giovedì 25 settembre 2008

Conferenza Stampa su Anagrafe Pubblica del 20/09/08 a Palermo

Tratto da Radio Radicale

Martini per Conferenza Stampa su Anagrafe Pubblica del 20/09/08 a Palermo”

Di Nadia Spalletta

"Intanto penso che questa iniziativa sia essenziale per assicurare anche l’attuazione delle vigenti norme di legge in materia di trasparenza dell’azione amministrativa riguarda non soltanto gli atti ma anche i soggetti che pongono in essere gli atti. La legge prevede la …..che all’interno degli statuti vengano individuati dei percorsi che consentano ai cittadini di conoscere l’azione e le vicende della pubblica amministrazione. In questo contesto si inserisce anche l’opportunità che coloro che operano e che agiscano, rendano noto i contenuti delle loro azioni.
Il soggetto politico, spesso, si ritrova assolutamente libero e arbitro di svolgere il suo ruolo istituzionale. Dopo le operazioni non esistono allo stato le riforme di controllo da parte della società di ciò che è il consigliere comunale o provinciale o regionale e per non parlare di quello che avviene a livello nazionale realmente pone in essere rispetto alle indicazioni, alle promesse elettorali.
Intanto perché la normativa sulla trasparenza dell’azione amministrativa e sulla pubblicità degli atti amministrativi in realtà non è stata mai attuata; non esiste una sorta di rivista o di bollettino o di pubblicazione ufficiale degli atti della pubblica amministrazione. Ogni amministrazione avrebbero l’obbligo periodicamente di rendere noto, con tutti gli strumenti possibili, ciò che avviene nella pubblica amministrazione. Questo consentirebbe ai cittadini di effettuare un controllo quasi immediato della vita politica degli enti pubblici, anche perché oggettivamente, non sempre la stampa è in grado di riportare adeguatamente le notizie. Spesso la stampa, quando non è di parte, comunque essa stessa non sarebbe in grado di entrare dentro i meccanismi interni di una pubblica amministrazione. Per cui, non è la stampa lo strumento più adeguato a oggi per informare i cittadini di ciò che avviene. Uno strumento che con alcuni colleghi stiamo cercando di attuare è quello delle assemblee cittadine. Anche il partito democratico ha avviato questo percorso. Le assemblee cittadine, che peraltro sono previste dalla legge sono un eccezionale istituto che consente ai cittadini di conoscere direttamente ciò che i soggetti politici effettuano all’interno delle realtà istituzionali e politiche.
L’Anagrafe, cioè ciò che è e ciò che fa il consigliere e comunque il soggetto politico in generale, potrebbe essere un ulteriore strumento di conoscenza reale di comprensione. Perché, d’altro canto, il cittadino se vuole veramente esprimere il suo pensiero politico deve avere anche la libertà, la libertà nasce anche dalla conoscenza, sia in grado di esprimere, di valutare e di decidere quando si conosce in senso critico l’Anagrafe.
Potrebbe consentire una conoscenza diretta di un soggetto e di quello che quel soggetto sta realizzando nel territorio in cui opera e consente ai cittadini una valutazione anche critica e anche in vista della successiva manifestazione del proprio pensiero, del proprio voto. C’è, sistematicamente questa separazione netta tra i bisogni dei cittadini e la fiducia che i cittadini ripongono nei soggetti eletti e quello che poi realmente è, e fa dentro alle istituzioni il soggetto eletto. Non c’è allo stato nessuna reale forma di controllo che io chiamo controllo sociale, dell’operato di un soggetto pubblico. Questo determina, tra l’altro, che anche per i soggetti che hanno le migliori intenzioni di sentirsi assolutamente svincolati. La legge prevede che non ci sia mandato elettorale, che l’eletto sia assolutamente libero, ma la legge intende che non c’è mandato rispetto a un partito politico o non rispetto ai bisogni dei singoli cittadini. Spesso chi viene eletto non avendo sempre un confronto con i suoi elettori reale e non subendo il controllo, tra l’altro, aggiungo che il nostro sistema legislativo ha eliminato qualsiasi forma di controlli rispetto gli enti pubblici. In passato esistevano dei controlli interni e dei controlli esterni. Controlli che venivano per esempio effettuati dal segretario generale: era il controllo di legittimità degli atti. Il comitato regionale di controllo. Tutte queste forme di controllo oggi sono state per legge inspiegabilmente abolite. Quindi, chi amministra, chi governa, chi partecipa alla vita politica dello stato in realtà è assolutamente libero e arbitro perché non esiste nessuna forma giuridica di controllo degli atti della pubblica amministrazione. Un istituzione di un percorso che renda trasparente le vicende personali e politiche dei singoli soggetti istituzionali potrebbe sopperire, se pure parzialmente al venir meno di altre forme ci controllo che inspiegabilmente e inadeguatamente sono state eliminate. Forse è all’eliminazione di queste forme di controllo istituzionale che da collegare il dissesto finanziario di moltissimi enti pubblici che oggi sono assolutamente liberi di spendere. La Corte dei Conti interviene o su esposti o episodicamente su atti generali ma non su singoli provvedimenti, per cui ha difficoltà ad analizzare di volta in volta il contenuto degli atti.
L’Anagrafe del soggetto politico, la verifica dei comportamenti personali e politici dei soggetti politici, potrebbe sopperire se pur in parte al venir meno di altre forme di controllo, sarebbe anche questo uno strumento di democrazia e di partecipazione diretta da parte del cittadino alla vita politica di una città o di un soggetto politico in generale.

http://www.radioradicale.it/palinsesto/2008/9/22 trasmissione delle 15:07 del 22/9

giovedì 18 settembre 2008

Il metodo Mangano applicato alla politica



Berlusconi usa anche il metodo Mangano in casi estremi.
Consiste nel piazzare una bomba davanti casa prima di far visita a qualcuno.

