giovedì 7 gennaio 2010

Lett. aperta a Tettamanzi - La stretta di mano - terza parte



Ho aggiunto un'altro tassello alla "lunga" lettera all' arcivescovo Tettamanzi. Forse nei miei video ci sono troppi riferimenti sessuali, ma l'intento è quello di attrarre più gente e non essere noioso.

Monsignor Tettamanzi, oggi cercherò di risolvere il problema della cravatta: Castrazione o ostentazione?
La cravatta è un simbolo fallico: Gli studiosi spiegano che il contatto col corpo di un proprio simile genera distensione, rassicura e inibisce l’aggressività.
La stretta di mano viene offerta allo sconosciuto e sta a significare: io sono in pace, non ho intenzioni bellicose. Secondo un mio personale parere lo stringersi la mano era in realtà uno stringersi il pene trasformato poi nel tempo come tante altre cose andate via via sublimando. E' quel movimento ondulatore che non mi ha mai convinto: capisco stringere la mano ma scuoterla sorridendo mi è sempre sembrato ambiguo.
Gli esperti spiegano che il contatto fisico distende, scarica la tensione, mette gli interlocutori spesso sconosciuti a proprio agio.

Immaginiamo, tanto tempo fa, due gruppi di cacciatori che s'incontrano nella savana. I loro capi si avvicinano per conoscersi e salutandosi si stringono vicendevolmente il pene dicendo magari: mi fa piacere, e l'altro, vengo in pace. Infatti, tutti insegnano che non bisogna mai tendere la mano moscia ed è importante stringere con una certa forza la mano dell'altro senza mostrare cedimenti. Poi, tutti i membri del clan si stringono il pene a loro volta creando un clima di confidenza e di distensione. E poi, tenere per i genitali un eventuale nemico è molto, molto più rassicurante.

La deduzione parte anche dal fatto che l’organo sessuale maschile dell’uomo è fra i più grandi del mondo animale in relazione al peso del corpo ed è, cosa molto importante, esterno, cioè non compare, come negli altri mammiferi, esclusivamente nell’approssimarsi del momento fecondativo ma è sempre in mostra.
I biologi dicono che serve a tenerli al fresco, (una specie di raffreddamento ad aria. Con la tecnologia moderna ci potevamo installare dei radiatori ad acqua) ma allora, se è un tabù da nascondere perché la natura non gli ha fatti interni? Il delfino ad es. ce l'ha tale e quale all'uomo ma fuoriesce solo al momento dell'accoppiamento. Tu dirai che è interno per via dell'idrodinamica. E il cavallo allora? Anche il cavallo ha un organo interno, tu dirai che serve per l'aerodinamica quando corre, per non inciampare fra le gambe e cadere. Il fatto è che, al contrario dell'uomo, hanno gli organi interni perché li usano solo in certi momenti.
Dunque abbiamo, una propensione naturale che ci porta in una direzione, e una costrizione culturale che ci porta in un altra direzione. In questo modo l'individuo viene "strattonato" da due forze opposte ed egli subisce l'angoscia, ecc.

Voi dite che una persona può vivere benissimo anche senza avere rapporti, ma anche stando seduti o distesi uno può vivere benissimo ma dopo alcuni anni si vedono le conseguenze, che discorsi sono? Quando uno è in astinenza si vede dal pallore, perché è scontroso e nervoso, il corpo rinsecchisce o diventa flaccido, cadente, ecc. Mentre chi ha una vita sessuale sana senza sensi di colpa, ha un colorito bianco e rosso ed è sempre di buon uomore ecc.
L'unica modificazione fisica che attesta l'avvenuto rapporto sessuale è la gravidanza. Il cattolico classico quando vede una donna incinta si dice: ha scopato, ha scopato! E poi ripugna tutto ciò dicendo: ma che modi sono di farsi vedere in giro con quel pancione? E' vergogna!
Ma come: difendiamo l'aborto e poi chi è incinta deve nascondersi per via dello scrigno peccaminoso?
Però, la vera modificazione fisica si ha quando si è in astinenza:
tutti noi abbiamo avuto periodi di astinenza. Ricordo ancora un periodo particolare, avevo deciso di smettere di fumare ma ciò mi dava uno strano effetto collaterale, un aumento vertiginoso del testosterone ed avevo continue erezioni durante il giorno. Presi l’abitudine di portare sempre le mani in tasca proprio per nascondere quella modificazione fisica. La gente mi chiedeva, anche le ragazze, ma cos’hai in tasca? Ed io rispondevo, niente, è un ciondolo, e che ciondolo... Pensa che quando andavo al bagno avevo difficoltà a sedermi sulla tazza. Mi dicevo: ma il water, invece di essere ovale non potevano farlo conico? Poi risolsi tutto in qualche modo e ripresi a fumare anche le sigarette. Si parla di disagio giovanile, ma all'epoca, con chi mi confidavo, a chi mi rivolgevo, alla Asl?

Riflessione

La pace è comunicazione
La comunicazione, in un mondo dedito alla spiritualità, alla trascendenza della materialità, allo scollamento col mondo terreno, necessita, nel suo compiersi fisiologico, della vicinanza, di quell'accostamento fisico che a sua volta esige la possibilità intrinseca del contatto col corpo.

Il dialogo arricchisce solo quando si ha una fiducia incondizionata dell'altro. La fiducia -che è uno scambio intellettuale, sentimentale e corporeo- non scaturisce quando vi è alla base il rifiuto nell'altro e in se stessi, di quella fisicità dalla quale si rifugge.
Il contatto con il corpo genera distensione e rassicurazione, e predispone quel clima disteso che conduce a un rapporto sereno di socialità e di pace.

Nessun commento: