giovedì 18 marzo 2010

Il significato dell'amore



“Fratelli, a un tempo stesso, amore e morte ingenerò la sorte”.
Cos'è l'amore?
Tutti parlano d'amore, ma nessuno pronuncia questa parola.
L'amore viene da sempre contrapposto alla morte, non all'odio. L'odio è un sentimento molto più raro e, in ultima analisi, risulta una declinazione.
Amore è vita, assenza d'amore è morte.

Coniugando amore con la vita va fatto un piccolo preambolo sul significato della vita.
Il significato della vita rimane un mistero imperscrutabile. Questo perché, per sapere in cosa consiste la vita occorre fare tutto il percorso completo: nascere, vivere e morire. Se non compio il tragitto completo non posso sapere in anticipo in quale città andrò ad approdare. Certo, possiamo risolvere il problema con la trascendenza, l'intuizione, ecc. ma anche Gesù o il Budda non hanno dato mai una definizione esauriente sul significato della vita o del mondo. Noi siamo come un bruco poggiato sulla foglia di un albero. Il bruco forse comprenderà, tramite la trascendenza, di trovarsi, oltre che su una foglia, anche su un albero e che quest'albero si trova in mezzo ad altri alberi che formano una foresta. Ma non comprenderà mai, nonostante la trascendenza, che il bosco si trova su di un pianeta che gira attorno ad una stella nello spazio infinito.

Dunque, più che concentrarci sull'aldilà, o l'altrove, è bene concentrarci sull'al di qua. Gli antichi dicevano che gli uomini posseggono la Verità, ma gli dei ci hanno tappato la bocca al momento della nascita poggiando un dito sulle nostre labbra.

Tutto è amore. Ad es. per fare questo tavolo ci abbiamo messo amore, passione, dedizione. Anche quando si fa del male si mette impegno, passione, amore. Quando facciamo una cosa senza amore, non viene bene, risulta caduca, ecc.
“Il bene è innegabile, il male è la negazione del bene, pertanto il male non esiste”. Non ricordo se questa frase l'ha detta S. Agostino o Plotino.

Voi direte: ma come, tutto e amore, e come si spiega il male?
Il bene è amore per gli altri, il male è amore per se stessi.
I grandi concetti si possono spiegare con parole semplici. L'amore è unione, la morte è separazione. Non è un riferimento sessuale; mi rivolgo in particolare ai cattolici praticanti che hanno un chiodo fisso nella testa. Se parli d'amore con un cattolico praticante, già dopo un solo minuto di conversazione vedi che diventa rosso, si schernisce, s'imbarazza. Ma è normale? D'altronde vi capisco: se a uno non gli dai mai da mangiare sta sempre a pensare al cibo.
Per capirci porterò un esempio. L'universo è nato dopo il famoso Big Bang. In origine tutta la materia dell'universo era concentrata in un unico punto chiamato ovulo primordiale. Era una palla di energia pura concentrata. Poi, a causa di un errore, un evento inconoscibile che racchiude appunto, il mistero della vita, questa palla di energia esplode generando l'universo, le stelle, i pianeti, ecc. Di fatti, secondo la teoria, le stelle non sono altro che schegge di una gigantesca esplosione che si allarga sempre più verso l'infinito. È un fuoco d'artificio immenso.
La teoria afferma che se c'è abbastanza materia l'universo, a un certo punto, cambierà direzione e ritornerà a ricompattarsi nell'ovulo primordiale. Al contrario, se non ci fosse abbastanza materia l'universo sarebbe destinato a espandersi sempre più fino a spegnersi del tutto. Noi ci rendiamo conto di essere in una “condizione”, che l'esistenza non sia la nostra dimensione ideale ma accidentale, ci va stretta, cerchiamo la libertà, l'assoluto, ecc.
Ciò è dato dalla diversificazione, dall'apparire della materia in tutte le sue molteplici forme. Noi crediamo in un primo momento, che la natura, un tramonto, gli alberi, i fiori, siano cose belle, ma in realtà sono orripilanti, infatti proviamo angoscia di fronte alle manifestazioni del mondo. La nostra dimensione ideale è quel paradiso dove tutto è Uno, pura energia come all'origine dell'universo.


Ogni azione volta a unire genera pace e vita, al contrario, ogni azione che separa, distrugge, lacera, ecc. genera isolamento e morte.
Sembra semplice, uno può pensare di unire tutto e il problema è risolto. La difficoltà sta nell'unione armonica degli elementi: non si può unire il fuoco con l'acqua, ecc.
Ogni qual volta noi andiamo ad unire, in modo armonico, non facciamo altro che contribuire ad alimentare quel processo universale che ci riporterà alla condizione ideale di partenza, ricompattare, unire appunto, verso l'ovulo di energia pura. Mentre invece, il peccato consiste nell'azione inversa ovvero, la separazione, la divisione che contribuisce ad una ulteriore separazione, allontanamento dell'universo, quindi la morte.

Ogni volta dobbiamo chiederci: sto unendo o sto separando? Semplice. La mia azione genera armonia o disarmonia?

Ad es. prima si usavano separare le classi degli studenti: le femmine da una parte, i maschi dall'altra. E che facciamo? Li mischiamo? Poi questi si toccano fra di loro, si uniscono... è immorale. La cultura della Chiesa avalla tutto ciò. Cosa accadeva? Che nelle classi non miste cominciavano a toccarsi fra di loro, il che risultava ancora più abominevole di una unione fra sessi diversi. Allora, magari interveniva l'insegnante di religione ad ammonire la classe spiegando che i rapporti contro natura sono peccati mortali. Dunque si praticava una ulteriore separazione isolando i banchi uno dall'altro così ogni studente si ritrovava da solo. Allora succedeva che questi cominciavano a toccarsi da soli, arrivava l'insegnante che ammoniva nuovamente: sta attento che diventi cieco.

Il bene è amore verso gli altri. Amare se stessi proiettandosi verso l'esterno. Tutelare se stessi in virtù del prossimo e non tutelare se stessi a scapito del prossimo. S. Francesco è un esempio, ma è un esempio estremo, nel senso che all'epoca c'era bisogno di un'azione dimostrativa per dare una scossa benefica alla dissolutezza dell'epoca. Si devono certo seguire gli esempi dei grandi uomini considerando sempre però, che ognuno di noi ha le sue caratteristiche particolari ed è fatto per svolgere compiti a lui affini. È come dire a un giovane calciatore: devi seguire l'esempio di Maradona se vuoi giocare bene. Quello ritorna dopo un po' e ti dice: sono 2 anni che mi alleno tutti i giorni, dalla mattina alla sera, ma le cose che fa Maradona non le riesco proprio a fare.
Il male dunque è l'egoismo che erode, distrugge il mondo in virtù di una singolarità separata. Un buco nero che attrae.
Poi c'è l'amore di genere cioè, la specie umana che per un eccessivo amor di se sfrutta l'ambiente finendo col distruggere la natura e di conseguenza se stessa. Poi c'è l'amore egocentrico di sistema, del mondo nella sua interezza, come può essere il nostro pianeta. Il terremoto si verifica perché, il sistema, amando anche se stesso, è dovuto a muoversi ogni tanto, altrimenti, se non ci fossero i terremoti, se la terra non si muovesse, finirebbe col spegnersi compromettendo tutto il resto. Dunque, il mondo, per amor proprio, ogni tanto si muove e provoca i terremoti con le relative conseguenze.

1 commento:

JF ha detto...

Ottimo posto, fa riflettere.