lunedì 3 maggio 2010

Il costume adamitico - lett. aperta a Tettamanzi



Nell'Eden vivevano nudi veramente? I naturisti hanno ragione? Secondo il mio parere nel paradiso terrestre andavano vestiti. Dico ciò per una serie di semplici deduzioni: quando fa freddo dobbiamo vestirci; quando fa caldo dobbiamo coprirci per difenderci dai raggi solari.

Se fossimo fatti per andare nudi dovremmo essere coperti di peli come le scimmie proprio per difenderci dalle intemperie.

L'uomo è comunque ricoperto interamente di peli; sulla nostra pelle ci sono tantissimi minuscoli peli. Ciò vuol dire che questo organo si è atrofizzato col tempo. Non ha più la funzione originaria proprio a causa del fatto che, a un certo punto, abbiamo cominciato a vestirci. Quando un organo non viene più usato si atrofizza, si ritira perdendo la sua funzione originaria.

Cosa è potuto succedere? Evidentemente, gli antichi hanno cominciato a indossare le pelli degli animali cacciati. Magari, inizialmente le usavano come feticcio e poi, col tempo, sarà diventata prassi comune indossare indumenti. Le pellicce, oltre a difendere meglio il corpo dagli agenti atmosferici, hanno risolto un altro problema che assilla tutti gli animali dotati di una folta peluria: le pulci. La mancanza di peluria è indice di pulizia. Le scimmie passano molto tempo a spulciarsi a vicenda. L'uso delle pelli avrà ovviato a questo inconveniente permettendo così alle comunità umane di guadagnare molto più tempo da dedicare ad altro.
Forse, avere più tempo libero avrà favorito lo sviluppo del linguaggio, la comunicazione, lo scambio d'informazioni.

Ma allora, cosa vuol dire essere nudi nell'Eden se poi in realtà erano vestiti? Sicuramente questa è un'altra metafora. Come ho accennato l'altra volta nel video Il frutto della conoscenza , il coprirsi con le foglie di fico rispondeva al sentimento di gelosia suscitato dal concetto di proprietà privata. Con la scoperta dell'agricoltura e l'allevamento, nacque l'esigenza di difendere cose, piante, animali e persone all'interno di territori posseduti e circoscritti. L'uomo, divenuto così stanziale, non permetteva a nessun altro di accedere nel proprio territorio. Da li la necessità di circondare, coprire, occultare ad occhi estranei l'intimità domestica per non renderla appetibile a nessuno.

Vicino alla gelosia bisogna accostare anche il sentimento di vergogna. Mostrarsi nudi è vergognoso. Tempo fa feci un video dove, mostrando le mie "vergogne", mi "misi a nudo" parlando delle bollette da pagare. Gran parte della gente avrebbe un po' di reticenza a "scoprire" intimi particolari della propria vita privata.
Nella nostra società capitalistica e competitiva, mostrare le proprie debolezze può essere pericoloso. Infatti, tutti tendono a coprirsi, a dare un'immagine di se forte e migliore. Mai far trapelare difetti, mai mostrare il fianco perché c'è sempre qualcuno che se ne approfitta. Mai dire al proprio datore di lavoro di essere in difficoltà, di avere debiti perché potrebbe agire nei vostri confronti asservendovi, acquisendovi nel "suo territorio" per via della vostra debolezza.
Evidentemente, un tempo, a differenza di oggi, ci si poteva mettere a nudo, cioè mostrare l'intimità dei propri sentimenti, le difficoltà, le incertezze senza timore, poiché avrebbero trovato negli altri conforto, comprensione, solidarietà, fratellanza e tutte le cose indicate nel Vangelo puntualmente disapplicate. Ognuno poteva esprimere le proprie angosce senza paura di essere sottomesso, conquistato, incorporato in un altro recinto o subire qualsiasi azione di potere atta a degradarlo.

Vediamo oggi come la minaccia o il ricatto sia molto diffusa anche ad alti livelli, basta vedere i famosi dossier sui politici o lo spionaggio industriale, ecc. Si scopre la debolezza, la vergogna di qualcuno e lo si minaccia per ottenere vantaggi, per allargare la propria area d'influenza e accrescere il potere.

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