giovedì 10 aprile 2008

Silvio Berlusconi è uno dei mandanti occulti delle stragi Falcone/Borsellino


"Il Cavaliere: "Si, Mangano era un eroe"

"Marcello Dell'Utri, che lo chiama "eroe" (Mangano ndr) perché non parlò mai di lui né di Silvio. E Berlusconi ieri, a stretto giro di posta, si associa alla causa di beatificazione: "Dice bene Dell'Utri: quando Mangano era in carcere malato, i pm gli dicevano che, se avesse detto qualcosa su di me, sarebbe andato a casa. Ma lui eroicamente non inventò mai nulla su di me. Quando era da noi si comportò benissimo, ma poi ebbe delle disavventure che l'hanno portato nelle mani di un'organizzazione criminale. Ma non mi risulta checi siano sentenze definitive nei suoi confronti".

Purtroppo le sentenze risultano eccome. Arresta nel 1980, Mangano viene condannato definitivamente per associazione a delinquere con Cosa Nostra nel processo Spatola, poi per traffico di droga nel maxiprocesso istruito da Falcone e Borsellino: totale 13 anni definitivi, di cui 11 scontati in carcere.
Ma è vero, almeno, che Mangano si comportò bene finché restò ad Arcore, salvo poi finire in preda alle cattive compagnie?
Le sentenze raccontano tutt'altra storia. Nel 1974, quando viene ingaggiato da Dell'Utri, il "fattore" già vanta un bel pedigree criminale: pupillo del boss Stefano Bontade, ha collezionato a soli 33 anni una sfilza di denunce, condanne e 5 arresti per assegni a vuoto, truffa, lesioni, ricettazione, estorsione, rapporti con narcotrafficanti e mafiosi. Borsellino ricorderà in una famosa intervista che era stato promosso a "testa di ponte della mafia al Nord" per la droga e il riciclaggio, ed era pure specializzato in estorsioni alle cliniche: chi non pagava il pizzo riceveva a casa "una testa di cane mozzata". Per la questura di Palermo, Mangano è già allora un "soggetto pericoloso". Ma non per Dell'Utri, che lo porta in casa Berlusconi con moglie, figlie e suocera.
L'assunzione, secondo il Tribunale di Palermo, che nel 2004 ha condannato Dell'Utri a 9 anni per concorso esterno in mafia, avvenne nella sede Edilnord di Foro Buonaparte, presenti Berlusconi, Dell'Utri, i capimafia Bontade, Teresi e Di Carlo (il quale, forse poco eroicamente, ha raccontato tutto ai giudici). Sapeva Dell'Utri chi era Mangano?

In un rapporto dei carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: "Dell'Utri ha chiamato il Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza - è risultato dalle informazioni giunte dal nucleo di Palermo - del suo poco corretto passato". Ad Arcore, più che dei cavalli (mai visti), il fattore si occupa soprattutto del futuro Cavaliere: scorta lui, la moglie e i figli ovunque. Più che uno stalliere, un guardaspalle. Pranza e cena al tavolo del padrone. "Io e Berlusconi eravamo come parenti", dirà nel 2000 al processo Dell'Utri. Ma la sera dell'8 dicembre '74, dopo una cena con Berlusconi, Dell'Utri, Confalonieri e Mangano, l'ospite d'onore, Luigi D'Angerio, viene sequestrato fuori la villa. I carabinieri sospettano Mangano e avvertono Berlusconi. Il quale racconterà: "Lo licenziammo appena scoprimmo che si stava adoperando per organizzare il rapimento di un mio ospite".
Memoria corta: Mangano resta ad Arcore fino al 1976. E Silvio non fa un piega nemmeno quando, per ben due volte, i carabinieri vengono ad arrestarlo perché sconti due condanne definitive: espiata la pena, Vittorio viene regolarmente riaccolto a casa Berlusconi, come il figliol prodigo.
Se ne andrà lui spontaneamente nell'ottobre '76, dopo l'articolo di un giornale locale che lo riguardava. Ma senza mai rompere i rapporti con Dell'Utri. Un mese dopo, i due partecipano alla cena di compleanno, a Milano, del boss Nino Calderone. Nel 1980 la polizia intercetta Mangano al telefono con Marcello, mentre gli propone "un affare per il tuo cavallo". In altre telefonate coeve, ricorderà Borsellino, Mangano chiamava cavalli le partite di droga. Ma Dell'Utri giura che il cavallo esisteva davvero e aveva quattro zampe. Un mese dopo, Mangano finisce dentro per mafia e droga.
Il che non impedisce al Cavaliere di sospettarlo per la bomba esplosa nell'86 nella sua casa milanese di via Rovati.

Quando esce, nel 1991, Riina lo premia per il suo "eroico" silenzio promuovendolo reggente del mandamento di Porta Nuova (la famiglia di Pippo Calò). Così il nostro eroe condivide tutta la strategia stragista del 1992-'93. E nel novembre '93, dopo l'arresto di Riina e le bombe dell'estate, mentre Dell'Utri e Berlusconi creano Forza Italia, si reca due volte a Milano nella sede di Publitalia per incontrare l'amico Marcello: risulta dalle agende dello stesso Dell'Utri ("2.11.93: Mangano Vittorio sarà a Milano per parlare problema personale"; "Mangano verso il 30-11").

Secondo vari pentiti, tra cui Nino Giuffrè, ex braccio destro di Provenzano, Mangano faceva la spola tra Palermo e Milano per seguire la nascita del nuovo partito per conto dei nuovi capo di Cosa Nostra. Poi, nel 1999, finisce di nuovo in carcere, stavolta per tre omicidi, e condannato in primo grado a due ergastoli poco prima di morire."

