mercoledì 31 marzo 2010

Il quarto potere



Oltre ai tre poteri principali dello Stato si deve affiancare quello della stampa libera per avere una democrazia degna di questo nome. Se giornali e Tv non fossero, direttamente o indirettamente, nelle mani della destra e dei principali partiti politici, le elezioni avrebbero un esito molto diverso e rispecchierebbero la reale inclinazione di un popolo "cosciente". La tensione fra i vari poteri dello Stato dipende proprio da questa anomalia... ma perché ne parlo solo io? Uno come Sartori, ad esempio, dovrebbe martellare su questo punto.

Se un'azienda vuole vendere un prodotto usa la pubblicità investendo anche gran parte dei suoi guadagni. Se ciò non si tramutasse in un ritorno economico nessuno farebbe pubblicità su giornali e tv. La destra vince grazie al quarto potere. La sinistra, dal canto suo, perde per aver dato la colossale possibilità alle destre di poter usare un potere così grande di propaganda. Non capisco perché devo sorbirmi il burattino Feltri nella televisione pubblica, pagato anche da finanziamenti pubblici che parla e scrive in modo unidirezionale, "per partito preso", e i politici dell'opposizione si rivolgono a lui trattandolo per giunta, come fosse un interlocutore degno. Ogni volta la destra recupera negli ultimi giorni di campagna elettorale solo grazie alle televisioni lasciate in concessione da D'Alema...

Mentre prima la rai veniva lottizzata da tutti i partiti in percentuale del "ritorno" elettorale e veniva usata per sostenere e consolidare il potere partitocratico, oggi abbiamo un'anomalia ancora più marcata: la concentrazione dei mass media sotto la direttiva esclusiva di in un unico soggetto politico.

La conseguenza non sta solo nel fatto che l'opinione pubblica e il voto viene dirottato a beneficio di lobby economiche senza scrupoli, ma il danno più grave e pericoloso è che la "gestione" esclusiva del quarto potere finisce col tempo per influire e deformare anche gli altri poteri dello Stato costringendoli lentamente a subire una torsione innaturale rispetto ai compiti dati dalla costituzione.

Le prove sono sotto gli occhi di tutti, ma si accettano come se nulla fosse. Grazie al quarto potere s'indirizza il voto verso una parte politica che conquista il governo accorpando così il potere esecutivo. Nel nostro caso, con l'andar del tempo, il parlamento - potere legislativo- è stato ridotto a burattino del governo e legifera sotto la sua influenza diretta (v. decreti legge e voto di fiducia). Il potere giudiziario viene contrastato frontalmente producendo leggi illegittime, trasferimento di magistrati, ispezioni, taglio delle spese, ecc. Il Capo dello Stato viene preso per le orecchie e costretto a firmare. La costituzione viene stravolta e "interpretata". La Corte dei Conti boicottata.

Il potere così acquisto viene usato per consolidarsi sempre più. Per cui, abbiamo una degenerazione che investe anche l'opposizione. Tutti i poteri dello Stato assieme al quarto, sono protesi alla difesa di un'unica forza politica. Avversari politici, giudici e oppositori vari vengono spiati e minacciati tramite dossier spesso raccolti da funzionari dello Stato che svolgono il loro compito non in difesa della nazione, ma deviano in difesa di una élite di impostori.
Non chiedetemi la soluzione ma la cura migliore, come dicono i medici, è la prevenzione.

...Dimenticavo, la gran parte di tutto ciò funziona con i soldi dei contribuenti.

martedì 30 marzo 2010

Carte false



Rubbano sempre e solamente, non vedo perché non dovrebbero rubare alle elezioni.
Negli ultimi anni ci sono sempre conti che non tornano durante lo spoglio. Non si capisce perché i dati arrivano col contagocce e così in ritardo, sembrano fatti apposta per rimandare i titoli dei giornali.
Non si capisce perché ci sono questi continui sorpassi e contro sorpassi. In vita mia ricordo che i sorpassi avvenivano all'inizio dello spoglio, poi il trend procedeva lineare e placido verso la fine. Ora avviene sempre più spesso il fatidico "sorpasso" a una certa ora della notte. Se si tollerano certi delinquenti nelle istituzioni per forza poi ci ritroviamo la democrazia sotto i piedi. Sicuramente per Napolitano la mia è una cattiva interpretazione.

Gli osservatori ONU dovrebbero pedinare il nano o almeno stazionare al ministero dell'interno dove, per coerenza, ci hanno messo un leghista. Mi son chiesto: si saran divisi le regioni? a me il Lazio, a te il Piemonte?
Non capisco perché la gente dovrebbe votare in massa un pirla come Cota.
Con l'astensionismo che c'è stato che penalizza di più la destra, senza un terzo dell'elettorato di Roma, non capisco perché abbia vinto la fruttarola nel Lazio. A vederla in tv sembrava felice come una pasqua, non se lo aspettava di certo. Ormai le elezioni son diventate delle sorprese, un regalo inaspettato da scartare all'ultimo momento.

venerdì 26 marzo 2010

MoVimento 5 stelle. Votatevi, Votateci.



