mercoledì 30 dicembre 2009

Natura e cultura



Propongo oggi il video di dongiorgiodecapitani, un prete che definirei apofrico per le sue posizioni indignate nei confronti del sistema Italia e contro quella parte del clero che si dimostra compiacente.
Il sunto è la natura, la presunzione dell'uomo e la proprietà privata.

Di seguito posto il mio commento (interessante) aggiunto in calce, per accennare un concetto che rimugino da tempo:


Siamo in preda ad una sorta di "cannibalismo" onnivoro e bulimico.
Allora, smettiamola di chiamarci civili e differenziarci dai cannibali veri del Borneo. Smettiamola di considerare la "cultura" un fatto, tutto umano, che ci eleva e ci porta il famigerato progresso.

Forse se cominciassimo a vederci come degli animali, quali siamo, assecondando magari gli "errori" che la natura (ingrata e ignorante) ci ha imposto, potremmo riconoscerci veramente e vivere meglio.

Se la "cultura", l'insieme dei costrutti dei filosofi, delle gesta dei grandi uomini (e dei peggiori), l'insieme delle arti e della tecnica, ci ha portato oggi alla globalizzazione che altro non è che un:

ALL'ARREMBAGGIOOOOOO

piratesco e criminale di risorse umane, ambientali ed economiche, vuol dire che dobbiamo metterci in discussione e ricominciare da zero... da prima dell'età della pietra.

venerdì 25 dicembre 2009

Il natale secondo Serafino Massoni



Ecco il testo del video di Serafino Massoni sul natale... una interpretazione molto, molto interessante!
P.s.
il video non parte bene. Portatelo un po' più avanti o riavviatelo.. sarà lo zampino del diavolo?

"...Il 25 dicembre c'è la ricorrenza del santo natale, ma per tanti altri cristiani la ricorrenza cade in un data diversa. La figura di Gesù è legata ai culti misterici del mondo pagano. E' una grande figura legata al sole che nasce, si erge, tramonta e muore. La nascita di Gesù bambino viene collocata nel momento in cui il sole, dopo aver concluso la sua caduta, torna a nascere; per questo noi vediamo il bambin Gesù circondato dai raggi: è il sole che torna a splendere, è la speranza che la vita continui a sconfiggere la morte in un nuovo ciclo di esistenza.
Da questo punto di vista, Gesù rappresenta l'anno e suoi dodici discepoli rappresentano i mesi. Però, dobbiamo pensare che quando visse Gesù ancora non vi era stato il passaggio completo dal calendario lunare al calendario solare, per cui, molto probabilmente, i discepoli di Gesù non erano 12 ma 13. Il calendario romano all'epoca di Giulio Cesare, era un misto di calendario lunare e solare. Il calendario lunare si basa sui movimenti della luna; ogni luna sono 28 giorni, in corrispondenza del mestruo femminile (una strana corrispondenza). Moltiplicando 28 per 13 lune otteniamo un anno. Quindi, col passaggio dal calendario lunare a quello solare, i 13 discepoli son stati portati a 12.

