venerdì 13 novembre 2009

Al via la deforma della giustizia



Da il Fatto Quotidiano di oggi:

THYSSEN, CIRIO & C non è successo niente...
Come lo yogurt, i processi italiani avranno la data di scadenza. Così ninnte giustizia i 150 mila risparmiatori italiani rimasti coinvolti nei crac Parmalat (imputato Calisto Tanzi e altre 22 persone) e della Cirio di Sergio Cragnotti. La richiesta di rinvio a giudizio per Cragnotti e altri imputati – tra cui il banchiere Cesare Geronzi – è del 25 settembre 2007. La scadenza è dunque già scattata: il 25 settembre 2009. Non avranno molto probabilmente giustizia neppure le famiglie dei sette operai morti nel 2007 nel rogo della ThyssenKrupp: alla sbarra sono, a Torino, i dirigenti della fabbrica che facevano lavorare gli operai senza rispettare le norme di sicurezza; il tempo sarà scaduto nel 2010. Non arriverà a sentenza il processo per le morti causate dall’amianto (3 mila lavoratori) della Eternit: inizierà a Torino il 10 dicembre, avrà due imputati, ma uno stuolo di parti civili: ben 736 persone e 29 enti. In fumo il lavoro di Luigi De Magistris: finirà in nulla il processo nato dall’inchiesta Why not da lui avviata a Catanzaro. Inutili i processi sulla politica e sulla pubblica amministrazione: la corruzione non è stata inserita nelle eccezioni alla prescrizione breve, mentre lo è stata (per volontà della Lega) l’immigrazione clandestina. «Dalla richiesta di rinvio a giudizio alla prima udienza passa da noi in media un anno e quattro mesi. Impensabile di arrivare a sentenza in otto mesi» spiega un sostituto procuratore a Roma. g.b.

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