Voglio contribuire alla campagna elettorale del MoVimento col mio slogan personale: Votatevi, Votateci.

Per l'elettore votare il MoVimento 5 stelle è come votare se stesso perché promuove persone autentiche della società civile, gente comune, cittadini nell'interesse degli stessi cittadini.

Dunque, "votatevi" votando il MoVimento 5 stelle...

Votatevi
Votateci

giovedì 25 marzo 2010

Il significato del presepe



Il presepe di natale è pieno di simbolismi. Il suo significato classico è un po' riduttivo. Comunemente il natale significa la nascita di Gesù il salvatore, è un grande evento, tutti fanno festa, è un compleanno, ecc. Aldilà del fatto che il natale si celebra in concomitanza con il solstizio d'inverno che è una tradizione antichissima, o che di notte i pastori non vanno in giro, voglio mostrare dei messaggi nascosti che ci possono indicare la giusta via per realizzare i valori della famiglia e della società.

Conosciamo bene i personaggi del presepe: al centro della rappresentazione c'è il Bambino nella capanna o la grotta, ai suoi fianchi la Madonna e s. Giuseppe, il bue e l'asinello, la stella cometa, i re Magi e la moltitudine di gente che si reca a far visita.
Se analizziamo attentamente vediamo che la cosa più importante del presepe è la Madonna con Gesù bambino. Maria è sempre rappresentata con Gesù in braccio. S. Giuseppe è una figura in secondo piano; lui è una specie di tutore. Infatti Giuseppe lo vediamo solo nell'infanzia di Gesù, poi scompare dalla tradizione. S. Giuseppe non è il padre di Gesù, è un padre acquisito. Il padre vero è Dio, ma l'arcangelo Gabriele fa da tramite nell'annunciazione con la spada fiammeggiante.
Praticamente, la Madonna è una ragazza madre col bambino in braccio non una statua di marmo. Non serve pregare la statua della Madonna in chiesa e poi uscire e insultare una ragazza madre. Un tempo si usava prendere a pietre le adultere, oggi se ne parla male, vengono isolate, escluse, ecc. Le ragazze madri sono emarginate, per ricevere un sussidio devono affrontare un'odissea burocratica.
La Chiesa definisce l'aborto un atto deplorevole, ma non s'interessa di tutti gli episodi che di fatto inibiscono o frustano l'infanzia ancor prima del concepimento. Le donne che lavorano non possono avere figli, vengono licenziate o non sono assunte. Non è questo una specie di aborto preventivo?
La Chiesa, per essere coerente, dovrebbe occuparsi anche di questi aspetti sociali.

Poi abbiamo il bue e l'asinello che riscaldano la capanna. Essi sarebbero i nonni che hanno il compito di scaldare l'ambiente domestico col loro amore. Il bimbo è il centro della festività.
La stella cometa potrebbe essere una benedizione che scende dal cielo.
A seguito ci sono i re magi che portano i doni al nuovo nato. In Italia, quando nasce un bambino ha già 30mila euro di debito pubblico sulle spalle.
In realtà è tutto ribaltato: al centro del presepe si trovano i nonni (il bue e l'asinello) che ricevono i doni dai re Magi.
La considerazione parte dal fatto che i bambini sono i soggetti più deboli della nostra società capitalista: nascono nudi, li devi vestire e sfamare. Dovrebbero magari nascere con una carta di credito attaccata al braccio o al petto. I figli sono un peso e la donna è una specie di tutrice o nutrice poiché il bimbo è figlio del padre, di Giuseppe, il capostipite.
Quindi, andando in ordine, la Madonna col bambino si trovano alle spalle del presepe, poi segue Giuseppe nella figura del capo famiglia e infine, davanti a tutti, il bue e l'asinello.
Il padre di Gesù, nella trasfigurazione moderna, è anch'esso un individuo incompleto, in via di definizione. Aspetta la morte dei genitori per prendere il loro posto in società continuando a fare il mestiere che fu dei genitori, ecc.
In quest'ottica, i nonni sono quelli che ricevono i regali dai re Magi. A differenza dei bambini, gli anziani hanno una serie di tutele sociali guadagnate durante una vita di lavoro: la pensione, il trattamento di fine rapporto, la reversibilità, l'accompagnamento se sono malati e, grazie a una vita di sacrifici, hanno spesso la casa di proprietà e alcuni risparmi.
Infine, tutta la gente che fa visita al presepe, è la società civile rappresentata con i vari lavori artigianali come i pastori, il falegname, il pescivendolo, ecc. che dovrebbero, nel messaggio del presepe, lavorare in virtù del fanciullo appena nato. Nei fatti, però, la gente lavora per se stessa e non pensa neanche lontanamente ai figli degli altri e spesso neanche a i propri. Più aumenta la ricchezza meno figli si fanno perché la prole si "intromette" nel capitale familiare, ecc.

