lunedì 23 marzo 2009

Che crisi sarà?



Siamo in piena crisi. L’avevo previsto. L’ho dimostrato in un teorema pubblicato sul mio blog. Ogni 20/25 anni succede qualcosa. Dalla prima guerra mondiale passando per la seconda, il ’68, l’89 ed ora ci siamo, alle porte di un’altra crisi mondiale. Gli esperti banchieri già nominano l’inizio del 2010 come probabile ripresa. Ma dove! Questi mesi di crac continuato li pagheremo in futuro, non ci vuole un esperto per capirlo. Vi do un consiglio: tenetevi le palle in mano fino al 2013!

Volete un’altra prova della gravità del momento? Obama sta facendo i capelli bianchi. Hanno eletto un presidente nero e alla fine ci ritroveremo con un presidente bianco.
Intanto il governo provvede. Occorrono interventi: soldi veri. Indovinate dove li andranno a prenderli? Dalle tasche di noi cittadini. Dove sono i soldi… veri? Dove li hanno cacciati? Forse un segnale dalle banche ha permesso di escogitare il “piano casa”, la possibilità di allargare del 20% la propria abitazione. Ormai, chi riesce a mettere qualcosa da parte, sono coloro che hanno una casa già finita di pagare perché il restante è indebitato fino agli occhi. Un mio collega paga €700 al mese di mutuo! Non fa neanche i turni e prende €970-950 al mese, è il vecchi milione e otto, ve lo ricordate? Non è cambiato niente e il valore delle case è quintuplicato in meno di 10 anni.
Banche e agenzie immobiliari sono la stessa cosa. Già è riprovevole che uno investe conservando i soldi sotto il mattone, le banche hanno fatto di più hanno messo i soldi dentro il mattone, all’interno. Così, uno compera la casa dall’agenzia e chiede il mutuo a una banca che è parte integrante dell’agenzia; si tratta di una partita di giro! Le banche italiane sono solide: per forza, si sono comprate tutti gli immobili abitabili del paese.
Un altro collega è sempre senza una lira per via del mutuo, non esce mai da casa è agli arresti domiciliari, si gode la casa, ma è contento perché un giorno quella casa sarà dei suoi figli.
Tolti gli schiavetti casa e lavoro, ci rimangono quelli con la proprietà già estinta che hanno ancora qualcosa da parte. Ecco i soldi, tirateli fuori, chiamate la ditta, allargatevi, spendete e l’economia girerà. Intanto le banche, le vere responsabili del casino, vanno aiutate come? Sborsando miliardi di dollari dei contribuenti. Uno non capisce, chi sbaglia paga e dov’è il libero mercato? Sono costretti a darglieli altrimenti crolla tutto. Qualcosa non mi torna: se faccio un errore sul lavoro non ci pensano due volte a cacciarmi via tanto c’è chi mi sostituisce, questi invece, fanno dei danni colossali e sono sempre li perché il sistema non ci lascia alternativa.

Insomma, più che chiedersi che crisi sarà è meglio chiedersi: che crisi dobbiamo augurarci?
Meglio augurarci una crisi lunga e dolorosa che spazzi via il marciume, questa cappa di incompetenza bulemica e liberista che ci soffoca. Se sarà una crisi lieve questa classe dirigente sopravvivrà e continuerà a vessarci più di prima, mentre invece, con una crisi pesante c’è la speranza che gran parte di questi porci viene spazzata via.
La mia speranza è viva ed è alimentata proprio dalla rete. Su internet, dove ognuno può esprimersi liberamente, è possibile scorgere il sentimento comune del nostro paese che converge inesorabilmente verso i valori di giustizia, equità, sviluppo sostenibile, diritti e dignità di ogni cittadino. Anche chi razzola male però predica bene.
Saremo ottimisti come richiede il governo? Orami, chi parla di scenari cupi viene accusato di catastrofismo. Non mi sorprenderebbe se un domani fosse obbligatorio sorridere in luogo pubblico per evitare di essere accusati di eversione. Attenti, manderanno in giro le camice verdi… sorridete.

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