Gesù è uno dei tanti divini paredri, è uno dei tanti capri espiatori che erano destinati, appunto, a portare sulle proprie spalle i peccati dell'umanità. Il paredro, il capro espiatorio è stato il primo pharmacos, il primo medicinale dell'umanità. Si dice "agnello che porti i peccati del mondo" nel senso di agnello sacrificale. E' sorprendente questa figura del capro espiatorio che fu Gesù di Nazareth, nato a Betlemme, e in quanto vissuto a Nazareth è chiamato anche il Galileo.
Noi conosciamo il linguaggio di Gesù tramite i vangeli di cui ce ne sono una infinità; noi conosciamo fondamentalmente i 4 vangeli canonici, poi ci sono forse un centinaio di altri vangeli, tra apocrifi e gnostici che ci dicono cose anche diverse di Gesù. Però, c'è una caratteristica fondamentale: il linguaggio di Gesù è stranamente diverso dal linguaggio di tutta la cultura ebraica che precede Gesù v. il vecchio testamento. C'è come un salto, come se Gesù non fosse un ebreo nè un semita. Quando parliamo di semiti tiriamo in ballo gli ebrei ma, attenzione, semiti sono anche gli arabi, gli etiopi e tanti altri. Gesù è un semita che nasce nel mondo ebraico durante la conquista della Palestina da parte dei romani, ed è un ebreo che non usa il linguaggio tipico dei profeti. Sembra che Egli porvenga da un mondo diverso da quello ebraico.
Questa figura meravigliosa di cui Nietzsche ebbe a dire, con una triste ironia: a questo mondo è esistito un solo cristiano e quello lo hanno messo in croce. Allora, che linguaggio parla mai Gesù di Nazareth? Non parla un linguaggio che lo possa legare in qualche maniera al vecchio testamento, ma è un linguaggio di rottura nei confronti del vecchio testamento. Allora, dobbiamo vedere come sono andate le cose con la sua crocifissione: testimonianze storiche ci dicono che fu effettivamente crocifisso, però dobbiamo stare attenti perchè la crocifissione era una punizione, ma non era necessariamente finalizzata alla morte della persona crocifissa.
Varie fonti ci dicono che Gesù fu lasciato crocifisso per 3 giorni, poi fu tolto dalla croce ma non era morto, era in gravi condizioni. Le sue gravi ferite vennero rimarginate ed egli guarì. Dopo essere guarito abbandonò la Palestina assieme a Maria, sembra assieme a Giuseppe a S. Tommaso e, forse, assieme alla Maddalena e andò in oriente. Infatti, le prime comunità cristiane vennero fondate da S. Tommso sulla costa del Malabar nell'India occidentale. Sorgono prima li le comunità cristiane che non a Roma.
Sembra che Gesù andò a stabilirsi nel Kashmir e, più precisamente a Srinagar, la capitale. Oggi devastato dalla guerra tra India e Pakistan, fra induisti e musulmani. La città di Srinagar, una città sui laghi simile a Venezia, si trova subito a nord di Rawalpindi -di cui abbiamo sentito parlare in tanti film sul colonialismo brittanico- e ancor più a nord di Lahore, anche questa una città classica che ci ricorda il colonialismo britannico.
Perchè Gesù dopo la crocifissione, secondo tante versioni, andò in India? Tommaso si fermò sulla costa del Malabar, dove vennero fondate le prime comutià cristiane, e Gesù, con Maria, Giuseppe e la Maddalena andò più a nord nel Kashmir. Ma perchè mai Gesù prese quella rotta?
Gli stessi vangeli ci dicono che Gesù trascorse la sua infanzia a Nazareth nella bottega di falegname del papà Giuseppe e che intorno ai 12 anni scomparve e non se ne sa più niente fino all'età di 30anni. Dov'è stato Gesù in questi 18 anni?
Molto probabilmente, considerando il linguaggio che parla Gesù, in questi 18 anni si fermò in India nella pianura del Gange dove, già da 4/5 secoli, si predicava la dottrina del Buddha. Adesso vediamo il collegamento: Gesù, per via del linguaggio che parla, di certo apprese la dottrina del Buddha più che la dottrina induistica, e, quando se ne tornò in Israele, egli era o un discepolo del Buddha o era diventato un buddha egli stesso. Se vediamo poi come sopporta le sofferenze della fustigazione, del processo, della crocifissione dovremmo dire che Egli era diventato un buddha. In ogni caso, la sua è una predicazione di un buddha: pensate voi al discorso della montagna, è un discorso tipicamente buddistico. Il Buddha, probabilmente, avrebbe ripetuto le stesse parole di Gesù quando Egli dice ai presenti: ma di cosa vi allarmate? Guardate gli uccelli dell'aria, essi non seminano, non raccolgono eppure il Padre nostro che sta nei cieli provvede alla loro sussistenza. Guardate poi i gigli, loro non tessono, non cuciono eppure il Padre nostro provvede alla loro bellezza.
Tutto il modo di parlare e il modo di comportarsi di Gesù è di stampo buddistico. Potremmo fare delle analogie con Socrate ma le analogie più forti sono con il Buddha. E il modo di comportarsi di Gesù al processo dove egli non perde tempo a difendersi, non sta li a cercarsi gli avvocati difensori, niente, si fa processare in silenzio. Quando gli dicono: sei tu il re dei giudei? Egli dice si, ma il mio regno non è di questo mondo. Ma cosa potevano capire i patriarcali ebrei, i patriarcali romani di uno che va a dire che il mio regno non è di questo mondo. Probabilmente, Gesù non intendeva dire che è lassù nell'iperuranio ma si riferiva a un regno dell'interiorità, cioè avere consapevolezza di se stessi. Ecco l'unione con Buddha e con Socrate il quale non andò a cercarsi gli avvocati quando venne condannato a morte: accettò la pena di morte senza stare li a resistere. Allo stesso modo, Gesù resta indifferente al processo. Lo portano davanti al re Erode e fa scena muta: uno spettacolo incredibile; lo portano davanti a Ponzio Pilato e stessa cosa: restano tutti interdetti. Ma chi è costui?
Certamente non era la personalità funzionale al patriarcato ebraico e a quello romano.
Se pensiamo poi, che una figura di questo tipo scaturisce li dal mondo degli ebrei (che hanno fondato il patriarcato con la famiglia monogamiga patriarcale, con la proprietà privata, ecc.)arriva questo signore ebreo-semita, come anche gli arabi, il quale gli dice: se mi vuoi seguire abbandona tutte le tue ricchezze; è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel Regno dei cieli (il Regno dei cieli io lo interpreto come Nirvana).

