martedì 30 dicembre 2008

Facciamo la rivoluzione... dolce



Ai nostri politici interessa solo evitare di andare in galera. C'è chi dice che dovremmo scendere in piazza a gridare. Io dico che dobbiamo prendere tutti i politici locali, regionali e nazionali e sodomizzarli in pubblica piazza. Così imparano ad avere un rapporto diretto con... il corpo elettorale.
Nella rivoluzione francese si usava tagliare la testa ai governanti, oggi no, siamo evoluti. In parlamento si formeranno comitati di cittadini controllori pronti ad intervenire ad ogni infrazioni. C'è una legge contra populum? S'individua un pianista? Il comitato interviene, prende il pianista e lo sodomizza seduta stante, così serve anche come monito.
In parlamento ci porterei anche Rocco Siffredi: chiamato dallo Stato in pompa magna a prestare alti servigi ai cittadini. Chissà quanti errori farà la Finocchiaro; si ribellerà in ogni momento "contro il potere costituito"; sarà difficile tenerla a bada.
Nelle piazze useremo il manuale Cencelli. Ogni politico riceverà un numero maggiore di elettori "attivi" quanto più alta è la percentuale di voto raggiunta alle ultime elezioni. Gli elettori di sx si accoderanno ai politici di dx e viceversa.
Veltroni è un uomo di grandi vedute. Mentre Berlusconi prima o poi comincerà a prenderci gusto e scoprirà che se non può godere davanti per via della prostata, potrà godere di dietro.
A Beppe Grillo andrebbe benissimo il ruolo di Robespierre.

P.s. Aggiungerò un mio video a questo post non appena possibile... meglio tardi che mai.

Technorati Profile

lunedì 22 dicembre 2008

Giocattoli che vanno ad energia solare e a idrogeno!


Ci prendono in giro!!
Ho sentito la notizia in coda a un tg della rai, poi ho trovato questo sito dove si vendono come niente fosse, Kit per costruire casette, macchinine, orologi e robot ad energia solare. Infatti, sono dotati di piccoli pannelli fotovoltaici.
In quest'altro link vendono Kit per macchine ad idrogeno!
Ci si può costruire addirittura una Stazione-Rifornimento-Idrogeno-Solare dove "grazie ai pannelli solari questo modello di stazioncina di servizio del futuro produce idrogeno tramite una cella ad idrogeno e lo stiva in un piccolo serbatoio in attesa di 'clienti'"!
C'è sempre l'avviso: "non adatto a bambini di età inferiore a 12 anni". Ed io aggiungo... "e superiore a 18 anni".

La domanda nasce spontanea: perché non producono oggetti veri? Di fronte a questa realtà non succede praticamente nulla, tg e giornali hanno detto che sono solo giocattoli e la gente, abituata a prendere tutto quello che cade dall'Alto come SacroSanto, si accoda al gregge. Come se negli anni '50 avrebbero fatto un giocattolo che va e viene dalla luna alla terra e alla gente fosse raccontato: "è solo un gioco per bambini".
Uno è portato a pensare che produrre oggetti veri costerebbe un occhio della testa, mentre invece ci costa una cosa meno nobile: l'ori-fizio anale. Dove "ori" sta per gli affari che fanno le multinazionali alle nostre spalle e "fizio" è quello che rimane a noi: funziona come la bad company e la old company dell'Alitalia, praticamente il sogno americano nudo e crudo: tutto a me e niente a te.

Dico sempre che alla radice c'è un problema culturale. Mi riferisco sempre alla verticalità. La gente si affida totalmente a tutto ciò che cade dall'alto come un bambino nei confronti degli adulti. Uno si dice: "se la televisione ha detto che sono giocattoli vuol dire che è vero". Lo stesso vale se la televisione dice che sei un demente... vuol dire che è vero. Ci viene inculcato già in tenera età a scuola. Quello che dice il maestro è incontrovertibile, come è incontestabile tutto ciò che è scritto nei libri. La gente vede libri e giornali come fossero bibbie sacre... "è scritto qua". Non hanno nessun senso critico, nessuna personalità.
La pedagogia in vigore impone al fanciullo il programma di studi, la disciplina militare fascistoide e considera marginali le inclinazioni e le doti di ogni allievo. Tutto ciò produce scarsa considerazione di se perché si è posti in una condizione di genuflessione verso lo Scibile indottrinato dall'alto.
Il vero pedagogo, invece, ha il compito di far uscire fuori dal fanciullo le sue qualità, il talento e svilupparlo per far fiorire una personalità unica e ben distinta dal gregge monocromatico di cui è fatta oggi la società. Io ne sono l'esempio lampante: mi hanno cacciato dalla scuola a calci nel sedere perché ero estroso, ribelle, originale... Ma dove sono gli intellettuali che dovrebbero approfondire, denunciare, ma almeno diagnosticare il morbo caduco nella nostra cultura? Si sono imborghesiti a fare articoli per giornali o i parlamentari europei; imprigionati ormai nelle opere che gli hanno reso famosi e sterili. Gli farei volentieri una consulenza a gratis, tanto che da scaricato me li carico sulle spalle.

Vi consiglio di regalare ai vostri figli i giochi ecologici a idrogeno e pannelli solari. Costruiteli insieme a loro così a un certo punto il bambino vi chiederà: Papà. -Dimmi amore- Perché non costruiscono le case, le automobili e le lavatrici vere con l'idrogeno e i pannelli fotovoltaici?
Sarei curioso di conoscere le vostre risposte... dall'alto.

venerdì 19 dicembre 2008

Non luogo a procedere

Il pezzo di articolo di Giuseppe D'Avanzo che segue, riassume benissimo cosa è cambiato con la caduta del muro di Berlino fra la prima repubblica e la seconda:

Il sistema Romeo padrone della città

Non c'è alcun interesse pubblico in questa storia nera. Come se fosse morto. Come se, nell'esercizio di pubbliche funzioni e di pubblici poteri, fosse deperita la più elementare nozione - e distrutta anche soltanto l'ombra - di servizio al bene collettivo.
Nella rete di assessori, consiglieri comunali, provinciali, regionali, parlamentari, magistrati penali e amministrativi, tecnici comunali, professionisti, burocrati ministeriali - in questo sistema apparecchiato da Alfredo Romeo esistono soltanto le cose nostre. "Dobbiamo parlare delle cose nostre...". "Questa cosa nostra come sta andando.." "C'interessano soltanto le cose nostre...". "Dacci uno sguardo a quella cosa nostra...".
[...] Sgomina la concorrenza (Romeo) quando si affaccia perché si fa consegnare i documenti della gara, li corregge, li riscrive mentre i suoi pupazzi si preoccupano di farli approvare.
E' una scena che capovolge tutte le convinzioni del morbo italico della corruzione. Il tableau napoletano racconta che non è più la politica a imporre il prezzo della corruzione all'impresa. E' l'impresa che ingaggia la politica, la crea dal niente, la coccola, la indirizza, ne fissa gli obiettivi i programmi, la corrompe, se ne appropria come fosse una cosa sua. I politici appaiono miserabili figurine nelle mani dell'imprenditore. Lo assecondano in ogni ambizione e desiderio; sgomitano tra di loro come in ogni harem che si rispetti, esagerano i pubblici ministeri, per diventare il favorito del sultano.

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Inoltre, do ragione alle accuse di persecuzione giudiziaria che puntualmente ogni politico muove verso i giudici che indagano su di loro perchè, dopo aver scoperchiato la fogna italica, quando il magistrato pesca lo stronzo di turno, lo stronzo si chiede, giustamente: "con tutta la merda che c'è in giro porprio a me doveva tirar fuori?"
Quel che più rode però, non è il fatto che il magistrato li abbia consegnati al pubblico 'luridio', ma, ed è questo il sottile motivo di fondo, urta l'invidia di vedere tutti gli altri stronzi continuare a galleggiare allegramente nel letamaio italiano fatto di liquami politici, affaristici, di criminalità organizzata e di qualche venatura clericale, beccandosi pure le risatine sarcastiche.
Forse è bene ribadirlo, l'Italia è un paese di merda.

sabato 13 dicembre 2008

Università in rete per tutti... quando?



