di avvicinamento alla vera crisi che secondo questo teorema, è in procinto di accadere: ma quando?

Non conosco i calcoli di Terence McKenna menzionato nei commenti, ma è evidente che l'onda temporale che qui espongo segue cicli che vanno dai 20 ai 30anni e tutto fa pensare che siano dovuti, fra l'altro, a scontri generazionali: la nuova generazione si scontra con la vecchia.
Naturalmente, non si può attribuire tutto a un mero scontro fra giovani e vecchi o solo a fattori esoterici o astrologici, sarebbe riduttivo, però sono elementi da tenere sempre in considerazione.
Il nuovo corso cammina sulle spalle di uomini nuovi e raramente, credo, uomini con una mentalità precedente si convertono, o siano in prima persona fautori del nuovo corso storico.
Parlerò dello scontro generazionale la prossima volta. Riporto di seguito lo schema con la data approssimativa del prossimo picco critico:




secondo il calcolo precedente le prime due onde si distanziano di 25 anni esatti, la 68/89 di 21 e l'ultima, quella che a noi interessa dovrebbe avvenire o allo scadere dei 25 anni (2014)? oppure, rispettando una sorta di accelerazione progressiva e considerando nuovamente il periodo di 21anni, la data cadrebbe proprio nell'imminente 2009-10! I sintomi ci sono, infatti si preannuncia un autunno caldo a livello mondiale.
Ma, attenzione, le date prese in esame indicano il punto di massima agitazione, quindi, se come auspico, il picco critico prossimo dovrebbe essere fra il '12 e il '14 potremmo trovarci allora in piena crisi economica o militare.
La previsione "utile", quella che ci permette cioè di prendere provvedimenti tempestivi per difenderci "dall'uragano" deve essere, a questo punto, antecedente al picco ipotetico.

Però, ricalcolando i periodi intercorsi tenendo presente l'inizio della prima e seconda guerra mondiale ci ritroviamo una sequenza poco omogenea: si ottengono 24 anni fra la prima onda, 30 per la seconda e 21 per la terza.
Chi ci dice inoltre, che si tratterà di una crisi "lampo" come le ultime due o una crisi prolungata come quelle di inizio 900?
Proviamo ad aggiungere altri elementi all'analisi. Ci sono i Maya che profetizzarono la fine del mondo alla fine del 2012. I calcoli dei Maya sono esatti, ma vogliamo lasciarci suggestionare da una civiltà decaduta che praticava sacrifici umani?
Nel dicembre 2012 ci sarà il passaggio fra l'era dei Pesci a quella dell'Acquario, come avvenne duemila anni fa con l'ingresso della costellazione dei Pesci in concomitanza alla nascita di Gesù.
Quanto c'è di astrologico e quanto di astronomico e quanto di religioso in questo? Cerchiamo di risolverlo filosoficamente.

Devio su un'altra strada avanzando questa ipotesi: la magia sta alla religione come l'astrologia sta alla filosofia.
Accostando l'uomo - come il resto delle entità che ci circondano - al concetto di energia per via di una peculiarità imprescindibile che è il movimento, l'azione, "le magnifiche sorti e progressive", il costante divenire, risulta, ad un'analisi più approfondita, che l'energia - l'elemento che ci sostanzia - viene infusa in due modi diametralmente opposti: o si pesca cercando al di fuori, in maniera estrospettiva o si pesca rivolgendoci al di dentro, in maniera introspettiva.
L'agire non è un processo solitario ma è interattivo, sinergico con gli altri. Funziona come un impulso sonoro che ricava l'immagine dalle onde di ritorno. Per cui, è risaputo - ma non sono riuscito ad oggi a trovare testi o articoli che ne parlano - che religiosità e filosofia ricercano la medesima cosa - poniamo il Bene - seguendo vie opposte: infatti, mentre i primi si rivolgono ad una fonte esterna come il dio rispecchiato al di fuori di se stessi, i secondi si rivolgono all'interno dei propri sentimenti ricercando una verità intima e nascosta.
In questa ottica pongo la magia come la variante introspettiva del percorso religioso e l'astrologia come la variante estrospettiva del percorso filosofico. Mentre da un lato la magia si confondeva con la religiosità, dall'altro l'osservazione delle stelle è stata la prima attività che più si avvicina all'odierno concetto di scienza e che, a sua volta, si sovrapponeva all'astrologia. Fra parentesi: sfido chiunque a fornire un qualsiasi concetto che spieghi convintamente la relazione che passa tra magia e religione...

Certo, esprimere concetti così complessi in quattro parole non è ben visto dai teorici puri e duri. Ma visto che mi trovo voglio regalare un'altra chicca... madonna come sono ricco.
Siamo passati dalla Divina Commedia che a possederne una bastava per leggerla una vita intera. Poi, via via, gli scritti sono andati sempre più accorciandosi fino ai pesanti, meticolosi e astrusi romanzi ottocenteschi che, non avendo tv e altri passatempi, riempivano benissimo le sere dei lettori. Nel novecento c'è l'esordio dei versi spezzati e insipidi di Ungaretti, i trattati ridotti a poche centinaia di pagine e oggi, epoca piena di distrazioni per lo più futili, c'è la rete col suo mondo vorticoso e veloce fatto di concetti sempre più scremati ed essenziali.

Dove mi trovo? Cosa faccio qui? ...Oh, si, aggiungere altri dati per ricavare la data imminente. Visto che parliamo di profezie, qual'è il terzo segreto di Fatima?
Ovviamente, non lo conosco per certo, ma è possibile desumerlo. Se è vero che il primo anticipava l'avvenuta seconda guerra mondiale e il secondo metteva in guardia su una possibile guerra atomica in seno agli anni ottanta poi abortita grazie alla Perestrojka, il terzo dovrebbe avere la stessa portata e non riguardare le vicende di un singolo individuo come il miracolato Giovanni Paolo II. Si vocifera che la terza è una profezia che riguarda i papi e la sorte della Chiesa come istituzione. Per accostare l'ultima profezia sulla linea delle altre dobbiamo immaginare ancora una volta il pericolo di un altro conflitto mondiale in procinto di accadere.
Lo scenario più apocalittico che possiamo immaginare è un conflitto fra occidente e Cina. I cinesi invadono Stati Uniti ed Europa e distruggono il Vaticano. Non allarmiamoci. La profezia dice anche che tale eventualità potrebbe benissimo non avvenire e che la terra di Fatima - che può anche trattarsi benissimo di tutta la penisola iberica - sarà salvata comunque dal disastro.
Se ciò è vero dovremmo seguire ad occhi chiusi le politiche di Zapatero, ma in Europa preferiscono seguire le "politiche" cinesi con l'introduzione delle 65 ore (per ora facoltative) di lavoro settimanale.
In conclusione, ci troviamo certamente all'ingresso della crisi. Gli anni che verranno, secondo questo ragionamento, saranno sempre più critici fino a raggiungere il picco massimo fra il 2012 e il 2014.
Chiudo con un consiglio: si salvi chi può...



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venerdì 11 luglio 2008

Messaggi occulti nei tg




Aprono quasi sempre con la notizia del giorno;

subito dopo parte la solita carrellata dei politici in giacca e cravatta circondati dai microfoni. Con le loro dichiarazioni danno l'impressione che tutti hanno ragione ma, soprattutto, comunicano un messaggio subliminale: noi siamo bravi e intelligenti, noi risolviamo i vostri problemi;
poi compare il papa - che in rai ha una rubrica fissa - benedice tutti e prega per noi;

dopo i buoni tocca ai cattivi. Noi cittadini veniamo accostati alla cornaca nera: con furti agli anziani, omicidi passionali, violenze di ogni tipo, gente brutta, sporca e cattiva, tutto il peggio della cronaca nera.
Il messaggio occulto è: voi siete il male, voi siete i colpevoli, voi create i problemi, voi siete come le bestie.

Alla fine arriva la chicca: il solito servizio sugli animali.
C'è il cane che salva il padrone, il lupo che adotta l'agnellino, il delfino coi disabili, la bestia abbandonata dai padroni, ecc.
Il messaggio occulto è: gli animali sono più civili di voi, una bestia è migliore di voi.

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