E' una persona da eliminare perchè non funzionale alla società patriarcale. Infatti, si misero d'accordo i rabbini con il popolo perchè scegliessero tra Barabba, che era un farabbutto, e Gesù, che la grazia della vita fosse data a Barabba. Non aveva nulla da spartire Gesù con il mondo ebraico: era più funzionale al mondo ebraico Barabba. Liberando Barabba e sacrificando Gesù ritorniamo al discorso dell'agnello sacrificale.
Il destino ha voluto però, che questa figura, del tutto estranea al mondo ebraico, nascesse nel regno d'Israele di razza semitica. Che strano destino che ha voluto che questa figura nascesse tra gli ebrei semiti, semiti come gli arabi (sia chiaro che anche gli arabi son semiti), nascesse proprio nel cuore del patriarcato. E questa persona parlava un linguaggio che non era il linguaggio degli ebrei, non era per niente un linguaggio patriarcale e andava messo in croce.

Ritronando al discorso che Gesù non sia morto in croce ma ci sia "stato" in croce e abbia subito, quindi, le sofferenze della crocifissione, ricordiamoci che ci sono le testimonianze degli islamici o di alcuni settori islamici che ci dicono che a Srinagar, nel Kashmir, noi abbiamo la tomba di Gesù e che Gesù sia continuato a vivere fino a tarda età che si sarebbe sposato e avrebbe avuto anche dei figli. Io so, ho visto anche le foto, che a Srinagar ci sono le tombe di Gesù e, stranamente, c'è anche la tomba di Mosè. In alcuni ambienti si ritiene che quando Mosè abbandonò l'Egitto, la terra promessa non fosse la terra di Canaan ma fosse il Kashmir. Il quale Kashmir, molto di più della terra di Canaan, si presta ad essere rappresentato come una specie di paradiso terrestre per la fertilità, la frescura delle sue acque, ecc.

Gesù rompe completamente con la tradizione patriarcale ebraico-greco-romana. E' come una immissione di buddismo nel cuore del patriarcato ebraico-romano. Una stranissima immissione che avviene così. Per forza non poteva attecchire il messaggio di Gesù, era completamente avulso da qualsiasi precedente tradizione. Resta il messaggio cristiano ma non è mai stato messo in pratica. Tanto è vero che la Chiesa cristiana e le varie diramazioni, di Cristo ha le parole ma non i fatti. Se noi guardiamo a questa struttura quasi allarmante, una struttura potentemente gerarchizzata, patriarcalizzata dove il papa, i cardinali, i vescovi, i preti non si sposano... più patriarcalizzata di così si muore. Questa struttura non ha niente a che vedere di fatto, nella sostanza, col messaggio di Gesù, perchè il messaggio di Gesù è fondamentalmente: se mi vuoi seguire abbandona tutte le tue ricchezze ed è più facile che un cammello entri nella cruna dell'ago piuttosto che un ircco entri nel regno dei cieli.
Probabilmente Gesù, il galileo, non ha niente a che spartire con la proprietà privata. Però, la Chiesa romana e anche le altre chiese, ce l'hanno le loro proprietà private. Il Vaticano ha persino una banca di fama internazionale, l'Istituto Opere Religiose (IOR) che, non tanto tempo fa, era gestito da quell'anima santa del monsignor Marcinkus di cui hanno parlato anche le cronache politico-criminali dei gornali italiani.

