sabato 25 luglio 2009

L'ORIGINE DEL MONOTEISMO E DELLA PROPRIETA' RPIVATA



L'origine del monoteismo e della proprietà privata secondo Serafino Massoni

"Cari amici, tanti saluti da Serafino Massoni.
Oggi parliamo dei dieci comandamenti, così vediamo come nasce il patriarcato. La tradizione racconta che il decalogo, le tavole di pietra con scolpiti i dieci comandamenti, Mosè li ricevette direttamente dalle mani di Dio sul monte Sinai. Questa è ovviamente, una leggenda. Il fatto è che Mosè aveva davvero i dieci comandamenti, se l'era portati via dall'Egitto. Il periodo è intorno al 1350 a.C. In Egitto abbiamo il grande faraone Amenhotep IV alias Akhenaton, che aveva messo in piedi il culto di un solo Dio di cui il sole era la rappresentazione visibile. Un unico dio voleva dire: un unico imperatore sulla terra, un unico credo e poi, scendi scendi, una famiglia con un unico pater familias.
Fu Amenhotep IV, Akhenaton, il primo ad elaborare le leggi del patriarcato. Successe che gli infiniti sacerdoti degli infiniti dei dell'alto e del basso Egitto, subirono questa riforma monoteistica perché Amenhotep IV-Akhenaton la impose con le armi. Quando poi il faraone morì ci fu una grande sollevazione dei sacerdoti che manovrarono la popolazione, e ci furono delle devastazioni nell'Egitto in quel periodo. Tanti dignitari della corte di Amenhotep IV-Akhenaton, tanti religiosi e parenti pensarono bene di scappare perché ci furono delle stragi un po' dappertutto e distruzioni, venne cancellata ogni memoria dell'imperatore.
Questi scapparono guidati dal grande dignitario egizio Mosè. Furono alcune migliaia quelli che scapparono e furono i leviti, sacerdoti guerrieri. Si portarono via delle testimonianze del patriarcato tra cui le tavole dei dieci comandamenti. Fuggirono sul delta del Nilo e lì, con le buone o con le cattive, convinsero un popolo di pastori nomadi chiamati ebrei dicendo: vi diamo un dio ch'è tutto nostro, un dio che ha prescelto noi e che ci guiderà nel corso della vita. E si spostarono ad oriente mentre l'Egitto era sconvolto da queste turbolenze religiose, che poi ripristinarono il politeismo.
Nel deserto, dove la leggenda dice che il popolo ebraico guidato da Mosè e dai Leviti (i Leviti erano guerrieri sacerdoti egizi del dio monoteistico del faraone Akhenaton), peregrinarono nel deserto per 40 anni e che proprio lì Mosè salì sul monte Sinai e poi ne discese con le tavole della legge. Il decalogo se l'era portato via dall'Egitto nell'arca santa, il tabernacolo dove venivano custoditi tutti i segreti portati via dall'Egitto.
Bene, questa è la genesi dei dieci comandamenti che nascono in Egitto. Mosè dice ovviamente, di averli ricevuti da Dio che tutto sommato, era il dio di Amenhotep IV-Akhenaton che era stato ripudiato dagli egizi e Mosè lo impone, attraverso i suoi Leviti -la casta sacerdotale guerriera- al popolo ebraico il quale lo accetta mal volentieri questo dio monoteistico. Conosciamo l'episodio del vitello d'oro quando gli ebrei si lasciano andare alle mollezze sensuali tipiche dell'antico Egitto. Ci vorrà una lunga battaglia condotta dai Leviti e dai successori dei Leviti che durò secoli e secoli, anche dopo che gli ebrei si stanziarono nella terra di Canaan, per indurre gli ebrei ad accettare la durezza del monoteismo, il monoteismo di Mosè e dei Leviti, tutti egizi. Quindi, una classe dirigente egizia all'interno del popolo ebraico.
I dieci comandamenti nati in Egitto, portati da Mosè in terra di Canaan ed imposti agli ebrei, sono la base della religione ebraica e sono la base anche guarda caso, della religione cristiana ed islamica! Tutte quante queste religioni si abbeverano ai dieci comandamenti mosaici ma creati in Egitto da Amenhotep IV alias Akhenaton.
Sono simili i dieci comandamenti nelle tre religioni monoteiste. Nella forma sono un po' differenziati ma la sostanza è la stessa.
"Io sono il Signore tuo Dio" vuol dire: io sono il signore tuo marito e non avrai altro marito (dio) all'infuori di me; "non pronunciare il nome di Dio invano" vuol dire: tu moglie, non parlar male di tuo marito mai; "onora tuo padre e tua madre": si costituisce la famiglia monogamica patriarcale dove il papà ha sempre paura che i figli si ribellino come era già successo, secondo la leggenda, al Padre eterno che aveva creato lucifero il figlio prediletto che si era ribellato. E' tutta una storia insanguinata quella della famiglia monogamica patriarcale dove il pater familia deve tener carcerata la moglie col velo, col burka, con la lapidazione, con la clitoridectomia, con l'infibulazione, ecc. e poi ha anche paura che i figli si ribellino v. il complesso edipico; "non commetter adulterio": c'è la lapidazione. Ovviamente, è più diretta alla donna che all'uomo questa faccenda; "non desiderare la roba d'altri e non desiderare la donna d'altri": (vedete la nascita della proprietà privata?) tu uomo, tu marito non devi desiderare né la donna d'altri -perché la moglie è proprietà altrui- e neanche la roba d'altri (equiparazione perfetta della donna con la roba). Il concetto di proprietà privata poi va a pervadere l'istituto del matrimonio monogamico patrimoniale.
Il patriarcato, la proprietà privata, la famiglia monogamica patriarcale lo vediamo chiaramente nei dieci comandamenti che poi sono stati ereditati sia dai cristiani che dagli islamici. Se poi volete vedere come si sviluppa la situazione che tutti i vari tabù, le varie proibizioni sessuali tipiche della famiglia monogamica patriarcale, andate a leggervi il Levitico e troverete una varietà di divieti sessuali davvero sorprendente che ci ricordano quasi il nostro codice di diritto civile e penale, il codice di procedura, tutta la complessità delle proibizioni e dei divieti a tutela della proprietà privata che è sia la donna che la roba.
Va bene cari amici, tanti saluti a tutti voi da Serafino Massoni."

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