giovedì 4 marzo 2010

CONDIZIONE DELLA DONNA, CULTURA E PROGRESSO ECONOMICO IN RELAZIONE AL CLIMA E L'AMBIENTE (L. VII)



Oggi esordisco con una nuova serie di video/lezioni. Non voglio fare il professore perché non ho le competenze, le basi, il nozionismo, ecc. non mi rivolgo dunque, a degli allievi, ma mi rivolgo direttamente ai professori, ai ricercatori che prendano spunto da quanto segue per fare ricerche, approfondimenti, scrivere saggi ecc.

Si usa dire spesso che il livello di civiltà si misura in base alla condizione della donna o dei carcerati. I carcerati però, sono una minoranza mentre le donne rappresentano, diciamo così, la metà del genere umano. Se l'universo femminile viene per così dire soppresso, è come se una persona -il genere umano- sia paralizzata per metà e ne risulta menomata nei movimenti.
Guardando la cartina che ho preparato e che illustra l'EurAfrica, notiamo che la condizione della donna varia da longitudine a longitudine (intendo latitudine)
Nell'Africa nera sub sahariana, viene praticata l'infibulazione e la clitoridettomia: è la mutilazione genitale femminile. Il fenomeno interessa la fascia equatoriale, il sud dell'Arabia, l'intero Egitto. La pratica e preislamica. La Somalia è chiamata la terra delle donne cucite.
Tale pratica è giustificata per mantenere la donna pura. Dunque, la donna è considerata impura, sporca, immorale, ecc.
Rifiuto assoluto della femminilità, nessuno sviluppo economico.
Andando più a nord abbiamo la famosa fascia islamica che si spinge fino in India. Come sappiamo, nell'Islam la donna è privata di ogni diritto. Invece di subire una mutilazione fisica, come avviene più a sud, il “problema” viene occultato letteralmente. Abbiamo il famoso burka, uno scafandro che copre le donne; oppure, l'uso del velo per coprire i capelli. I capelli sono un richiamo amoroso, diffondono il profumo e serve come richiamo erotico. Le donne sono relegate in luoghi specifici della casa. Non possono studiare, votare, ecc. Addirittura, in certe zone devono parlare in pubblico con delle pietre in bocca per distorcere la voce che può sedurre; la voce è sensualità.
Le donne non possono mostrare le caviglie; chi lo fa può essere picchiata anche da un estraneo.
In Pakistan il buon musulmano deve avere la barba lunga. A che serve la barba? Le donne non ce l'hanno. In carenza di “femminilità” si potrebbe confondere un uomo imberbe per una donna. Infatti, la natura ha dotato il maschio della barba proprio per distinguerlo dalla femmina. A questo punto vorrei fare una raccomandazione al premier: Berluscò, mi raccomando, con la barba maschio, senza barba femmina. Non facciamo confusione che già all'estero ci prendono in giro.
Anche nell'islam, dunque, la scarsa libertà delle donne corrisponde allo scarso sviluppo economico.

Veniamo al Mediterraneo: qui da noi le donne non vengono coperte o nascoste, ma sono comunque molto penalizzate. Sono relegate al ruolo di domestiche, casalinghe. Curare la casa, crescere i bambini e, nel sociale, possono ambire al massimo a fare le maestrine. Devono arrivare vergini al matrimonio e le ragazze madri subiscono l'ostracismo sociale.
In certe zone, fino a qualche anno fa, le ragazze nubili non possono andare in giro da sole, sono accompagnate dal fratello minore, il nipote o la madre. L'abbigliamento non deve essere troppo appariscente; avvengono discussioni interminabili sul fatto se la donna deve portare la gonna sopra o sotto il ginocchio; le vedove devono indossare il nero a vita, mentre in Islam un tempo le vedove dovevano seguire il marito, uccidersi praticamente. In Italia manca la cultura del lavoro per il gentil sesso. La disoccupazione femminile è fra le più alte d'Europa. Dunque, poca libertà femminile, poco sviluppo economico.
Al centro-nord dell' Europa le cose migliorano di molto. Dove ho vissuto per un po'. Intanto le donne lavorano tutte. Non subiscono il controllo meticoloso della loro vita. La differenza è che mentre da noi la donna abbassa gli occhi e guarda a terra, al nord le donne ti guardano negli occhi, esprimono i loro sentimenti senza il timore di essere mal giudicate. Se vai a farli visita ti chiedono se vuoi farti la doccia. Ti offrono anche l'accappatoio del marito. Le teenager possono restare sole con l'amichetto nella loro stanza e dormire anche la notte. Le donne possono ricoprire ruoli di responsabilità senza discriminazioni. Comunque sia, anche li le donne non hanno la stessa libertà dell'uomo. Una ragazza non ti rivolgerà mai la parola per prima. Dunque, molta libertà femminile , molto sviluppo.