Noi festeggiamo la ricorrenza della nascita di questo divino paredro: una figura che è stata occidentalizzata e patriarcalizzata sulle tracce del dualismo platonico. Quando Gesù diceva: a che serve conquistare il mondo se poi si perde l'anima, di certo, voleva significare a che serve conquistare il mondo se poi si perde la propria inteirore serenità? E' questo il messaggio buddistico. Alle Sue parole è stato dato un significato diverso perchè, nella sostanza delle parole di Gesù, noi non vediamo mai il dualismo terra-cielo, noi vediamo sempre un richiamo all'inteirorità.

Amici, che si creda in Gesù o non ci si creda, per me è stato un grande uomo (ecce homo si può dire), una figura meravigliosa, stupenda. Il suo messasggio è stato patriarcalizzato; il messaggio di Gesù è sempre stato un corpo estraneo alla organizzazone patriarcale che noi conosciamo. Questo messaggio andava adattato, in una certa misura, travisato, adeguato al mondo patriarcale. C'è da sorprendersi che non siano state eliminate le frasi che ho prima citato relative alla proprietà privata e, comunque, anche se non sono state eliminate, quelle frasi non sono mai state attuate e, in primis, non sono state attuate proprio da coloro che avevano il dovere per primi di attuarle cioè, quelli che costituiscono il corpo della Chiesa. I sacerdoti ci mostrano che se non hanno la proprietà hanno l'uso, il possesso di tante dimore lussuose che non hanno niente a che spartire col messaggio evangelico.

Bene cari amci, grande figura quella di Gesù che io collego a quella del Buddha e relativamente al samsara e al nirvana, all'esistenza quale codizionata e all'esistenza quale in-condizionata:
a che serve conquistare il mondo se poi si perde l'anima; a che serve conquistare il mondo se poi si perde la pace interiore?
Buon natale da Serafino Massoni

martedì 22 dicembre 2009

Oggi nasce il MoVimento a 5stelle!!





Oggi, il blog di Grillo lancia finalmente l'iscrizione al MoVimento:

"Qualunque cittadino italiano non iscritto a un partito può farne parte". Finalmente ci attiviamo! Siamo passati dalla fase della fanculizzazione a quella del fare attuando il programma a 5 stelle!!

Non più il resistere resistere resistere ma costruire costruire costruire... "Chi si iscrive riceverà una password, fare parte di una rete sociale, potrà discutere e modificare il Programma, proporre e eleggere i propri candidati, lanciare iniziative sulla Rete e off line. Ognuno conta uno".
Io mi sono iscritto immediatamente e chissà, forse un giorno andremo a Roma a... discutere pacificamente.

Quello sotto sono io. Ora faccio parte del Movimento di Liberazione Nazionale.



martedì 8 dicembre 2009

La MAFIA delle banche




Pongo l'attenzione su un articolo di Paolo Bernard dove mostra i meccanismi mafiosi della finanza globale definendola un inferno in confronto ai "fuochi" della mafia locale.


Lotta alla Mafia? Sì, ma la peggiore per prima.
Date un’occhiata qui: c’è 1 miliardo di euro da una parte, e ci sono 118 miliardi di euro dall’altra.

1 miliardo di euro. Secondo un autorevole studio sull’impatto della Mafia sull’economia produttiva della Sicilia, e cioè il volume ‘I costi dell’illegalità’ di Antonio La Spina (ed. Il Mulino 2008), le cosche hanno sottratto a quella regione un miliardo di euro nel 2007 (12 mesi) col ricatto del pizzo.

118 miliardi di euro. E’ la somma di denaro che noi cittadini italiani abbiamo dovuto rendere disponibile – e una cui parte abbiamo già del tutto perduto - nel 2008-2009 (12 mesi) per far fronte a un altro ricatto, quello inflittoci dalla Mafia degli speculatori e degli investitori internazionali, i responsabili della crisi finanziaria e della fuga di capitali dall’Italia.

Preciso che in questa trattazione non si tiene conto dell’ulteriore danno sistemico che le due Mafie causano a noi cittadini (cioè le ripercussioni indirette). Mi sono attenuto unicamente all’impatto sull’economia pulita dei ricatti delle due organizzazioni criminose, in 12 mesi. Ma anche includendo il danno sistemico, le proporzioni rimangono identiche, cioè Mafia della finanza batte Mafia regionale con un ampissimo margine. Ultimo appunto: sappia il lettore che dei 118 miliardi di euro che cito, 96 miliardi è denaro che la comunità ha dovuto rendere disponibile al ricatto, ma che non è chiaro se sia stato del tutto speso o quando verrà del tutto speso; il resto è già perduto. In ogni caso, si tratta di una ricchezza che sbuca dal cilindro solo per compiacere alla Mafia finanziaria, e che non sarebbe mai stata impiegata per spese di utilità sociale.

E se nel ricatto delle cosche ci sono i morti da lupara, i commercianti strozzati e l’infiltrazione nella politica, in quello della Mafia degli speculatori e investitori internazionali ci sono migliaia di aziende decapitate, masse immensamente superiori di italiani licenziati, sottimpiegati, cassintegrati, di famiglie senza futuro, di destini troncati sul nascere, di drammi personali, e un intero sistema politico nazionale ricattato senza eccezioni, e non solo in alcuni casi come accade con le cosche.

E allora, perché veniamo incessantemente dirottati dai Pifferai magici sugli uomini con la coppola di Palermo e Roma e mai su quelli col doppiopetto blu di New York e di Milano? Perché siamo topi che marciano sulle loro note mentre alle nostre spalle il Vero Potere ci distrugge la vita? Sarò esplicito: perché la carogna nazionale è sempre chiamata il Cavaliere e mai il Governatore? Berlusconi proviene dalle fila degli uomini d’onore? proviene cioè da quelli del miliardo di euro? Mario Draghi stringe la mano ai mafiosi che ce ne hanno sottratti 118 di miliardi. Ecco da dove viene il Governatore: è stato uomo di punta del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, della Banca Mondiale (le cause di ‘solo’ qualche centinaio di milioni di morti di fame e stenti, ma non contano, sono negri), e poi vice presidente di Goldman Sachs, la banca più devastante del XX e XXI secolo, la banca che mentre i lavoratori, le loro vite e le aziende venivano fottuti dai crimini di Wall Street (lei complice), scommetteva sulla loro rovina e vinceva miliardi di dollari (si chiama swap betting e hedging – i crimini sono spiegati qui
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=122). Infatti nel giugno scorso, mentre qui in Italia la cassa integrazione divampava peggio dell’influenza suina, Goldman Sachs incassava i suoi profitti di quadrimestre più ricchi da 140 anni: 3,4 miliardi di dollari. E vanno capite le drammatiche differenze fra le due Mafie: gli uomini dei pizzini possono essere arrestati, e talvolta lo sono, ma quelli di AIG, Citigroup, Goldman Sachs, Banca Italease (Banco Popolare) o di via Nazionale no, nessuno li tocca, meno che meno i Pifferai magici che tanto inveiscono contro i poteri minori. Infine, l’illegalità che permea entrambe le organizzazioni è di sicuro spaventosa, ma il Vero Potere è riuscito nell’impresa di vestire il re nudo, cioè di convincere l’opinione pubblica che la Mafia di gran lunga più micidiale, quella intoccabile dell’alta finanza, quella che può rovinare una nazione come l’Italia in pochi mesi, è del tutto legale. Berlusconi e picciotti 1, Draghi & partners 118, queste sono le proporzioni, e queste proporzioni dovrebbero dettare a qualsiasi cittadino attivo delle priorità nella lotta alle Mafie. Ma entriamo nei fatti....http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=157