Ricapitolando, secondo il messaggio del presepe, l'infanzia deve essere messa al centro degli interessi della società come obiettivo primario. La liberà dell'individuo deve essere garantita già dall'infanzia; il bambino deve essere libero a prescindere dalla famiglia o da qualsiasi vincolo sociale. I doni dei re Magi cosa possono rappresentare? I bimbi devono avere una pensione? Dovrebbero avere almeno una via da percorrere garantita e slegata da ogni tipo di subalternità e condizionamento. Una società che promuove lo sviluppo dell'infanzia in virtù della creazione di un uomo libero. E' difficile spiegarsi in questi termini perché noi siamo abituati a ragionare appunto, in modo capovolto.
Ciao

venerdì 19 marzo 2010

“Rispettate l’accordo”, gli interinali Ilva chiedono l’assunzione



"Che ne sarà del loro futuro si saprà, forse, il prossimo 24 marzo quando è previsto il primo incontro tra l’Ilva e le organizzazioni sindacali sulla vertenza dei circa 600, e non 750, lavoratori interinali dello stabilimento di Taranto i cui contratti sono scaduti. Oggi incontro informativo convocato dal sindaco Stefàno nel quale è stato fatto il punto di una situazione aggravatasi in concomitanza della grave crisi del comparto siderurgico che ha di fatto bloccato la stabilizzazione dei lavoratori interinali già regolamentata da un accordo firmato da Ilva, Fim e Uilm lo scorso maggio.
Tra le soluzioni proposte quella di colmare con gli interinali, i buchi lasciati dalle circa 1500 unità andate in pensione per amianto. Misure immediate, però, non sono possibili come dimostra anche il ricorso alla cassaintegrazione che l’Ilva sta adottando da più di un anno. Tempi lunghi che gli interinali iniziano a non sopportare."
antennasud

Il 24 parteciperò al sit-in davanti all'azienda. Ormai questi "fuochi" si accendono un po' in tutta Italia e se non si trovano soluzioni potrebbero degenerare. Il mio timore è che trovino dei palliativi tampone che accontentano alcuni e promettono a molti per rimandare il problema più in la possibile.

giovedì 18 marzo 2010

Il significato dell'amore



“Fratelli, a un tempo stesso, amore e morte ingenerò la sorte”.
Cos'è l'amore?
Tutti parlano d'amore, ma nessuno pronuncia questa parola.
L'amore viene da sempre contrapposto alla morte, non all'odio. L'odio è un sentimento molto più raro e, in ultima analisi, risulta una declinazione.
Amore è vita, assenza d'amore è morte.

Coniugando amore con la vita va fatto un piccolo preambolo sul significato della vita.
Il significato della vita rimane un mistero imperscrutabile. Questo perché, per sapere in cosa consiste la vita occorre fare tutto il percorso completo: nascere, vivere e morire. Se non compio il tragitto completo non posso sapere in anticipo in quale città andrò ad approdare. Certo, possiamo risolvere il problema con la trascendenza, l'intuizione, ecc. ma anche Gesù o il Budda non hanno dato mai una definizione esauriente sul significato della vita o del mondo. Noi siamo come un bruco poggiato sulla foglia di un albero. Il bruco forse comprenderà, tramite la trascendenza, di trovarsi, oltre che su una foglia, anche su un albero e che quest'albero si trova in mezzo ad altri alberi che formano una foresta. Ma non comprenderà mai, nonostante la trascendenza, che il bosco si trova su di un pianeta che gira attorno ad una stella nello spazio infinito.

Dunque, più che concentrarci sull'aldilà, o l'altrove, è bene concentrarci sull'al di qua. Gli antichi dicevano che gli uomini posseggono la Verità, ma gli dei ci hanno tappato la bocca al momento della nascita poggiando un dito sulle nostre labbra.

Tutto è amore. Ad es. per fare questo tavolo ci abbiamo messo amore, passione, dedizione. Anche quando si fa del male si mette impegno, passione, amore. Quando facciamo una cosa senza amore, non viene bene, risulta caduca, ecc.
“Il bene è innegabile, il male è la negazione del bene, pertanto il male non esiste”. Non ricordo se questa frase l'ha detta S. Agostino o Plotino.

Voi direte: ma come, tutto e amore, e come si spiega il male?
Il bene è amore per gli altri, il male è amore per se stessi.
I grandi concetti si possono spiegare con parole semplici. L'amore è unione, la morte è separazione. Non è un riferimento sessuale; mi rivolgo in particolare ai cattolici praticanti che hanno un chiodo fisso nella testa. Se parli d'amore con un cattolico praticante, già dopo un solo minuto di conversazione vedi che diventa rosso, si schernisce, s'imbarazza. Ma è normale? D'altronde vi capisco: se a uno non gli dai mai da mangiare sta sempre a pensare al cibo.
Per capirci porterò un esempio. L'universo è nato dopo il famoso Big Bang. In origine tutta la materia dell'universo era concentrata in un unico punto chiamato ovulo primordiale. Era una palla di energia pura concentrata. Poi, a causa di un errore, un evento inconoscibile che racchiude appunto, il mistero della vita, questa palla di energia esplode generando l'universo, le stelle, i pianeti, ecc. Di fatti, secondo la teoria, le stelle non sono altro che schegge di una gigantesca esplosione che si allarga sempre più verso l'infinito. È un fuoco d'artificio immenso.
La teoria afferma che se c'è abbastanza materia l'universo, a un certo punto, cambierà direzione e ritornerà a ricompattarsi nell'ovulo primordiale. Al contrario, se non ci fosse abbastanza materia l'universo sarebbe destinato a espandersi sempre più fino a spegnersi del tutto. Noi ci rendiamo conto di essere in una “condizione”, che l'esistenza non sia la nostra dimensione ideale ma accidentale, ci va stretta, cerchiamo la libertà, l'assoluto, ecc.
Ciò è dato dalla diversificazione, dall'apparire della materia in tutte le sue molteplici forme. Noi crediamo in un primo momento, che la natura, un tramonto, gli alberi, i fiori, siano cose belle, ma in realtà sono orripilanti, infatti proviamo angoscia di fronte alle manifestazioni del mondo. La nostra dimensione ideale è quel paradiso dove tutto è Uno, pura energia come all'origine dell'universo.


Ogni azione volta a unire genera pace e vita, al contrario, ogni azione che separa, distrugge, lacera, ecc. genera isolamento e morte.
Sembra semplice, uno può pensare di unire tutto e il problema è risolto. La difficoltà sta nell'unione armonica degli elementi: non si può unire il fuoco con l'acqua, ecc.
Ogni qual volta noi andiamo ad unire, in modo armonico, non facciamo altro che contribuire ad alimentare quel processo universale che ci riporterà alla condizione ideale di partenza, ricompattare, unire appunto, verso l'ovulo di energia pura. Mentre invece, il peccato consiste nell'azione inversa ovvero, la separazione, la divisione che contribuisce ad una ulteriore separazione, allontanamento dell'universo, quindi la morte.

Ogni volta dobbiamo chiederci: sto unendo o sto separando? Semplice. La mia azione genera armonia o disarmonia?

Ad es. prima si usavano separare le classi degli studenti: le femmine da una parte, i maschi dall'altra. E che facciamo? Li mischiamo? Poi questi si toccano fra di loro, si uniscono... è immorale. La cultura della Chiesa avalla tutto ciò. Cosa accadeva? Che nelle classi non miste cominciavano a toccarsi fra di loro, il che risultava ancora più abominevole di una unione fra sessi diversi. Allora, magari interveniva l'insegnante di religione ad ammonire la classe spiegando che i rapporti contro natura sono peccati mortali. Dunque si praticava una ulteriore separazione isolando i banchi uno dall'altro così ogni studente si ritrovava da solo. Allora succedeva che questi cominciavano a toccarsi da soli, arrivava l'insegnante che ammoniva nuovamente: sta attento che diventi cieco.

Il bene è amore verso gli altri. Amare se stessi proiettandosi verso l'esterno. Tutelare se stessi in virtù del prossimo e non tutelare se stessi a scapito del prossimo. S. Francesco è un esempio, ma è un esempio estremo, nel senso che all'epoca c'era bisogno di un'azione dimostrativa per dare una scossa benefica alla dissolutezza dell'epoca. Si devono certo seguire gli esempi dei grandi uomini considerando sempre però, che ognuno di noi ha le sue caratteristiche particolari ed è fatto per svolgere compiti a lui affini. È come dire a un giovane calciatore: devi seguire l'esempio di Maradona se vuoi giocare bene. Quello ritorna dopo un po' e ti dice: sono 2 anni che mi alleno tutti i giorni, dalla mattina alla sera, ma le cose che fa Maradona non le riesco proprio a fare.
Il male dunque è l'egoismo che erode, distrugge il mondo in virtù di una singolarità separata. Un buco nero che attrae.
Poi c'è l'amore di genere cioè, la specie umana che per un eccessivo amor di se sfrutta l'ambiente finendo col distruggere la natura e di conseguenza se stessa. Poi c'è l'amore egocentrico di sistema, del mondo nella sua interezza, come può essere il nostro pianeta. Il terremoto si verifica perché, il sistema, amando anche se stesso, è dovuto a muoversi ogni tanto, altrimenti, se non ci fossero i terremoti, se la terra non si muovesse, finirebbe col spegnersi compromettendo tutto il resto. Dunque, il mondo, per amor proprio, ogni tanto si muove e provoca i terremoti con le relative conseguenze.

