domenica 15 marzo 2009

P2, il golpe bianco è quasi compiuto



"Enrico Mattei non era soltanto il presidente di un ente pubblico, l'Eni, fornitore di energia: disponeva di fondi segreti, così ingenti da consentirgli di fondare più o meno segretamente un giornale, Il Giorno, in concorrenza col Corriere della Sera. Finanziava i partiti, e nell'unico nostro incontro [...] parlò come se fosse stato il ministro degli Esteri del nostro paese, in accesa polemica con la politica del governo. E perché Eugenio Cefis, pirma successore di Mattei all'Eni, poi presidente della Montedison, faceva incetta di giornali? Ne fondò uno a Torino, un altro a Milano, comperò il Messaggero a Roma e cercò di mettere le mani sul Corriere, alla fine riuscendoci, perché diede garanzie finanziarie a Andrea Rizzoli, che lo acquistò. Per noi in via Solferino, Cefis era diventato un incubo. Perché la brama del nostro quotidiano era diventata, per lui, un'ossessione? Diceva in giro, disse anche a me, che i giornali gli servivano per fare favori agli uomini politici, nell'interesse di Montedison, ma non mi pare che lo sviluppo della chimica in Italia fosse la sua prima aspirazione. E che cos'era la P2, questa associazione segreta alla quale aderirono personaggi delle Forze Armate, diplomatici, alti funzionari dello Stato, uomini politici, giornalisti (tra i quali il mio successore alla direzione del Corriere), e di cui lo stesso Cefis faceva parte? In uno Stato che funzionava male, governato da una classe politica inefficiente, uomini di potere agivano in segreto. Per migliorarne il funzionamento? Aspiravano soltanto a una riforma per rafforzare l'esecutivo, secondo il modello gollista? O volevano instaurare un dittatura, anche disposti a uccidere per conseguire i loro obiettivi? La partenza improvvisa di Cefis dall'Italia, quando abbandonò tutto, fu misteriosa anch'essa.
Adesso, concludono gli autori di Profondo Nero, "ci sono voluti trent'anni, ma il golpe bianco è quasi compiuto. Con Berlusconi (tessera P2 n. 625), tre volte premier, con record di longevità governativa, che aspira al Quirinale ed è indicato proprio da Gelli come erede prediletto. Il golpe è stato realizzato senza eserciti e senza divise... Dopo la morte di Falcone e Borsellino e dopo gli attentati mafiosi del 1993 si è compiuta la svolta politica che ha cancellato la Dc, il Psi e i partiti laici minori, e ha aperto la strada alla Seconda Repubblica, con la discesa in campo di Berlusconi, in un'Italia letteralmente ipnotizzata dall'imperio mediatico televisivo...". Esiste, possiamo aggiungere, un blocco di potere economico ormai abbastanza omogeneo e molto potente, con Geronzi a Mediobanca al posto di Cuccia. E queste non sono ipotesi. Sono certezze."

di Piero Ottone da La Repubblica del 14.

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