martedì 15 luglio 2008

Il picco critico fra il 2012 e il 2014. (III)

I tg danno la notizia della caduta del muro di Berlino



Nei commenti della lezione precedente rossano mi ha fatto notare che a questo punto preme individuare il prossimo anno di crisi con precisione. Per far questo dovremmo conoscere precisamente dove cade il picco critico negli anni precedenti; es. fra il '38 e il '48 quale anno va scelto come punto critico di riferimento? Potrebbe essere il '43 nel momento clou del conflitto, quando gli Alleati riuscirono a sovvertire il vantaggio dei tedeschi a loro favore. Oppure potrebbe essere il '48, anno della dichiarazione dei diritti dell'uomo o il '38, anno del'inizio della guerra con l'invasione pacifica dell'Austria. Non ho la possibilità di fare ricerche approfondite e particolareggiate ma mi sembra logico individuare il picco di riferimento nel momento di maggiore intensità degli accadimenti.

Nel '14-18, in una guerra di "attesa", l'ultimo anno si candida benissimo come punto di riferimento per via dell'accresciuta attività militare. Considerando la rivoluzione di ottobre in Russia la scelta cadrebbe sul '17. Quindi, prendiamo per buono per ora: il '18 e il '43 come detto prima; il '68 è una data unica, anche se non bisogna dimenticare il '69 con lo sbarco sulla luna; poi l'89, o meglio, la fine dell'ottantanove, chi avrebbe mai immaginato all'inizio di quell'anno ciò che sarebbe successo di li a poco?
C'è anche questo problema: una sostanziale assenza di indizi prima di certi accadimenti. L'11 settembre ha lasciato tutti letteralmente senza fiato anche se, con un'analisi più precisa, risulta che l'amministrazione precedente aveva sventato parecchi attentati, mentre Bush, appena insediato, "si è fatto" colpire molto facilmente. Il crollo delle torri gemelle è rimasto nel sentore mondiale un avvenimento piuttosto locale (sarà forse che il continente americano si muove su binari paralleli?) che ha accelerato però, il processo di avvicinamento alla vera crisi che secondo questo teorema, è in procinto di accadere: ma quando?

Non conosco i calcoli di Terence McKenna menzionato nei commenti, ma è evidente che l'onda temporale che qui espongo segue cicli che vanno dai 20 ai 30anni e tutto fa pensare che siano dovuti, fra l'altro, a scontri generazionali: la nuova generazione si scontra con la vecchia.
Naturalmente, non si può attribuire tutto a un mero scontro fra giovani e vecchi o solo a fattori esoterici o astrologici, sarebbe riduttivo, però sono elementi da tenere sempre in considerazione.
Il nuovo corso cammina sulle spalle di uomini nuovi e raramente, credo, uomini con una mentalità precedente si convertono, o siano in prima persona fautori del nuovo corso storico.
Parlerò dello scontro generazionale la prossima volta. Riporto di seguito lo schema con la data approssimativa del prossimo picco critico:




secondo il calcolo precedente le prime due onde si distanziano di 25 anni esatti, la 68/89 di 21 e l'ultima, quella che a noi interessa dovrebbe avvenire o allo scadere dei 25 anni (2014)? oppure, rispettando una sorta di accelerazione progressiva e considerando nuovamente il periodo di 21anni, la data cadrebbe proprio nell'imminente 2009-10! I sintomi ci sono, infatti si preannuncia un autunno caldo a livello mondiale.
Ma, attenzione, le date prese in esame indicano il punto di massima agitazione, quindi, se come auspico, il picco critico prossimo dovrebbe essere fra il '12 e il '14 potremmo trovarci allora in piena crisi economica o militare.
La previsione "utile", quella che ci permette cioè di prendere provvedimenti tempestivi per difenderci "dall'uragano" deve essere, a questo punto, antecedente al picco ipotetico.

Però, ricalcolando i periodi intercorsi tenendo presente l'inizio della prima e seconda guerra mondiale ci ritroviamo una sequenza poco omogenea: si ottengono 24 anni fra la prima onda, 30 per la seconda e 21 per la terza.
Chi ci dice inoltre, che si tratterà di una crisi "lampo" come le ultime due o una crisi prolungata come quelle di inizio 900?
Proviamo ad aggiungere altri elementi all'analisi. Ci sono i Maya che profetizzarono la fine del mondo alla fine del 2012. I calcoli dei Maya sono esatti, ma vogliamo lasciarci suggestionare da una civiltà decaduta che praticava sacrifici umani?
Nel dicembre 2012 ci sarà il passaggio fra l'era dei Pesci a quella dell'Acquario, come avvenne duemila anni fa con l'ingresso della costellazione dei Pesci in concomitanza alla nascita di Gesù.
Quanto c'è di astrologico e quanto di astronomico e quanto di religioso in questo? Cerchiamo di risolverlo filosoficamente.

Devio su un'altra strada avanzando questa ipotesi: la magia sta alla religione come l'astrologia sta alla filosofia.
Accostando l'uomo - come il resto delle entità che ci circondano - al concetto di energia per via di una peculiarità imprescindibile che è il movimento, l'azione, "le magnifiche sorti e progressive", il costante divenire, risulta, ad un'analisi più approfondita, che l'energia - l'elemento che ci sostanzia - viene infusa in due modi diametralmente opposti: o si pesca cercando al di fuori, in maniera estrospettiva o si pesca rivolgendoci al di dentro, in maniera introspettiva.
L'agire non è un processo solitario ma è interattivo, sinergico con gli altri. Funziona come un impulso sonoro che ricava l'immagine dalle onde di ritorno. Per cui, è risaputo - ma non sono riuscito ad oggi a trovare testi o articoli che ne parlano - che religiosità e filosofia ricercano la medesima cosa - poniamo il Bene - seguendo vie opposte: infatti, mentre i primi si rivolgono ad una fonte esterna come il dio rispecchiato al di fuori di se stessi, i secondi si rivolgono all'interno dei propri sentimenti ricercando una verità intima e nascosta.
In questa ottica pongo la magia come la variante introspettiva del percorso religioso e l'astrologia come la variante estrospettiva del percorso filosofico. Mentre da un lato la magia si confondeva con la religiosità, dall'altro l'osservazione delle stelle è stata la prima attività che più si avvicina all'odierno concetto di scienza e che, a sua volta, si sovrapponeva all'astrologia. Fra parentesi: sfido chiunque a fornire un qualsiasi concetto che spieghi convintamente la relazione che passa tra magia e religione...

Certo, esprimere concetti così complessi in quattro parole non è ben visto dai teorici puri e duri. Ma visto che mi trovo voglio regalare un'altra chicca... madonna come sono ricco.
Siamo passati dalla Divina Commedia che a possederne una bastava per leggerla una vita intera. Poi, via via, gli scritti sono andati sempre più accorciandosi fino ai pesanti, meticolosi e astrusi romanzi ottocenteschi che, non avendo tv e altri passatempi, riempivano benissimo le sere dei lettori. Nel novecento c'è l'esordio dei versi spezzati e insipidi di Ungaretti, i trattati ridotti a poche centinaia di pagine e oggi, epoca piena di distrazioni per lo più futili, c'è la rete col suo mondo vorticoso e veloce fatto di concetti sempre più scremati ed essenziali.

Dove mi trovo? Cosa faccio qui? ...Oh, si, aggiungere altri dati per ricavare la data imminente. Visto che parliamo di profezie, qual'è il terzo segreto di Fatima?
Ovviamente, non lo conosco per certo, ma è possibile desumerlo. Se è vero che il primo anticipava l'avvenuta seconda guerra mondiale e il secondo metteva in guardia su una possibile guerra atomica in seno agli anni ottanta poi abortita grazie alla Perestrojka, il terzo dovrebbe avere la stessa portata e non riguardare le vicende di un singolo individuo come il miracolato Giovanni Paolo II. Si vocifera che la terza è una profezia che riguarda i papi e la sorte della Chiesa come istituzione. Per accostare l'ultima profezia sulla linea delle altre dobbiamo immaginare ancora una volta il pericolo di un altro conflitto mondiale in procinto di accadere.
Lo scenario più apocalittico che possiamo immaginare è un conflitto fra occidente e Cina. I cinesi invadono Stati Uniti ed Europa e distruggono il Vaticano. Non allarmiamoci. La profezia dice anche che tale eventualità potrebbe benissimo non avvenire e che la terra di Fatima - che può anche trattarsi benissimo di tutta la penisola iberica - sarà salvata comunque dal disastro.
Se ciò è vero dovremmo seguire ad occhi chiusi le politiche di Zapatero, ma in Europa preferiscono seguire le "politiche" cinesi con l'introduzione delle 65 ore (per ora facoltative) di lavoro settimanale.
In conclusione, ci troviamo certamente all'ingresso della crisi. Gli anni che verranno, secondo questo ragionamento, saranno sempre più critici fino a raggiungere il picco massimo fra il 2012 e il 2014.
Chiudo con un consiglio: si salvi chi può...



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