sabato 28 marzo 2009

Publitalia: il pizzo alle aziende italiane



Per vendere le aziende devono fare pubblicità. Senza pubblicità non esisti. Il fatto subdolo è che la grande distribuzione fa capo agli stessi pubblicitari. Gli ipermercati "affittano gli scaffali" alle aziende tramite un contratto che prevede il pagamento anticipato e la possibilità di togliere il prodotto esposto a piacimento.
Le grande distribuzione privilegia molto le aziende che fanno pubblicità. Ciò significa che a causa della "visibilità" le aziende investono gran parte dei loro guadagni. Vale a dire, che una grossa fetta dei guadagni di grandi e medie imprese vengono riversate in pubblicità. Conseguentemente, i consumatori si ritrovano prodotti rincarati rispetto al loro valore reale.
Nel nostro paese le maggiori agenzie pubblicitarie sono Publitalia di Mediaset e Sipra della RAI. Publitalia detiene il 60% del mercato (3 miliardi di euro). Tradotto significa che il 60% delle aziende italiane "paga" Publitalia per poter vendere.
Il paradosso è che oggi, in tempo di crisi, la pubblicità cala ma solo in RAI, gli imprenditori prediligono i canali privati con la speranza di ottenere "favori" dal governo del premier... un piccolo conflitto d'interessi che passa inosservato.
Il fondatore di Publitalia è il limpido senatore Marcello Dell'Utri.

lunedì 23 marzo 2009

Che crisi sarà?



Siamo in piena crisi. L’avevo previsto. L’ho dimostrato in un teorema pubblicato sul mio blog. Ogni 20/25 anni succede qualcosa. Dalla prima guerra mondiale passando per la seconda, il ’68, l’89 ed ora ci siamo, alle porte di un’altra crisi mondiale. Gli esperti banchieri già nominano l’inizio del 2010 come probabile ripresa. Ma dove! Questi mesi di crac continuato li pagheremo in futuro, non ci vuole un esperto per capirlo. Vi do un consiglio: tenetevi le palle in mano fino al 2013!

Volete un’altra prova della gravità del momento? Obama sta facendo i capelli bianchi. Hanno eletto un presidente nero e alla fine ci ritroveremo con un presidente bianco.
Intanto il governo provvede. Occorrono interventi: soldi veri. Indovinate dove li andranno a prenderli? Dalle tasche di noi cittadini. Dove sono i soldi… veri? Dove li hanno cacciati? Forse un segnale dalle banche ha permesso di escogitare il “piano casa”, la possibilità di allargare del 20% la propria abitazione. Ormai, chi riesce a mettere qualcosa da parte, sono coloro che hanno una casa già finita di pagare perché il restante è indebitato fino agli occhi. Un mio collega paga €700 al mese di mutuo! Non fa neanche i turni e prende €970-950 al mese, è il vecchi milione e otto, ve lo ricordate? Non è cambiato niente e il valore delle case è quintuplicato in meno di 10 anni.
Banche e agenzie immobiliari sono la stessa cosa. Già è riprovevole che uno investe conservando i soldi sotto il mattone, le banche hanno fatto di più hanno messo i soldi dentro il mattone, all’interno. Così, uno compera la casa dall’agenzia e chiede il mutuo a una banca che è parte integrante dell’agenzia; si tratta di una partita di giro! Le banche italiane sono solide: per forza, si sono comprate tutti gli immobili abitabili del paese.
Un altro collega è sempre senza una lira per via del mutuo, non esce mai da casa è agli arresti domiciliari, si gode la casa, ma è contento perché un giorno quella casa sarà dei suoi figli.
Tolti gli schiavetti casa e lavoro, ci rimangono quelli con la proprietà già estinta che hanno ancora qualcosa da parte. Ecco i soldi, tirateli fuori, chiamate la ditta, allargatevi, spendete e l’economia girerà. Intanto le banche, le vere responsabili del casino, vanno aiutate come? Sborsando miliardi di dollari dei contribuenti. Uno non capisce, chi sbaglia paga e dov’è il libero mercato? Sono costretti a darglieli altrimenti crolla tutto. Qualcosa non mi torna: se faccio un errore sul lavoro non ci pensano due volte a cacciarmi via tanto c’è chi mi sostituisce, questi invece, fanno dei danni colossali e sono sempre li perché il sistema non ci lascia alternativa.

