mercoledì 17 febbraio 2010

Protezione incivile, il cannibalismo e l'età vaginale.



Il cannibalismo in atto nel nostro paese, le risate di esultanza di fronte a una tragedia, quel perenne ricavare vantaggio personale sulle debolezze altrui, mi spinge a fare alcune considerazioni: la fame.
Una classe dirigente ricca e affamata. Il cannibalismo è un fenomeno che si sviluppa in ambienti dove le risorse naturali sono scarse per soddisfare i bisogni più elementari delle popolazioni. Territori chiusi circondati da deserti o montagne invalicabili, isole in mezzo all'oceano, ecc. Oppure, molto più in generale, l'istinto del cannibale nasce in tutte quelle situazioni dove l'individuo è posto di fronte a un dilemma: essere mangiato o mangiare.

Come nel mondo globalizzato della crescita infinità, così in Italia tale fenomeno viene abbondantemente suscitato. Cos'è un medico (persona istruita) che opera pazienti sani per un ritorno economico personale? Un cannibale. Allo stesso modo sono cannibali tutte quelle categorie che traggono vantaggi personali sulla "pelle" degli altri.
Inoltre, la fame o la sete di libertà, di affermazione, di accumulo di potere o risorse di ogni genere, viene suscitato da una sorta di shock alimentare, l'aver vissuto per un lungo periodo senza alcun nutrimento.

Il concetto di nutrimento è ampio. L'uomo è uno e trino. Per non dilungarmi dirò che l'uomo è un essere composto ed è fatto di: corpo, sentimento e intelletto. Se queste tre parti non vengono nutrite o sono oppresse da motivi più vari o da una cultura che annichilisce come quella cristiana della romana Chiesa, l'individuo vivrà sempre in preda al bisogno di colmare un vuoto, di essere libero, di affermare un qualcosa che neanche lui sa con precisione.

Il non sapere a cosa si ambisce per via di una "castrazione" nell'atuoaffermazione di se avvenuta fin dall'infanzia, induce l'individuo a far "ricadere" quel senso di vuoto e incompletezza, nei bisogni che io amo chiamare di panza; nel disorientamento il soggetto confonde quel sentimento di insoddisfazione come un bisogno di nutrimento "primario" di basso ventre.
Tanto per capirci farò solo un esempio, quello più "commerciale" e divertente. Il resto lo svilupperò poi, quando avrò modo, pazienza e lucidità.
Le fasi dello sviluppo spicosessuale dei bambini. Secondo Freud e secondo la semplice osservazione empirica, i bambini seguono tre fasi principali dello sviluppo psicosessuale: l'età orale, quella anale e l'età vaginale.
Senza menzionare le teorie di Freud si può comunque osservare nelle società "primitive" dove i bambini sono lasciati sostanzialmente liberi di agire senza condizionamenti esterni o culturali troppo stringenti, che i bimbi passano da una fase orale caratterizzata dal fatto di portare tutto alla bocca per interagire col mondo, per poi passare ad un'età anale dove giocando fra di loro esplorano le parti intime, notano le differenze maschio/femmina e manipolano le deiezioni corporali, per poi finire nell'età vaginale dove cominciano ad avere rapporti sessuali veri e propri fino alla pubertà. Per la cronaca, dopo la pubertà, le femmine che cominciano ad avere il ciclo mestruale sono pronte per il matrimonio.

Ora mi chiedo: Bertolaso e la sua cricca, fatta di gente ormai matura, cercano di rivivere un'età vaginale? E' ora che la cultura venga messa in discussione?

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