Vado a memoria d’uomo: mi trovavo a Venezia intorno al ‘01 quando buttarono una bomba nella notte vicino al palazzo di giustizia, luogo dove si dovevano “condannare” i dirigenti dell’Enichem per strage. Il giorno dopo, guarda caso, arriva a sorpresa il neo primo ministro Berlusconi a far visita a Venezia(per far cosa??)

Le prime indagini “sull’attentato” brancolavano nel buio, poi la notizia si perse.

Pensai fra me: questo è venuto qua, ha messo una bomba, ha mangiato e bevuto anche a spese nostre e se n'è andato.

Siamo in mano a terroristi, altro che manager…

http://archiviostorico.corriere.it/2001/agosto/13/magistrati_devono_tacere_sulla_bomba_co_0_0108138736.shtml

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=12239

http://www.repubblica.it/online/cronaca/vene/rivend/rivend.html

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martedì 16 settembre 2008

Sulla consapevolezza cosmica



Il vegetale ha consapevolezza di essere? Sì “concepisce”? Andando per deduzione siamo costretti ad ammettere di si. Esso vive, cresce, dà i frutti, ecc. “Sentirà” l’inverno, l’estate, ecc. Quindi ha una coscienza di sé pur non avendo né mente, né ramificazioni nervose. Un albero, un muschio, sanno di essere attraverso qualcosa che trascende sia la materia che lo spirito (?).
Sto parlando dell’anima? L’anima è un attributo del me. La mia anima. Il concetto di anima sottintende un’appartenenza, è predicato di qualcos’altro che è alla basa, che ne è sostanza, ed è l’essere, il Sentimento.
Vorrei fare lo stesso ragionamento riguardo ai minerali. Una pietra è consapevole di essere? Mentre col vegetale si è potuti andare per deduzione perché contiene funzioni vitali simile agli “animali”, coi minerali ci sembra assurdo. Forse, se un vegetale avesse la capacità di ragionare, farebbe le stesse conclusioni deduttive rispetto al minerale, come noi le abbiamo fatte rispetto al vegetale.

Perché le zebre hanno le strisce bianche e nere? Come mai hanno “adottato” (quando si dice che la verità è sotto gli occhi) una colorazione così appariscente che facilita l’individuazione da parte dei predatori? Perché non un colore che si mimetizza con la vegetazione? I biologi si sono fatti questa domanda e hanno scoperto il motivo.
Il manto striato permette alle mandrie di zebre di passare inosservate quando si spostano in cerca di acqua. Infatti, le striature creano un effetto ottico che a lunga distanza le rende invisibili. Il predatore in lontananza non le riconosce quindi non le insegue. Quelli nelle vicinanze le riconoscerebbero lo stesso con qualunque colore del manto. I militari in guerra hanno usato questo stratagemma per camuffarsi.
Com’è potuto succedere? Come si è giunti a questo risultato? L’evoluzionismo spiega che i caratteri genetici cambiano per un accidente o semplicemente per selezione, nel senso che tendono a riprodursi maggiormente quelli con caratteristiche migliori. Chi ha deciso, e soprattutto "compreso", che le striature ti rendono invisibile? L’antenato della zebra lo ha dedotto in qualche modo e si è concentrato facendosi venire le strisce bianche e nere? Oppure casualmente sono nati degli esemplari col manto striato e hanno dato origine alla stirpe? Se così è, quando si trovavano misti gli striati e i no, quelli col manto monocolore attiravano i predatori lo stesso e una volta vicini i leoni non stavano li a scegliere il colore da mangiare. E poi, come è giunta la natura a “capire” che quel tipo di colorazione era un ottimo sistema di difesa? La natura ha un centro di ricerca? Oppure si tratta di una “consapevolezza” cosmica, di una coscienza naturale costituita da tutte le cose viventi e non? Vi sembra un discorso affascinante?

mercoledì 10 settembre 2008

Il deserto dei Tartari




Georgiani e ossezi sono peggio, molto peggio, di romeni e turchi messi assieme.
Vi ricordate i Tartari? Sono leggenda o sono esistiti? In realtà i tartari o tatari sono proprio i georgiani.
La Nato vuole "annettere" la Georgia per avere uno spazio dove piazzare le armi di Cheney e bombardare più facilmente Iran e Cina.
Grazie a ciò, i georgiani... perdon, i tartari, potranno, un giorno, circolare liberamente sul nostro territorio e fare i comodi loro a nostre spese.
Un personaggio illustre della Georgia è Stalin, pseudonimo di Dzugasvili, che ha fatto carriera ammazzando i suoi competitori. Lenin diceva che un georgiano -si riferiva a Stalin- non dovrebbe mai governare un paese.