Insomma, più che chiedersi che crisi sarà è meglio chiedersi: che crisi dobbiamo augurarci?
Meglio augurarci una crisi lunga e dolorosa che spazzi via il marciume, questa cappa di incompetenza bulemica e liberista che ci soffoca. Se sarà una crisi lieve questa classe dirigente sopravvivrà e continuerà a vessarci più di prima, mentre invece, con una crisi pesante c’è la speranza che gran parte di questi porci viene spazzata via.
La mia speranza è viva ed è alimentata proprio dalla rete. Su internet, dove ognuno può esprimersi liberamente, è possibile scorgere il sentimento comune del nostro paese che converge inesorabilmente verso i valori di giustizia, equità, sviluppo sostenibile, diritti e dignità di ogni cittadino. Anche chi razzola male però predica bene.
Saremo ottimisti come richiede il governo? Orami, chi parla di scenari cupi viene accusato di catastrofismo. Non mi sorprenderebbe se un domani fosse obbligatorio sorridere in luogo pubblico per evitare di essere accusati di eversione. Attenti, manderanno in giro le camice verdi… sorridete.

Tassare e tartassare le case sfitte e abbandonate!



Ogni comune è frastagliato da edifici chiusi e fatiscenti. Nelle campagne le case abbandonate sono l'80% oppure sono usate per pochi giorni all'anno.
Lasciare a marcire un bene è un delitto. Invece di chiedere un pizzo a chi ha una casa costruita e comprata con anni di sacrifici, si dovrebbero creare dei meccanismi che costringono i proprietari di alloggi abbandonati di affittarli, ripararli o venderli così si muove il mercato.
In questo modo si farebbe una specie di censimento nazionale per capire chi possiede in realtà gli immobili, in che condizione li tiene ecc. Si scoprirebbe che gran parte è in mano alle agenzie immobiliari che ( sono, a loro volta, riconducibili alle banche) speculano investendo i "nostri" soldi nel mattone senza rischiare nulla, gravando così sul bisogno di ogni cittadino di vivere in una casa dignitosa. Dal periodo fascista ad oggi sono stati costruiti in Italia milioni di alloggi, è stato cementificato ovunque: come mai c'è sempre penuria di case nonostante il numero della popolazione sia rimasto lo stesso dal dopoguerra?
Qualcosa non quadra. Non solo si devono tassare le rendite ma abolire quegli ordini professionali che mantengono privilegi vergognosi a scapito dei cittadini. Ne posso elencare alcuni: architetti, avvocati, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, geometri, giornalisti, ingegneri, medici e odontoiatri, notai, periti industriali, psicologi, dottori commerciali ed esperti contabili.

sabato 21 marzo 2009

Dalla mia raccolta inedita

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Non ho più il peso dei perchè
Mi basta rimanere esposto
Dissolto nella risposta.



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giovedì 19 marzo 2009

Italia dei Valori propone dei candidati d'oro per l'europee



Per le elezioni europee Italia dei Valori propone dei candicati d'oro! Carlo Vulpio, Luigi De Magistris e Sonia alfano.
Ecco come si presenta Sonia Alfano:

"Purtroppo sono all'ordine del giorno le prove dell'infiltrazione della mafia all'interno delle istituzioni. Per fare un esempio, mi viene in mente il nome di Renato Schifani, presidente del Senato, che qualche anno fa era socio in affari del boss Nino Mandalà di Villabate. Oppure, mi viene in mente il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che piacevolmente andava ai matrimoni delle figlie dei boss, in fattispecie del boss Croce Napoli con cui si intratteneva, si abbraccia e si bacia.
Credo che il nostro Paese abbia bisogno di far filtrare all'esterno quello che accade in Italia. Non è soltanto un problema italiano, la strage di Duisburg ne è una prova lampante, la prova che le mafie hanno ormai agganciato non solo i territori italiani, ma che stanno continuando ad espandersi in tutta l'Europa.
Se molti continueranno a pensare che le mafie sono un problema che esiste soltanto al Sud, faranno solo un favore alla loro crescita. E' risaputo che le mafie tendono a razziare i territori del Sud, ma in realtà i loro soldi li investono poi al Nord. Nel Sud abbiamo visto il sangue nelle strade, però questi soldi vengono successivamente ripuliti e reinvestiti al Nord Italia e adesso anche in Europa.
La cosa più importante da fare è cercare di far arrivare in Europa il nostro grido di allarme. Sono convinta che davanti a questo tipo di emergenze tutti gli italiani si devono assumere le proprie responsabilità.
Non vi chiederò mai di darmi fiducia. Non intendo decidere nulla per gli altri all'interno di una stanza chiusa. Vorrei costruire questo percorso insieme a voi e soprattutto vorrei che voi, accanto a me, vi assumiate le vostre responsabilità e prendiate coscienza che ognuno di voi è una pedina importante in questa nazione.
Troppe volte ci siamo dovuti vergognare per i titoli che la stampa estera ha usato per descrivere il nostro Paese. Ritengo fondamentale dover portare, insieme a tutti voi, un nuovo segnale di onestà per questo Paese. L’Italia ha bisogno di cambiare, non è un percorso impossibile, è difficile, però occorre farlo, proprio per poter continuare a guardare in faccia i nostri figli e per poter continuare a fissare il tricolore che troppe volte abbiamo visto insanguinato con delle morti.
Vorrei che si smettesse di esportare all'estero il peggio e vorrei che per una volta si potesse credere, tutti quanti insieme, che questo Paese è sì da ricostruire, ma aspetta solo ed esclusivamente il nostro contributo e nessuno può più tirarsi indietro."