Marco Travaglio su La Repubblica di oggi

1 commento:

ATechWriter ha detto...

5
PS2
E CHE SIA CHIARO, IO NON SON PER NULLA GENIO, RE MIDA ED EROE CIVILE MICHELE NISTA. NON LO SONO, ANCHE SE LO VEDREI BENISSIMO SULLA SEGGIOLA DI STO CESSO NAZISTA E MAFIOSO DI MATTEO RENZI, CORROTTISSIMO DA SILVIO BERLUSCONI, PER FARE LEGGI, E PRENDERE DECISIONI, PRO, QUEST‘ULTIMA „FASCIOCAMORRISTAM ED PEDOFILAM PERSONAM“. DA POSIZIONE DI FINTISSIMO CENTRO SINISTRA, CHE E‘ ORMAI IN REALTA‘, ESTREMISSIMA DESTRA. CERCANDO COSI‘ DI FREGARE TUTTI! SGOZZANDO A MORTE, DEMOCRAZIA, GIUSTIZIA, E LIBERTA‘. NON SONO GENIO, RE MIDA ED EROE CIVILE MICHELE NISTA, CHE, MAI DIMENTICHIAMOCI, OVUNQUE IN VITA SUA ABBIA MESSO LE MANI, HA SEMPRE, SEMPRE E STRA SEMPRE RESO LE PIETRE, ORO. COME QUANDO CIRCA VENTENNE, PREVEDETTE E CON TRE MESI DI ANTICIPO IL MEGA CROLLO DEL DOW JONES DELL’OTTOBRE 1987. AVVENUTO FRA LO SHOCK DI TUTTI, IN BORSA, A MILANO, CHE LO INIZIARONO A CHIAMARE „ IL PROFETA“ ( ED INTANTO SI STRAPPAVANO DALLE MANI, MICHELE,. DA UN POSTO DI LAVORO ALL’ALTRO, IN QUANTO RENDEVA SEMPRE, DESKS CHE FACEVANO ZERO PROFITTI, MILIARDARIE, PUR SE IN LIRE, SUBITO DOPO.. DA QUI IL PASSAGGIO DEL SUO NICK, COLE TEMPO, DA „PROFETA“ A „ RE MIDA“.. E SENZA MAI CHE GIOCASSE SPORCO, SENZA MAI CHE CORROMPESSE O ELUDESSE UNA LIRA, CHE UNA, DI TASSE). A SEGUIRE, MICHELE PREVEDETTE ALLA PERFEZIONE IL MEGA RIALZO DELL’ERA CLINTON, IL CROLLO DEL NASDAQ CON L’ARRIVO ABUSIVISSIMO, FIGLIO DI MEGA FRODI ELETTORALI, DI „ADOLF HITLER - GEORGE [WC] BUSH“. E SPECIALMENTE, QUI, ANTICIPANDO IL TUTTO VIA INTERNET, DAVANTI AGLI OCCHI DEL MONDO INTERO, MICHELE URLO‘ NEL SETTEMBRE 2007 CHE IL DOW JONES SAREBBE CROLLATO DA 13400 A 6900 ENTRO UN SOLO ANNO! TUTTI A DARGLI DEL MATTO, MA IL DOW JONES UN ANNO DOPO VALEVA ESATTAMENTE 6900. LI TUTTI A DARGLI DEL GENIO! COME PREVEDETTE ALLA PERFEZIONE IL PIU‘ CHE RADDOPPIO DEL DOW JONES NELL’ERA DELL’AMMIRABILE OBAMA BARACK ( RIALZO DA LUI PREVISTO SEMPRE DAVANTI AGLI OCCHI DEL MONDO INTERO, DI NUOVO, VIA INTERNET, BEN SEI MESI PRIMA DI QUANDO INIZIO‘ A VERIFICARSI: NEL 3.2009). E DA APRILE 2014, RIPETO, DA APRILE 2014, MICHELE HA DETTO A TUTTI „NOI“, CHE IL DOW JONES SAREBBE SALITO ANCORA, MA PER POI SEMICROLLARE NELLA PARTE FINALE DEL LUGLIO 2014: ACCADUTO AL MILLESIMO. E „NOI“ SAPPIAMO GIA‘ ANCHE DOVE SARA‘ IL DOW JONES ALLE PROSSIME ELEZIONI USA DEL 2016. E SIAMO CERTI CHE SARA‘ ESATTISSIMAMENTE LI, OVE CE LO HA DETTO LUI: GENIO, RE MIDA ED EROE CIVILE MICHELE NISTA. CON LUI SI VINCE SEMPRE E STRA SEMPRE, ALTRO CHE POR-C-ORROTTO BERLUSCONICCHIO SGOZZA DEMOCRAZIA, GIUSTIZIA E LIBERTA‘, PROVETTO DITTATORE PAZZO: MATTEO RENZI ( CHE MICHELE CI DICE FINIRA‘ PEGGIO DI B-O-TTINO CRAXI, E QUINDI CI CREDIAMO, OLTRE CHE LO STRA AUSPICHIAMO... BASTA CHE ACCADA PRESTO, PRIMA CHE IMPONGA ALTRE RIFORME CON LA SVASTICA AL BRACCIO, CHE MANCO HITLER AVREBBE OSATO ANCHE SOLO PENSARE, NON FARE). IL VERME RI SDOGANATORE DI ASSASSINISSIME MAFIA, CAMORRA, NDRANGHETA, FASCISMO E PEDOFILIA, A PALAZZO CHIGI. PUAH.