La crisi della scuola si potrebbe risolvere grazie a internet.
Quando si potrà assistere a lezioni in rete? Quando potremmo seguire interi programmi su questa o quella materia senza pagare il pizzo allo Stato che mantiene parassiti travestiti da baroni? Si potrebbe cominciare con le materie umaniste ecc.
Qualche professore - magari dei "giovani" esclusi dall’entourage accademico - si metta a dare delle lezioni scritte e orali accompagnate con dei video come si vedono anche in Tv a notte fonda.

C’è, e c’è sempre stata una strategia atta a mantenere ignorante la gente.
Ricordo che la new economy crollò proprio quando avevano intenzione di mettere in rete l’Università, lo scibile. Secondo me, il sapere ha un valore economico come il petrolio, le armi, la moneta, le industrie, ecc. Gli stati nazionali (liberisti) non hanno la minima intenzione di liberalizzare la Conoscenza come ogni altra ricchezza strategica. Tutto ciò, ad oggi, crea un tappo allo sviluppo dell’uomo, e quando esploderà creerà, me lo auguro, un nuovo Rinascimento.

Sono un appassionato di scacchi

Ho cominciato a giocare a scacchi nel '95 e mi sono ritrovato subito nell'arena degli appassionati del gioco agonistico.
Nel 2006 ho conseguito la tanto agognata categoria di prima nazionale (1N) con 1835 punti elo. Sono un giocatore medio, medio-basso, ed uno dei migliori della mia provincia. Tanto è vero che il Regionale '06 stavo rischiando di vincerlo quando al penultimo turno in terza scacchiera mi ritrovo in questa posizione alla 18esima mossa col bianco contro il Maestro favorito del torneo:


Cosa ti vado a giocare? 19.h3? al limite h3 andava giocato prima, adesso avrei dovuto cercare di tenere la colonna con 19.Dd7 cercando almeno di ottenere la patta.
Fu un errore banale, ma a un certo punto mi chiesi cosa sarebbe successo se avessi vinto il torneo: il campione pugliese sarebbe stato un giocatore "mediocre" come me? Pensavo alla faccia degli organizzatori che non hanno mai sofferto quel "plotone" di forestieri che dalla provincia andava nel capoluogo dando spesso "lezioni" di scacchi nel loro circolo. Ok, una storia vecchia ma che ha lasciato un segno: non mi sono mai iscritto al loro circolo.
Un'occasione come quella non mi capiterà forse più. Ricordo che i forti, quei pochi favoriti che vi parteciparono, erano tutti fuori forma mentre io ero in buone condizioni.

Il mio difetto è nell'essere discontinuo. Posso perdere e vincere contro chiunque. Nei tornei sono una mina vagante, un avversario scomodo e indecifrabile per via del mio gioco estroso. Per carità, ho vinto anche qualche torneo e spesso sono risultato il primo della mia categoria ma il salto di qualità non è mai avvenuto. Gli scacchi sono una scienza e per migliorare occorre una scuola con buoni maestri.

Per dimostrare ciò voglio pubblicare una partita memorabile del mio repertorio giocata contro il Maestro Indelicati più volte campione provinciale che si riconfermò anche quella volta nonostante la "bella" sconfitta subita contro di me.
Ricordo che non appena finimmo lui andò via subito. Sicuramente corse a casa ad analizzare col supporto del computer la strana partita che si era materializzata quella sera. Andò a ricercare l'errore, ma quale? A un certo punto mi ritrovavo con due pedoni di svantaggio! e il computer segnava un leggero vantaggio al nero fino a quando anche il computer si ravvede all'improvviso e, finalmente, comincia a segnare un margine di vantaggio al Bianco che strategicamente aveva già vinto.
Tempo dopo chiesi a Indelicati di quella partita e di come mai il computer sfarfugliava nella valutazione. Sapete cosa mi risponde il maestro? "No, quella non è una partita da computer"! Insomma, gli uomini sono più forti dei computer! E aggiungo: volete battere un software? Usate la fantasia, dategli materiale.
Prima di iniziare voglio fare un chiarimento. Quando si batte un maestro non vuol dire che il maestro non sa giocare, ma vuol dire che si è giuocato in maniera magistrale. Non sono nuovo a queste imprese, ho messo sotto parecchi forti e ho vinto anche 5/6 volte contro il forte programma Fritz5 al massimo livello, di cui anche 2 vittorie col nero!
In questa partita non avevo niente da perdere visto che il torneo era per me ormai compromesso dopo aver subito due sconfitte nei turni precedenti. Giocai senza calcoli; o la va o la spacca... è andata!

Provinciale 18/12/05 VI turno, prima scacchiera.


Masciullo vs Indelicati

1.c4 g6 2.d4 Ag7 3.Cc3 Cf6 4.e4 0-0 5.Ae2 d6 6.Cf3 Ag4?!




Est-Indiana. La gioco da sempre sia col bianco che col nero. Mi permetto di assegnare una valutazione dubbia sull'Alfiere in g4 perchè quello non è il suo posto. La caratteristica dell'Est-Indiana sta nel fatto di essere un'apertura chiusa cioè, il centro -se si seguono le continuazioni principali- si chiude creando i famosi attacchi eterogenei: uno attacca dal lato di re (il nero) e il bianco attacca dal lato di donna. Regola fondamentale nell'Est-Indiana è che ogni mossa compiuta sul lato dove si difende è una mossa sottratta al lato dove si attacca. Vince chi arriva primo. Il nero ha il problema di sviluppare il suo alfiere campochiaro che ha come collocazione ideale la casa d7 ma limita un po' i movimenti, infatti il nero ha intenzione di tenere la casa per i suoi cavalli.

7.0-0 Cc6 8.Ae3

Anche il bianco ha il problema di sviluppare questo alfiere. Ci sono varianti che lo portano in g5 per poi ritornare addirittura nella casa di partenza. Per disperazione io lo sviluppo sempre in e3 anche perchè è quella la casa migliore in assoluto. Nella diagonale g1-a7 si controlla la casa c5 dove non si deve mai lasciare un cavallo, e si può penetrare nelle retrovie del nemico dalla casa a7.

8... Cd7













9.h3 Axf3

Proprio quello che stavo aspettando! Sembra un semplice cambio ma adesso il nero ha perso l'importantissimo alfiere campochiaro che è indispensabile al suo attacco. Pensai fra me: posso pattare agevolmente.
L'alfiere non dovrebbe mai essere cambiato perchè esercita una pressione enorme sulla casa h3. Quando il nero manda la valanga di pedoni del suo arrocco contro il re avversario, l'alfiere può anche essere sacrificato in h3 per aprire le linee a suo vantaggio. In più, come si vedrà, il nero ha perso tutte le case bianche!

10.Axf3 e5

Ecco il motivo "dell'insensato" cambio in f3: conquistare il centralissimo punto d4. Ho sempre creduto che nell'Est-Indiana non si dovrebbero mai abbandonare le continuazioni principali, ma adesso sono chiamato a dimostrare il perchè. Spingere il pedone in d5 farebbe il suo gioco, allora, come ho visto nelle gare dei professioisti, in situazioni "strane" il bianco crea una rappresaglia attaccando il punto a7, è così ho fatto.

11.Cb5 a6 12.d5! O la va o la spacca.











12... axb5


13. dxc6, bxc6;



Adesso, è vero che ho un pedone in meno ma conto di recuperarlo in seguito senza preoccupazione visto che il lato di donna è zona di "caccia" del bianco! Non ci si deve scordare che se il nero non si affretta ad attaccare, non riesce ad attivare il suo alfiere camposcuro, il che è come giocare con un pezzo in meno. Sicuro di ciò ho giocato:


14.Db3

Che bella mossa: da un lato minaccia il punto b5 recuperando subito il pedone e dall'altro controlla il punto f7 che per via delle manovra a ovest, l'attacco del nero rischia di rimane addirittura inchiodato. (Fritz8 indica 14.Db3 come terza mossa consigliata e da al nero un leggerissimo vantaggio. Poi però, eseguendo Db3 segna la parità, mentre invece per me, ho già vinto strategicamente).

14... Db8 15.Tfb1

La torre andava meglio in d1 ma da qui crea una pressione psicologica. Altro errore per il nero è portare la sua donna fuori dalla sua zona di attacco. Per me il nero doveva lasciarmi riprendere il pedone e cercare di attivare al più presto l'attacco dal suo lato preparando la spinta f5.

15... Db7

Fritz8 consiglia b4 dando un leggerissimo vantaggio al nero. Devo dire che questa del nero è per me la mossa peggiore della partita anche se Fritz8 la consiglia come terza possibilità: ma cosa capisce un computer?

16.a4 b4

Mi posizionò quel pedone come per dire: adesso ti ho bloccato!



Questa è la posizione clou della partita. Non ho fatto calcoli troppo meticolosi, mi sono detto: non è possibile che il nero si prenda il lusso di spadroneggiare sul mio lato; devo reagire, aprire le linee, sfondare da qualche parte a tutti i costi.
Così ho tirato fuori dal cilindro una mossa avventata, insinuosa, come un pugile che combatte a viso aperto.



Fritz8 la segnala come terza mossa prima e come seconda dopo alcuni minuti di elaborazione assegnando ancora un leggerissimo vantaggio al nero (-0.62).

17.c5!?

Quando feci questa mossa guardai la faccia del mio avversario e vidi che spalancò gli occhi come per dire: ma che diavolo fa, mi regala un altro pedone?

17... Cxc5 18.Axc5 dxc5







Contiamo i pedoni: 8 per il nero e 6 per il bianco. Il computer continua a segnare ancora un leggerissimo vantaggio al nero... ma i computer non sono dei mostri in matematica?

19. Dc4

E' leggermente migliore 19. Td1 ma adesso approfitto del momentaneo "colpo psicologico" del mio avversario per fargli balenare nella testa fantasmi come il recuperare tutti e tre i pedoni incolonnati con una torre dietro... infatti gioca:

19... Db6;

non c'è molto altro per la verità; la colonna è comunque mia e a cercare di contenderla vuol dire perdere il materiale in più gentilmente concesso. Cercare di difendere i pedoni lascia la colonna e il lato di re nelle mie mani. Ricordate la storia della coperta troppo corta?

20.Td1 Tfd8 21.Txd8 Txd8 22.Td1











22... Td4

Il bello di questa partita è che esiste solo una variante da analizzare a fondo, quella con 22... Td6 che è migliore, ma serve solo a ritardare di qualche mossa il seguito. A proposito ho trovato:
22... Td6 23. Td3 Af6 24. g3! l'unica che evita la patta, Db8 25. a5 h5 26. a6 Da8 27. Ad1 Ag7 28. Ab3 Rh7 29. Tf3 f6 30. g4 h4 31. a7 Td8 32. Dxc5 Rh6 33. Aa4 Db7 34. Axc6 Da6 35. Ad5 Tc8 36. a8=D ecc.
Oppure: 23... Da5 24. b3 Af6 25.Ae2 Rg7 26.g3 Db6 27.Tf3 Td7 28.Da6 Td4 29.a5 Dxa6 30.Axa6 Txe4 31.Ac4 Td4 32.a6 e4 33.Te3 Ag5 34.Te2 f5 35.f3! exf3 36.Te8 Td1+ 37.Rf2 Ta1 38.Tc8 Af6 39.Txc7 Rh6 40.Rxf3 Ae5 41.Txc6 Ad4 42.g4 Rg5 43.gxf5 gxf5 44.h4+ Rxh4 45.Th6+ Rg5 46.Txh7 Ta2 47.a7 Tf2+ 48.Rg3 f4+ 49.Rh3 Tf3+ 50.Rh2 Tf2+ 51.Rh1 Ta2 52.Ad5 c4 53.a8=D ecc. (Fritz8)

In ogni modo, tutte le altre varianti danno al nero al massimo la parità, cosa che in partita è sempre più difficile da trovare. Adesso, d'incanto, il supercalcolatorie segnala la parità nonostante il nero abbia ben due pedoni di vantaggio!

23.Txd4 cxd4; 23... exd4 mi darebbe una maggioranza pedonale a est. 24.Ad1






E' il momento che aspettavo fin dall'inizio, quello di attaccare il pedone di re con donna e alfiere. Notare come il bianco spadroneggia sulle case bianche.

24... d3; 25.Ab3 h5; L'unica.

Notare come il supercalcolatore Fritz8 sia passato in due mosse da una valutazione pari ad un leggero vantaggio per il bianco (1.28)!











26.Dxd3!

Il nero corre ai ripari ridandomi del materiale e cercare di cambiare le donne. (26.Dxf7+ è più forte ma bisognava giocare con precisione, 26... Rh7 27.g4 c5 28.Dg8+ Rh6 29.g5+ Rxg5 30.Dxg7 Dd6 31.df7 d2 32.Ad1... Fritz8) . Perchè dovevo correre il rischio di sbilanciarmi dopo due ore di partita e lasciare al mio avversario la possibilità remota di uno scacco perpetuo o un controgioco con quel pedone d3, quando potevo entrare in un finale più quieto ma tecnicamente vinto? L'invito è di cambiare le donne che oltre ad aumentare il vantaggio mi avrebbe fatto risparmiare un sacco di energie.

26... Dd4 27.Dxd4 exd4 28.a5 Af8 29.a6 Ac5









Appena in tempo per fermare il fuggiasco.
I finali con alfieri di colore contrario finiscono quasi tutti in parità tranne casi eccezionali e questo è un caso eccezzionale.
L'alfiere nero è "impiccato" alla diagonale g1-a7 mentre Re e Alfiere bianchi possono scorrazzare lungo tutta la scacchiera. Il supercalcolatore si ostina a dare un misero leggerissimo vantaggio al bianco.

30.Rf1 Rf8 31.f4 f6 32.Re2 Re7 33.g4 hxg4 34.hxg4 g5?! (accelera la fine) 35.fxg5 fxg5











36.e5!


Qui si evidenziano tutti i problemi del nero: assoluta carenza nelle case bianche e, nonostante un pedone in più, dover fronteggiare due pedoni passati!


36... Ab6 37.Rd3 c5 38.Ac4 c6 39.Re4 Aa7 40.Rf5 d3 41.Axd3 c4 42.Axc4 un po' tardi per restituire il materiale.


42... Ae3 43.e6 Re8 44.Rf6 Ad4+ 45.Rxg5 Re7 46.b3 Aa7 47.Rg6 Ad4 48.Rh7. Il nero abbandona.


Sia che si perde o che si vince, sia nel male che nel bene, con me è sempre bello giocare, come parlare, leggermi e fare l'amore.

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venerdì 12 dicembre 2008

12 Dicembre SCIOPERO GENERALE


NO ALLA DISTRUZIONE DEL CONTRATTO NAZIONALE

L'attacco al lavoro del Governo Berlusconi e di Confindustria ha al suo centro la controriforma del sistema contrattuale. Una modifica che va respinta perché è un attacco al salario, ai diritti, al sindacato, alla democrazia.

Infatti:

1. In una situazione in cui negli ultimi 15 anni i salari italiani sono divenuti i penultimi d'Europa con gli aumenti di produttività andati quasi tutti alle imprese e al profitto - a causa della cancellazione della scala mobile, dell'accordo del '93 e della relativa moderazione salariale - si vuole peggiorare quell'accordo. L'ipotesi di "riforma" aumenta a 3 anni la durata del contratto, lega gli aumenti salariali ad un'indice dell'inflazione dal quale vengono esclusi gli aumenti dei costi dell'energia e delle materie prime importate, assume come base di calcolo solo i minimi tabellari.

In sostanza si programma l'ulteriore riduzione del potere d'acquisto dei salari.

2. Non è vero che si favorisce la contrattazione aziendale. Sarà vietato contrattare su ciò che è già stato discusso nel contratto nazionale. Il salario sarà ancora più incerto, con premi totalmente variabili, legati a sgravi contributivi e fiscali, senza nessuna garanzia per i lavoratori che non accedono alla contrattazione di secondo livello (che sono notoriamente quasi l'80% cioè la stragrande maggioranza).

3. Il contratto nazionale potrà essere derogato solo in peggio: in situazioni di crisi, ma anche per "favorire condizioni idonee allo sviluppo economico", cioè sempre.

4. Proliferano gli enti bilaterali per gestire collocamento, ammortizzatori sociali, sanità integrativa... cioè per distruggere l'universalismo dei diritti.

5. Proliferano procedure di arbitrato, conciliazione, divieti. Divieto di sciopero per 7 mesi. Se si violano le procedure scattano sanzioni e pagamento di penali.

Confindustria e Governo vorrebbero arrivare ai contratti individuali, annullando ogni potere reale di contrattazione dei lavoratori. Vorrebbero trasformare il sindacato da rappresentante degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, in "complice" delle imprese e in gestore di servizi sociali non più garantiti dallo stato, ma privatizzati.

Rifondazione Comunista aderisce e invita ad aderire allo sciopero generale indetto dalla CGIL
La vostra crisi non la paghiamo! Tutte/i allo sciopero generale.
La prima pagina del volantino di Rifondazione Comunista
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Ieri ho incontrato il segretario comunista Paolo Ferrero all'entrata dell'Ilva. Si trovava proprio vicino al varco dove io entro di solito. Gli ho stretto la mano. In quei 4 minuti di tempo che avevo avrei potuto discutere con lui, di cosa? Se lo sciopero aveva diritto di farlo anche un precario come me; oppure sarei andato subito sull'hard facendo qualche riflessione filosofica, sulla contrapposizione tra laicismo e chiesa che richiama poi il problema culturale e profondo che questa gente ha nel midollo, il fatto di farsi crocifiggere senza muovere un dito.
Già, avrei detto tutto ciò in tre minuti col mio linguaggio incerto, di frasi a morsi, del non mi viene la parola... Il problema vero è se parteciperò oggi allo sciopero oppure no.
No, non aderirò allo sciopero perché il sindacato non mi rappresenta; perché sono solo io e il gigante, e ogni tipo di pressione, ogni sbandamento si ripercuote sempre e solamente sulla mia spina dorsale.
Però un giorno ci sarò. Garantisco che quando il gioco si farà duro io ci sarò.

martedì 9 dicembre 2008

Beppe Grillo Show



Ieri sono stato allo spettacolo di Grillo e mi sono divertito un sacco. Mi sono un po' pentito di non aver portato la mia famiglia. Pensavo di dover essere impegnato con quelli del Meetup, invece se la sono cavata benissimo: il video su Taranto è stato bellissimo.
Quando mia figlia ha saputo che andavo allo spettacolo ha pianto che voleva venire. Non riesce a stare ferma per più di un'ora. La prossima volta, se ci sarà, li porto tutti.

Ho trovato posto quasi al centro del parterre dove Beppe pascola fra la gente. Pensavo che mi strapazzasse la testa come fa di solito, invece quando arrivava dalle mie parti lo vedevo indeciso. Poi tornato a casa mi sono visto allo specchio e ho notato sulla mia fronte i segni lasciati dalla cuffia di lana che avevo in testa. Mi son detto: avrà pensato che sono una specie di serical killer che si stringe la testa con la cinghia?

E' stato fantastico quando ha parlato della "palla magica". Una palla di plastica con dentro delle sfere di porcellana che messa nella lavatrice sostituisce il detersivo. Gli hanno chiesto: ma tu credi veramente alla palla magica? Perchè tu credi veramente a coccolino?

Poi è arrivato il momento del meetup; come una fatale coincidenza, Grillo è venuto dalle mie parti è inneggiava ad alzarsi e fare qualcosa... per questo paese. Un attimo dopo chiama a raccolta i meetuppari che si trovavano nei posti riservati a loro tranne me, l'unico che aveva il biglietto. Non sono andato solo perchè mi son vergognato, lo ammetto.
Alla fine dello spettacolo la gente si ammassava per vedere meglio il "miracolo" della palla magica -Biowashball- che nel frattempo aveva lavato degli indumenti in lavatrice.

A volte sembra come se Beppe Grillo viene da un altro mondo mentre noi viviamo una realtà fittizzia, falsa. Abbiamo tutti il presentimento che ci sia qualcosa che non va nelle nostre vite e Grillo è uno dei pochi che ci apre gli occhi e ci fa vedere per la prima volta.
Grazie