martedì 16 marzo 2010

Discorso di Nichi Vendola a Roma



"La crisi del berlusconismo esibisce una bestia ferita che con i suoi colpi di coda cerca ancora di far danni al Paese. Di ferire il profilo sociale e il profilo civile di un'Italia che è stata lungamente manipolata dal racconto berlusconiano. Il racconto berlusconiano non convince più, è pieno di smagliature e di crepe.
Aveva due caratteristiche questo racconto, amici e amiche, compagni e compagne, dobbiamo riflettere bene su qual'è stata la forza e il segreto del berlusconinsmo se vorremo sul serio sconfiggerlo costruendo noi un altro racconto, quello di un altro popolo che non si lascia incantare da un populista, liberista e nemico del mondo, e dei diritti del lavoro.
Dobbiamo ricordare che il berlusconismo è nato per conculcare al mondo del lavoro la sua dimensione di comunità. L'attacco alla costituzione parte proprio da quell'articolo uno che noi, gente del centrosinistra, abbiamo il torto di aver ridotto a un santino: con più forza dovevamo presidiare e difendere i valori della nostra costituzione! Quell'articolo uno: l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro; significa che il lavoro, nel corso del '900, ha smesso di essere una pietra di scarto, è diventata la pietra angolare con cui si è costruita l'idea della civiltà. Il fascismo privò l'Italia della libertà nel tentativo di fermare l'avanzata dei lavoratori, l'avanzata del mondo dei braccianti e degli operai che reclamavano una giustizia sociale che non c'era mai stata. E il nodo libertà e lavoro è il vanto e l'orgoglio della nostra costituzione.
Oggi, dovremmo riscrivere quell'articolo uno e dire che l'Italia è una repubblica televisiva fondata sul diritto all'impunità per le classi dirigenti, per l'élite ricche e potenti.
Vedetelo in faccia, vedetelo da vicino il processo breve. Attenzione, è meno banale di quanto noi stessi non immaginiamo. Il processo breve lo hanno fatto l'altro giorno alla camera dei deputati quando hanno stracciato l'articolo 18 dello statuto dei diritti dei lavoratori. È talmente breve per un lavoratore ingiustamente licenziato che il processo non c'è più! Hanno fatto sparire il giudice, hanno sabotato l'idea che un lavoratore debba essere tutelato quando la prepotenza e l'arroganza di un padrone mettono in discussione il diritto suo di alzare il dito e dire: signor padrone, in questa fabbrica si muore di amianto; in questa fabbrica viene violato il diritto fondamentale alla vita. Ecco il processo breve.
E anche per i migranti c'è il processo breve. È talmente breve che è contenuto nell'equazione berlusconiana che dice: immigrazione = criminalità. Come vedete, non c'è neanche il bisogno di fare il processo. La povertà è colpevole per definizione e la ricchezza è innocente per ontologia, ma che vergogna! Ma quale modernità medioevale è questa?!
E per loro, e per lui, per i suoi sodali, l'idea dell'inviolabilità del corpo del sovrano. Un sovrano legibus solutus in questo medioevo post-moderno che ci assedia.
E noi, amici e compagni, amiche e compagne, dobbiamo saperlo però; se è vero che il racconto berlusconiano è finito tra le macerie dell'Aquila e la frase scritta su un cartello che dice: io non ridevo; condanna una classe dirigente di avvoltoi che ridevano sul dolore dei terremotati di Abruzzo; se questo è vero, noi dobbiamo però sapere che non possiamo fare come nell'adagio cinese, essere seduti sulla sponda del fiume in attesa di vedere che passi il cadavere del nostro avversario. No. Il racconto berlusconiano non funziona più. Ma noi centrosinistra, non abbiamo ancora un racconto coerente che renda credibile la prospettiva dell'alternativa. Oggi, qua, in questa piazza ricomincia il lavoro del cantiere dell'alternativa. Perché qua, il centrosinistra ritrova non solo la voglia di un colloquio al proprio interno che chiuda la fase insopportabile della balcanizzazione, ma il centrosinistra ritrova la propria piazza, il proprio popolo, quello che a lungo tempo aveva smarrito. È vero o no, che siam stati in questa condizione paradossale: un popolo senza politica e la politica senza un popolo? E questo era tutto ciò che non entrava dentro l'egemonia del berlusconismo. E allora, da oggi che facciamo, il racconto come lo costruiamo? Cominciamo da li, da dove Berlusconi ha inferto l'ultimo colpo, il nesso lavoro e libertà, e mettiamo al centro di questa campagna elettorale i beni comuni da difendere: il territorio, la bellezza, al memoria, l'acqua pubblica, i diritti sociali. Ricomincia di qui a parlar chiaro a rendere percepibile e netto il senso di un cammino che vuole dire che la politica nel centrosinistra apre una porta di speranza a coloro che la speranza non ce l'hanno più. O questo oppure falliremo. Dobbiamo farcela, dobbiamo provarci è il nostro dovere! Hanno portato l'Italia in un angolo. Abbiamo il compito, noi e voi, di risollevarla in piedi, di dire all'Italia stanca e sofferente che ora è il momento di riprendere il cammino dell'alternativa. Buon lavoro a tutti e auguri a tutti."