domenica 15 marzo 2009

P2, il golpe bianco è quasi compiuto



"Enrico Mattei non era soltanto il presidente di un ente pubblico, l'Eni, fornitore di energia: disponeva di fondi segreti, così ingenti da consentirgli di fondare più o meno segretamente un giornale, Il Giorno, in concorrenza col Corriere della Sera. Finanziava i partiti, e nell'unico nostro incontro [...] parlò come se fosse stato il ministro degli Esteri del nostro paese, in accesa polemica con la politica del governo. E perché Eugenio Cefis, pirma successore di Mattei all'Eni, poi presidente della Montedison, faceva incetta di giornali? Ne fondò uno a Torino, un altro a Milano, comperò il Messaggero a Roma e cercò di mettere le mani sul Corriere, alla fine riuscendoci, perché diede garanzie finanziarie a Andrea Rizzoli, che lo acquistò. Per noi in via Solferino, Cefis era diventato un incubo. Perché la brama del nostro quotidiano era diventata, per lui, un'ossessione? Diceva in giro, disse anche a me, che i giornali gli servivano per fare favori agli uomini politici, nell'interesse di Montedison, ma non mi pare che lo sviluppo della chimica in Italia fosse la sua prima aspirazione. E che cos'era la P2, questa associazione segreta alla quale aderirono personaggi delle Forze Armate, diplomatici, alti funzionari dello Stato, uomini politici, giornalisti (tra i quali il mio successore alla direzione del Corriere), e di cui lo stesso Cefis faceva parte? In uno Stato che funzionava male, governato da una classe politica inefficiente, uomini di potere agivano in segreto. Per migliorarne il funzionamento? Aspiravano soltanto a una riforma per rafforzare l'esecutivo, secondo il modello gollista? O volevano instaurare un dittatura, anche disposti a uccidere per conseguire i loro obiettivi? La partenza improvvisa di Cefis dall'Italia, quando abbandonò tutto, fu misteriosa anch'essa.
Adesso, concludono gli autori di Profondo Nero, "ci sono voluti trent'anni, ma il golpe bianco è quasi compiuto. Con Berlusconi (tessera P2 n. 625), tre volte premier, con record di longevità governativa, che aspira al Quirinale ed è indicato proprio da Gelli come erede prediletto. Il golpe è stato realizzato senza eserciti e senza divise... Dopo la morte di Falcone e Borsellino e dopo gli attentati mafiosi del 1993 si è compiuta la svolta politica che ha cancellato la Dc, il Psi e i partiti laici minori, e ha aperto la strada alla Seconda Repubblica, con la discesa in campo di Berlusconi, in un'Italia letteralmente ipnotizzata dall'imperio mediatico televisivo...". Esiste, possiamo aggiungere, un blocco di potere economico ormai abbastanza omogeneo e molto potente, con Geronzi a Mediobanca al posto di Cuccia. E queste non sono ipotesi. Sono certezze."

di Piero Ottone da La Repubblica del 14.

martedì 3 marzo 2009

Bossi pensiero.



-Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì. Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di migliaia di morti.

-Non è vero che 'pecunia non olet'.

-Berlusconi tratta lo Stato come una società per azioni. Ma chi si crede di essere: Nembo Kid?

-Ma vi pare possibile che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei cittadini?

-.Quando quello piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non è ancora riuscito a mettere le mani sulla cassaforte.

-Quel brutto mafioso guadagna soldi con l'eroina e la cocaina.

-Il mafioso di Arcore vuole portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Discutere di par condicio è troppo poco: propongo una commissione di inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi.

-In Forza Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omertà criminale e fenomeni di riciclaggio.

-L'uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano.

-A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi è riuscito a tenersi tutta la baracca.

-In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c'erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra.

-Bisognerebbe conoscere le sue radici, la sua storia. Gelli fece il progetto Italia e c'era il buon Berlusconi nella P2. Poi nacquero le Holding.

-Come potrà mai la magistratura fare il suo dovere e andare a vedere da dove vengono quei quattrini, ricordando che la mafia quei quattrini li fa con la droga e che di droga al Nord sono morti decine di migliaia di ragazzi che ora gridano da sottoterra.


-Berlusconi è l'uomo della mafia. E' un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra.


-Berlusconi è bollito. E' un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio asservito all'Ulivo, segue anche lui l'esercito di Franceschiello dietro il caporale D'Alema con la sua trombetta.

-Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. E' un kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Peròn della mutua. E' molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio.