venerdì 28 maggio 2010

Il dimorfismo sessuale



Il dimorfismo sessuale è la differenza di dimensioni fisiche tra l'esemplare maschio/femmina di una stessa specie. Su wikipedia ci sono alcuni esempi: gli insetti hanno le maggiori differenze, come nei pesci; poi ci sono gli uccelli, ma anche nei mammiferi si notano differenze morfologiche come l'elefante, il leone, ecc. e la iena maculata dove è la femmina ad avere un corpo più grande rispetto a quello del maschio.
Il dimorfismo sessuale serve ad attrarre gli individui di sesso opposto, a difendere il branco o a lottare con gli altri individui per il territorio. Negli uccelli, come i pavoni o i fagiani, la livrea serve appunto, ad attrarre le femmine per l'accoppiamento. Più i colori sono vistosi, più probabilità hanno di perpetuare la specie. Come sappiamo, gorilla, leoni e molti erbivori combattono fra di loro per difendere un harem di femmine di taglia più piccola.
Noi uomini non abbiamo una differenza marcata tra i sessi, saremmo come i lupi dove il capo branco può essere sia maschio che femmina.

Non voglio però paragonare l'uomo agli uccelli, a gorilla e nemmeno agli scimpanzè; se ci fosse un ominide ancora esistente lo prenderei come punto di riferimento. Tuttavia, possiamo notare nei nostri comportamenti, atteggiamenti simili che adottano questi animali.
Se i pavoni usano i colori e le penne per testimoniare la loro "bontà" genetica, negli umani sono proprio le femmine che usano appunto, pavoneggiarsi abbellendosi con il trucco, la moda, ecc.
L'abbigliamento femminile ci da moltissime indicazioni: a cosa serve la gonna, la scollatura, gli intimi di pizzo, le stoffe trasparenti, le calze, ecc. ? Sembra quasi che gli indumenti femminili siano concepiti per facilitare l'accesso alle zone erogene.
Prendiamo ad esempio quella donna che porta una gonna con lo spacco che gli arriva fino al mento e la scollatura che gli arriva fino alle caviglie; ha lo sguardo incazzato come per dire: non te la do neanche se m'ammazzi.
Notiamo una contraddizione fra una cultura che tende nella direzione della castità, della rinuncia alle passioni, agli eccessi, ecc. e una tendenza innata o antropologica che sembra portare in tutt'altra direzione. Prendiamo gli indumenti intimi ricamati e colorati in modo maniacale, a cosa servono, se non devi scoprirti o aprirti??

Insomma, l'universo femminile indossa accessori miranti alla seduzione. Anche l'uomo si cura e vuole sedurre ma non è comparabile con l'interesse nutrito dalle donne.
Non solo, le femmine rivaleggiano fra di loro, sono spesso prese da invidie, gelosie e maldicenze. C'è un sottobosco comportamentale che stride e si contrappone alla cultura vigente.
Perché le donne devono essere piacenti, desiderate, attraenti, ecc.? Se una donna è brutta o ha dei difetti fisici o subisce l'incedere della vecchiaia è motivo di grande frustrazione, mentre gli uomini possono essere brutti senza troppi drammi esistenziali.
Qualcuno potrà dire che in genere i maschi sono più grandi delle femmine, ma ciò può essere dipeso dal necessità del parto. Il fisico femminile deve sopportare la gravidanza che è uno stress aggiuntivo, per cui i maschi, siccome non hanno questa funzione, risultano avere un fisico più muscoloso.
In conclusione, non so come dovremmo essere, come conciliare inclinazioni naturali con propensioni culturali. Questo dilemma dovrebbero risolverlo gli antropologi, i sessuologi, i sociologi e tutte le categorie che si occupano di queste cose. Io non potrei farlo perché mi mancano molti elementi di ricerca e poi perché faccio un altro mestiere, quando lo faccio, e non posso mettermi a fare anche il teologo, lo psicologo, l'antropologo, ecc.
Vi lascio con un punto di domanda e di riflessione.

mercoledì 26 maggio 2010

Corona d'alloro



Ho sempre sognato di portare una corona d'alloro in testa, non per imitare gli imperatori romani o gli atleti greci, ma i poeti o i sapienti. Mi sono dunque inaugurato in questa veste recitando un paio di poesie già pubblicate su questo blog.

domenica 23 maggio 2010

Ma quale crisi! Come regalare un paio di miliardi a Silvio e vivere felici



Riporto pari pari un simpatico articolo trovato in rete che fa luce sull'enorme conflitto d'interessi che grava esclusivamente sulle spalle dei contribuenti. Un "comunismo" capovolto! Se ha ciò -la liberalizzazione delle frequenze analogiche regalate a Silvio- aggiungiamo anche i 98 miliardi dei videopoker in mano alla mafia non riscossi dallo Stato, l'Italia non fallirebbe(?).
Inoltre, ho appreso oggi che il presidente del Molise guadagna di più del presidente degli Stati Uniti... facciamo 2 conti?!

"Dunque, amici. Ogni tanto una notizia non fa male. Anche se è una notizia che fa male. Vado per sommi capi e poi passo la palla a quelli più bravi di me, che non ci vuole tanto. Dunque la storia è questa: il digitale terrestre libera delle frequenze analogiche. E’ il progresso. In tutto il mondo, dunque, i governi vendono queste frequenze analogiche lasciate libere dal digitale. Chi se le compra? Gli operratori di telefonia mobile, che così hanno buone frequenze per vendere i loro prodotti. Insomma, è un affare. Un affare per lo stato, per il bilancio, e dunque alla fin fine per i contribuenti. Nel 2009 il governo degli Stati Uniti ha incassato in questo modo la bellezza di 19 miliardi di dollari. Il governo tedesco sta facendo le aste in questi giorni: incasserà dai 4 agli 8 miliardi di euro, butta via… Secondo la Commissione Europea il valore di queste frequenze libere che si potrebbero vendere è di 44 milioni di euro, non male, eh! Tutti i paesi europei si accingono a vendere le loro frequenze alla telefonia mobile, o comunque a cederle, perché quelle frequenze analogiche possono avere due tipi di valore: 1) per il mercato. 2) per la democrazia dell’informazione, infatti potrebbero servire per portare la banda larga dappertutto. E qual è l’unico paese europeo che non le vende, ma le regala? Quello italiano. E a chi le regala? Alle televisioni, cioè Rai e Mediaset. Bello, eh! Aggiungo di mio: e chi è il ministro delle Attività Produttive, che sovrintende anche le Comunicazioni, che ha questa bella trovata dopo le dimissioni di Scajola? Ad interim… Silvio Berlusconi! Ecco. Io ve l’ho fatta facile. Molto più bravi di me sono Roberta Carlini che ne ha scritto su L’Espresso (leggi qui) e Enrico Grazzini che ne ha scritto su Sbilanciamoci.info (leggi anche qui). Per il resto, silenzio di tomba. Strano, eh? Proprio mentre si stanno cercando 25 miliardi, regalarne un paio a Silvio…"

giovedì 13 maggio 2010

Etica antropologica



Esiste un'etica che va al di là della cultura, dell' esperienza, delle religioni. Un'etica uguale per tutti, per tutte le razze, in ogni tempo e in ogni luogo. Un'etica antropologica o biologica?
Un'etica del genere esisterebbe e la s'incontra nei momenti di crisi quando vige il si salvi chi può, quando saltano tutti gli schemi e non si seguono più le regole.
Ammettiamo che ci sia un naufragio, la nave sta affondando: chi si salva? Si salvano sempre prima donne e bambini o vecchi. Ma i vecchi sarebbero i più deboli, i malati. In 200mila anni di storia, la vecchiaia è un fenomeno recente. Comunque sia, gli anziani lascerebbero il posto ai più giovani e aitanti. Ma come mai, in una situazione di crisi, di limite, i maschi, essendo più forti, non si buttano sulle scialuppe di salvataggio lasciando dietro i più deboli secondo la logica del più forte o della jungla? Perché si sceglie di salvare donne e bambini?

Ammettiamo che su di un'isola deserta approdano moltissimi uomini che hanno preso le barche con la forza e tra loro ci sono solo pochissime donne e bambini, cosa succederebbe?
Sull'isola deserta ci sarebbe la guerra: più maschi, più aggresività; più donne, più dolcezza.
Inoltre, la specie umana sarebbe compromessa irrimediabilmente perché con poche donne chi produrrebbe altri individui? Al contrario, salvando solo donne e bambini (futura generazione), arrivati sull'isola deserta, basterebbe anche la presenza di pochi maschi per garantire la continuazione della specie.

Quindi, esiste un'etica biologica/antropologica che va aldilà della cultura o della verità rivelata della nostra religione coi comandamenti di Dio. Il comando. Fascismo è irreggimentazione, conformazione. Un dio maschio e severo è fascistoide; forse una dea femmina e benevola è socialista?
Esiste un'etica che prescinde da tutto ciò. Noi, in questo momento, in quest'epoca di crisi, dopo tutti gli anni di storia, di evoluzione, progresso cosa stiamo salvando? Chi si salva nella nostra epoca? Si salvano solo vecchi maschi.

lunedì 3 maggio 2010

Il costume adamitico - lett. aperta a Tettamanzi



Nell'Eden vivevano nudi veramente? I naturisti hanno ragione? Secondo il mio parere nel paradiso terrestre andavano vestiti. Dico ciò per una serie di semplici deduzioni: quando fa freddo dobbiamo vestirci; quando fa caldo dobbiamo coprirci per difenderci dai raggi solari.

Se fossimo fatti per andare nudi dovremmo essere coperti di peli come le scimmie proprio per difenderci dalle intemperie.

L'uomo è comunque ricoperto interamente di peli; sulla nostra pelle ci sono tantissimi minuscoli peli. Ciò vuol dire che questo organo si è atrofizzato col tempo. Non ha più la funzione originaria proprio a causa del fatto che, a un certo punto, abbiamo cominciato a vestirci. Quando un organo non viene più usato si atrofizza, si ritira perdendo la sua funzione originaria.

Cosa è potuto succedere? Evidentemente, gli antichi hanno cominciato a indossare le pelli degli animali cacciati. Magari, inizialmente le usavano come feticcio e poi, col tempo, sarà diventata prassi comune indossare indumenti. Le pellicce, oltre a difendere meglio il corpo dagli agenti atmosferici, hanno risolto un altro problema che assilla tutti gli animali dotati di una folta peluria: le pulci. La mancanza di peluria è indice di pulizia. Le scimmie passano molto tempo a spulciarsi a vicenda. L'uso delle pelli avrà ovviato a questo inconveniente permettendo così alle comunità umane di guadagnare molto più tempo da dedicare ad altro.
Forse, avere più tempo libero avrà favorito lo sviluppo del linguaggio, la comunicazione, lo scambio d'informazioni.

Ma allora, cosa vuol dire essere nudi nell'Eden se poi in realtà erano vestiti? Sicuramente questa è un'altra metafora. Come ho accennato l'altra volta nel video Il frutto della conoscenza , il coprirsi con le foglie di fico rispondeva al sentimento di gelosia suscitato dal concetto di proprietà privata. Con la scoperta dell'agricoltura e l'allevamento, nacque l'esigenza di difendere cose, piante, animali e persone all'interno di territori posseduti e circoscritti. L'uomo, divenuto così stanziale, non permetteva a nessun altro di accedere nel proprio territorio. Da li la necessità di circondare, coprire, occultare ad occhi estranei l'intimità domestica per non renderla appetibile a nessuno.

Vicino alla gelosia bisogna accostare anche il sentimento di vergogna. Mostrarsi nudi è vergognoso. Tempo fa feci un video dove, mostrando le mie "vergogne", mi "misi a nudo" parlando delle bollette da pagare. Gran parte della gente avrebbe un po' di reticenza a "scoprire" intimi particolari della propria vita privata.
Nella nostra società capitalistica e competitiva, mostrare le proprie debolezze può essere pericoloso. Infatti, tutti tendono a coprirsi, a dare un'immagine di se forte e migliore. Mai far trapelare difetti, mai mostrare il fianco perché c'è sempre qualcuno che se ne approfitta. Mai dire al proprio datore di lavoro di essere in difficoltà, di avere debiti perché potrebbe agire nei vostri confronti asservendovi, acquisendovi nel "suo territorio" per via della vostra debolezza.
Evidentemente, un tempo, a differenza di oggi, ci si poteva mettere a nudo, cioè mostrare l'intimità dei propri sentimenti, le difficoltà, le incertezze senza timore, poiché avrebbero trovato negli altri conforto, comprensione, solidarietà, fratellanza e tutte le cose indicate nel Vangelo puntualmente disapplicate. Ognuno poteva esprimere le proprie angosce senza paura di essere sottomesso, conquistato, incorporato in un altro recinto o subire qualsiasi azione di potere atta a degradarlo.

Vediamo oggi come la minaccia o il ricatto sia molto diffusa anche ad alti livelli, basta vedere i famosi dossier sui politici o lo spionaggio industriale, ecc. Si scopre la debolezza, la vergogna di qualcuno e lo si minaccia per ottenere vantaggi, per allargare la propria area d'influenza e accrescere il potere.