domenica 2 dicembre 2007

" E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce" Gv. III, 19



La Chiesa pur di non allearsi con gli ateisti finisce con l’allearsi con il demonio. Sembra una grossa contraddizione, ma mentre i primi non ammettono l’esistenza di Dio, il secondo l’ammette e, pertanto, paradossalmente, è più degno di considerazione.

Non riesco ancora a capire in pieno del perché la Chiesa ha sempre aborrato qualsiasi rapporto con le ideologie di sinistra, comunismo, socialismo. Non è forse mai esistito un vero tentativo di trovare dei punti d’incontro comuni. Ci sono tantissime convergenze sul piano pratico. In fondo, entrambi si occupano delle fasce più deboli, dell’uguaglianza, il rispetto del prossimo, la pace, la fratellanza, il rispetto della natura, delle regole, la tolleranza, l’amore, lascia tutti i tuoi averi e donali ai bisognosi e tutta la miriade di buoni propositi.
Le differenze vertono sul metodo, ma in gran parte sono identiche nella sostanza. Come mai questi due poli in antitesi, ma con finalità simili non hanno mai collaborato insieme?
Come al solito la verità è più misera al cospetto degli alti ideali. Secondo me si tratta di una differenza prettamente ideologica o, meglio, politica.
Pur di non rischiare di poter essere invischiata e magari corrompersi, in un confronto dialettico che potesse mettere in discussione, in tutto o in parte, il dogma religioso, la Chiesa ha sempre preferito arroccarsi.

L’ideologia è un principio teorico di riferimento, mentre la politica è l’applicazione pratica di tale principio. Lo stato, l’insieme degli individui diversi fra loro anche sui princìpi, deve essere giocoforza laico, ovvero, deve garantire per ognuno pari diritti.
Se dunque la Chiesa agisce in modo politico significa che si è comunque corrotta riducendo la religiosità in ideologia, la fede in adesioni all’azione politica e la missione evangelica in propaganda, il tutto condito con interessi istituzionali ed economici.
Sull’altro versante a tradire fu il noto partito socialista che rinunciò all’ideologia di riferimento in virtù di una politica del nulla.
Ecco, il rapporto ci fu ad un certo momento, inevitabile: non si possono eludere le inclinazioni naturali senza annullarsi e perdersi. Il rapporto corrotto, ed è il caso di dirlo, fra il craxismo e il clericalismo ha finito col generare quel figlio clandestino, quel mostro di politica e affari che oggi ci ritroviamo e con il quale la Chiesa continua ad avere rapporti incestuosi.

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