giovedì 4 marzo 2010

CONDIZIONE DELLA DONNA, CULTURA E PROGRESSO ECONOMICO IN RELAZIONE AL CLIMA E L'AMBIENTE (L. VII)



Oggi esordisco con una nuova serie di video/lezioni. Non voglio fare il professore perché non ho le competenze, le basi, il nozionismo, ecc. non mi rivolgo dunque, a degli allievi, ma mi rivolgo direttamente ai professori, ai ricercatori che prendano spunto da quanto segue per fare ricerche, approfondimenti, scrivere saggi ecc.

Si usa dire spesso che il livello di civiltà si misura in base alla condizione della donna o dei carcerati. I carcerati però, sono una minoranza mentre le donne rappresentano, diciamo così, la metà del genere umano. Se l'universo femminile viene per così dire soppresso, è come se una persona -il genere umano- sia paralizzata per metà e ne risulta menomata nei movimenti.
Guardando la cartina che ho preparato e che illustra l'EurAfrica, notiamo che la condizione della donna varia da longitudine a longitudine (intendo latitudine)
Nell'Africa nera sub sahariana, viene praticata l'infibulazione e la clitoridettomia: è la mutilazione genitale femminile. Il fenomeno interessa la fascia equatoriale, il sud dell'Arabia, l'intero Egitto. La pratica e preislamica. La Somalia è chiamata la terra delle donne cucite.
Tale pratica è giustificata per mantenere la donna pura. Dunque, la donna è considerata impura, sporca, immorale, ecc.
Rifiuto assoluto della femminilità, nessuno sviluppo economico.
Andando più a nord abbiamo la famosa fascia islamica che si spinge fino in India. Come sappiamo, nell'Islam la donna è privata di ogni diritto. Invece di subire una mutilazione fisica, come avviene più a sud, il “problema” viene occultato letteralmente. Abbiamo il famoso burka, uno scafandro che copre le donne; oppure, l'uso del velo per coprire i capelli. I capelli sono un richiamo amoroso, diffondono il profumo e serve come richiamo erotico. Le donne sono relegate in luoghi specifici della casa. Non possono studiare, votare, ecc. Addirittura, in certe zone devono parlare in pubblico con delle pietre in bocca per distorcere la voce che può sedurre; la voce è sensualità.
Le donne non possono mostrare le caviglie; chi lo fa può essere picchiata anche da un estraneo.
In Pakistan il buon musulmano deve avere la barba lunga. A che serve la barba? Le donne non ce l'hanno. In carenza di “femminilità” si potrebbe confondere un uomo imberbe per una donna. Infatti, la natura ha dotato il maschio della barba proprio per distinguerlo dalla femmina. A questo punto vorrei fare una raccomandazione al premier: Berluscò, mi raccomando, con la barba maschio, senza barba femmina. Non facciamo confusione che già all'estero ci prendono in giro.
Anche nell'islam, dunque, la scarsa libertà delle donne corrisponde allo scarso sviluppo economico.

Veniamo al Mediterraneo: qui da noi le donne non vengono coperte o nascoste, ma sono comunque molto penalizzate. Sono relegate al ruolo di domestiche, casalinghe. Curare la casa, crescere i bambini e, nel sociale, possono ambire al massimo a fare le maestrine. Devono arrivare vergini al matrimonio e le ragazze madri subiscono l'ostracismo sociale.
In certe zone, fino a qualche anno fa, le ragazze nubili non possono andare in giro da sole, sono accompagnate dal fratello minore, il nipote o la madre. L'abbigliamento non deve essere troppo appariscente; avvengono discussioni interminabili sul fatto se la donna deve portare la gonna sopra o sotto il ginocchio; le vedove devono indossare il nero a vita, mentre in Islam un tempo le vedove dovevano seguire il marito, uccidersi praticamente. In Italia manca la cultura del lavoro per il gentil sesso. La disoccupazione femminile è fra le più alte d'Europa. Dunque, poca libertà femminile, poco sviluppo economico.
Al centro-nord dell' Europa le cose migliorano di molto. Dove ho vissuto per un po'. Intanto le donne lavorano tutte. Non subiscono il controllo meticoloso della loro vita. La differenza è che mentre da noi la donna abbassa gli occhi e guarda a terra, al nord le donne ti guardano negli occhi, esprimono i loro sentimenti senza il timore di essere mal giudicate. Se vai a farli visita ti chiedono se vuoi farti la doccia. Ti offrono anche l'accappatoio del marito. Le teenager possono restare sole con l'amichetto nella loro stanza e dormire anche la notte. Le donne possono ricoprire ruoli di responsabilità senza discriminazioni. Comunque sia, anche li le donne non hanno la stessa libertà dell'uomo. Una ragazza non ti rivolgerà mai la parola per prima. Dunque, molta libertà femminile , molto sviluppo.

Tuttavia, generalmente, in ogni parte del mondo cosiddetto sviluppato, la donna è discriminata. Il maschilismo è talmente radicato che la femmina, quando assume ruoli di prestigio o responsabilità o in riferimento alla stessa idea di libertà, usa come metro di paragone il maschio. Cioè, per la donna, essere libera significa, il più delle volte, comportarsi come un maschio. Ricordo la canzone di Roberto Vecchioni che fa: "Prendila te la donna che va al meeting, la signorina Rambo, la donna che fa il leasing".
Bene, che cosa possiamo dedurre ancora? Che la cultura cambia in relazione all'ambiente. Cambia anche col tempo, ma questo è un'altro tema. Cosa s'intende per cultura? Sul vocabolario c'è solo un trafiletto che dice: "l'insieme della tradizione e del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo o dell'umanità intera". Ma non è proprio così! Non è solo quello. Come al solito ho dovuto fare da solo e uso questa definizione: cultura è la modalità con cui gli individui si rapportano col mondo circostante e con se stessi.
Il modo di concepire se stessi, la natura, la società, ecc. varia a seconda del clima. Noi siamo abituati a pensare che l'uomo si alza la mattina ed è padrone del mondo, decide dove andare, cosa fare, ecc. ma, in realtà, la sua indole è condizionata dalla natura. E' una lotta continua tra le prerogative naturali e l'artificio inventato dall'uomo. Ne volete una prova tangibile? Il colore della pelle: al sud ci sono i neri, poi, andando via via verso il nord, la pelle schiarisce gradualmente fino ai bianchi e biondi del nord. Parimenti, la cultura segue lo stesso criterio, cambia da luogo a luogo non in virtù della “qualità” degli uomini presenti ma in virtù delle condizioni ambientali.

Prendiamo ad es. il cristianesimo. Non è attecchito nella zona islamica nonostante sia nato li. Grazie a s. Paolo, il cristianesimo è stato diffuso in occidente tra i gentili. S. Paolo è un apostolo acquisito, non visse con Gesù come gli altri i quali cercarono inutilmente di diffondere il cristianesimo in oriente. Nonostante ciò, in questa zona nacque la religione di Maometto molto più affine forse, all'ambiente islamico.
E che dire del marxismo, delle ideologie socialiste? Ma voi pensate veramente che nell'Urss, dopo centinaia di anni di zarismo, si sarebbe sviluppato di colpo il socialismo nell'arco di pochi anni? Non c'è cosa più fascista di una monarchia assoluta. Infatti, la dittatura fu soppiantata da un'altra dittatura diversa nei modi ma uguale nella sostanza. Ci sono volute alcune generazione per arrivare ad una sorta di socialdemocrazia simile a quella del centro Europa. Negli anni '80 nell'Urss si stava abbastanza bene se non fosse per l'embargo commerciale imposto e sofferto da tutti i paesi a “vocazione” socialista, come pure la Cina e i paesi del centroamerica, nonché l'Italia e la Spagna.
Di fatti, il socialismo è attecchito, proprio come una pianta che se la coltivi in un determinato terreno cresce in un modo o non cresce per niente. In Europa il socialismo si è fuso con un'altra “vocazione” tipica del nostro continente, il liberismo, e abbiamo avuto la socialdemocrazia. Se noi osserviamo la linea che passa lungo l'asse del muro di Berlino, notiamo che i paesi presenti lungo questa linea hanno raggiunto un livello sociale invidiato da tutto il mondo coniugando libertà imprenditoriale con le tutele socialiste. Lungo la linea si trova anche l'Italia, ma come sappiamo, il nostro paese soffre di inferenze o interferenze estranee che ne hanno turbato la sua vocazione naturale. Ricordo che negli anni '70 (gli anni della strategia della tensione, dove servizi segreti Usa, assieme a parti dello Stato italiano, combattevano, e continuano a farlo ancora oggi, contro la possibilità che il partito comunista andasse al potere) il Pci era il più grande partito comunista d'Europa e insieme ai socialisti avrebbero potuto governare praticamente da soli. Poi i socialisti post Moro furono “comprati” con il nostro debito pubblico e ciò non avvenne. Altro elemento estraneo, estero, destabilizzatore fu ed è, il Vaticano. Il quale invece di assecondare la vocazione laica, atea o socialista degli italiani, ha preferito allearsi con gli americani e la mafia per motivi autoreferenziali. Come dire: i socialisti non credono in Dio e vanno distrutti, mentre, sovversivi e mafiosi -il diavolo- credono in Dio e pertanto sono più degni di considerazione.
L'interferenza nella vocazione naturale del popolo italiano non ha permesso che diventasse un paese normale. Chi non si adegua viene sistematicamente boicottato. Ricordo come gli operai fiat venivano scelti in base al loro credo politico e che nell AP entravano solo gente filo DC e così via.

Perché il comunismo non è attecchito negli Stati Uniti? Perché quando arrivarono i coloni, dopo aver sterminato le popolazioni autoctone e i bisonti, ricavarono territori sterminati da occupare. E cosa facevano a quel punto? Facciamo delle cooperative? Mettiamo beni e servizi in comune? Non ce n'era bisogno! C'era talmente tanta terra e ricchezza che ognuno poteva cavarsela da solo. Il rapporto con la terra è effettivo. Pensate che già dopo due generazioni i coloni europei hanno cominciato ad assumere modifiche scheletriche più simili a quelle degli indiani.
La terra influisce. Prendiamo la Gran Bretagna: ricordate l'immagine dal satellite del Regno Unito imbiancato rispetto alla verde Irlanda? Nonostante l'Irlanda si trovi un po' più a nord dell'Inghilterra, li il clima è più caldo per via di correnti atlantiche particolari. Forse per questo il cristianesimo è “attecchito” in Irlanda piuttosto che nell'Inghilterra protestante? Perché fa più caldo?
E che dire degli ebrei? Sono ancora alla ricerca della terra promessa. Nell'attesa di trovare terra abitabile gli ebrei cosa fanno? Si attaccano ad altri beni diciamo così, alternativi come oro, soldi, diamanti, influenze in ambito scientifico e culturale. La mancanza del suolo su cui poggiare i piedi, che ti fornisce identità, una dimensione, che ti radica e ti nutre in tutti i sensi, induce un popolo senza terra come gli ebrei a tutelarsi in maniera diversa “occupando” il mondo della finanza.

Detto questo, vorrei far notare un'altra cosa: la cultura, oltre a cambiare da longitudine a longitudine e nel tempo -ma questo è un altro tema più articolato che affronterò un'altra volta- la cultura cambia anche in relazione all'altitudine.
Ho fatto un altro disegnino mostrando degli esempi. Qui abbiamo delle città che si trovano a livello del mare o sotto: cosa hanno in comune?
Sono città attaccate alla terra e perciò re-agiscono, esprimono una cultura diversa rispetto ad altre comunità che vivono su altre latitudini, ma denotano una cultura simile fra loro. Rotterdam, New Orleans, Venezia, sono città sotto al livello del mare e sono luoghi un po' ambigui, come sappiamo, luoghi caldi, che esprimono una cultura passionale, viscerale, carnale. La musica: come mai in certi luoghi gli abitanti hanno doti canore piuttosto che in altri?
Poi c'è Sodoma e Gomorra, le città perverse per antonomasia. Queste città sorgevano sulle rive del mar Morto. Questo mare si trova nella più profonda depressone della terra. E' morto perché è troppo salato. Sarà stata la “profonda” vicinanza alla terra a condizionare la cultura dei sodomiti??
Poi abbiamo il Nepal e il Tibet sulle montagne dell'Himalaya dove viene espressa una cultura diametralmente opposta a quella che di solito si ha nelle zone più basse. Dunque abbiamo il buddismo, l'induismo, ecc. Sono le dottrine della meditazione. Cosa fanno questi? Si concentrano e cercano di evadere, nel vero senso della parola, verso un mondo alternativo, migliore, ideale. Siccome la vita a quelle altezze è molto ostile, uno si alza al mattino e dice: che tempo fa? E un'altro risponde: C'è una tormenta di neve. Quello si gira dall'altra parte.
Tali culture improntate sulla meditazione non fanno altro che rifiutare il mondo circostante proiettandosi in una ricerca interiore di vita alternativa. Anche il concetto di reincarnazione può rispondere a un bisogno di ri-vivere nuovamente magari in un luogo migliore, più ospitale, magari sulle rive del mar morto, ecc.

In conclusione, dobbiamo intanto riconoscere che la nostra cultura, al pari del colore della pelle, dei tratti somatici, viene modellata dal clima in funzione di cosa? Di un miglior adattamento in virtù della sopravvivenza della specie? Come si spiega allora che l'universo femminile viene così penalizzato? Se la natura, la specie, da un punto di vista antropologico, biologico prevede l'interconnessione di entrambi i sessi, come mai si verifica la menomazione di uno dei due? Insomma, da dove scaturisce in realtà la cultura? È evidente che c'è un errore, una contraddizione. Finché continueremo a considerare l'uomo artefice del proprio destino ci ritroveremo sempre in contrasto col mondo e con noi stessi. Finché continueremo a ritenerci al di sopra della stessa natura finiremo sempre per ritrovarci al di fuori dal mondo in una dimensione artificiale, innaturale, ideale che ci penalizzerà.

Seconda e terza parte del video.
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