Tuttavia, generalmente, in ogni parte del mondo cosiddetto sviluppato, la donna è discriminata. Il maschilismo è talmente radicato che la femmina, quando assume ruoli di prestigio o responsabilità o in riferimento alla stessa idea di libertà, usa come metro di paragone il maschio. Cioè, per la donna, essere libera significa, il più delle volte, comportarsi come un maschio. Ricordo la canzone di Roberto Vecchioni che fa: "Prendila te la donna che va al meeting, la signorina Rambo, la donna che fa il leasing".
Bene, che cosa possiamo dedurre ancora? Che la cultura cambia in relazione all'ambiente. Cambia anche col tempo, ma questo è un'altro tema. Cosa s'intende per cultura? Sul vocabolario c'è solo un trafiletto che dice: "l'insieme della tradizione e del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo o dell'umanità intera". Ma non è proprio così! Non è solo quello. Come al solito ho dovuto fare da solo e uso questa definizione: cultura è la modalità con cui gli individui si rapportano col mondo circostante e con se stessi.
Il modo di concepire se stessi, la natura, la società, ecc. varia a seconda del clima. Noi siamo abituati a pensare che l'uomo si alza la mattina ed è padrone del mondo, decide dove andare, cosa fare, ecc. ma, in realtà, la sua indole è condizionata dalla natura. E' una lotta continua tra le prerogative naturali e l'artificio inventato dall'uomo. Ne volete una prova tangibile? Il colore della pelle: al sud ci sono i neri, poi, andando via via verso il nord, la pelle schiarisce gradualmente fino ai bianchi e biondi del nord. Parimenti, la cultura segue lo stesso criterio, cambia da luogo a luogo non in virtù della “qualità” degli uomini presenti ma in virtù delle condizioni ambientali.

Prendiamo ad es. il cristianesimo. Non è attecchito nella zona islamica nonostante sia nato li. Grazie a s. Paolo, il cristianesimo è stato diffuso in occidente tra i gentili. S. Paolo è un apostolo acquisito, non visse con Gesù come gli altri i quali cercarono inutilmente di diffondere il cristianesimo in oriente. Nonostante ciò, in questa zona nacque la religione di Maometto molto più affine forse, all'ambiente islamico.
E che dire del marxismo, delle ideologie socialiste? Ma voi pensate veramente che nell'Urss, dopo centinaia di anni di zarismo, si sarebbe sviluppato di colpo il socialismo nell'arco di pochi anni? Non c'è cosa più fascista di una monarchia assoluta. Infatti, la dittatura fu soppiantata da un'altra dittatura diversa nei modi ma uguale nella sostanza. Ci sono volute alcune generazione per arrivare ad una sorta di socialdemocrazia simile a quella del centro Europa. Negli anni '80 nell'Urss si stava abbastanza bene se non fosse per l'embargo commerciale imposto e sofferto da tutti i paesi a “vocazione” socialista, come pure la Cina e i paesi del centroamerica, nonché l'Italia e la Spagna.
Di fatti, il socialismo è attecchito, proprio come una pianta che se la coltivi in un determinato terreno cresce in un modo o non cresce per niente. In Europa il socialismo si è fuso con un'altra “vocazione” tipica del nostro continente, il liberismo, e abbiamo avuto la socialdemocrazia. Se noi osserviamo la linea che passa lungo l'asse del muro di Berlino, notiamo che i paesi presenti lungo questa linea hanno raggiunto un livello sociale invidiato da tutto il mondo coniugando libertà imprenditoriale con le tutele socialiste. Lungo la linea si trova anche l'Italia, ma come sappiamo, il nostro paese soffre di inferenze o interferenze estranee che ne hanno turbato la sua vocazione naturale. Ricordo che negli anni '70 (gli anni della strategia della tensione, dove servizi segreti Usa, assieme a parti dello Stato italiano, combattevano, e continuano a farlo ancora oggi, contro la possibilità che il partito comunista andasse al potere) il Pci era il più grande partito comunista d'Europa e insieme ai socialisti avrebbero potuto governare praticamente da soli. Poi i socialisti post Moro furono “comprati” con il nostro debito pubblico e ciò non avvenne. Altro elemento estraneo, estero, destabilizzatore fu ed è, il Vaticano. Il quale invece di assecondare la vocazione laica, atea o socialista degli italiani, ha preferito allearsi con gli americani e la mafia per motivi autoreferenziali. Come dire: i socialisti non credono in Dio e vanno distrutti, mentre, sovversivi e mafiosi -il diavolo- credono in Dio e pertanto sono più degni di considerazione.
L'interferenza nella vocazione naturale del popolo italiano non ha permesso che diventasse un paese normale. Chi non si adegua viene sistematicamente boicottato. Ricordo come gli operai fiat venivano scelti in base al loro credo politico e che nell AP entravano solo gente filo DC e così via.

Perché il comunismo non è attecchito negli Stati Uniti? Perché quando arrivarono i coloni, dopo aver sterminato le popolazioni autoctone e i bisonti, ricavarono territori sterminati da occupare. E cosa facevano a quel punto? Facciamo delle cooperative? Mettiamo beni e servizi in comune? Non ce n'era bisogno! C'era talmente tanta terra e ricchezza che ognuno poteva cavarsela da solo. Il rapporto con la terra è effettivo. Pensate che già dopo due generazioni i coloni europei hanno cominciato ad assumere modifiche scheletriche più simili a quelle degli indiani.
La terra influisce. Prendiamo la Gran Bretagna: ricordate l'immagine dal satellite del Regno Unito imbiancato rispetto alla verde Irlanda? Nonostante l'Irlanda si trovi un po' più a nord dell'Inghilterra, li il clima è più caldo per via di correnti atlantiche particolari. Forse per questo il cristianesimo è “attecchito” in Irlanda piuttosto che nell'Inghilterra protestante? Perché fa più caldo?
E che dire degli ebrei? Sono ancora alla ricerca della terra promessa. Nell'attesa di trovare terra abitabile gli ebrei cosa fanno? Si attaccano ad altri beni diciamo così, alternativi come oro, soldi, diamanti, influenze in ambito scientifico e culturale. La mancanza del suolo su cui poggiare i piedi, che ti fornisce identità, una dimensione, che ti radica e ti nutre in tutti i sensi, induce un popolo senza terra come gli ebrei a tutelarsi in maniera diversa “occupando” il mondo della finanza.

Detto questo, vorrei far notare un'altra cosa: la cultura, oltre a cambiare da longitudine a longitudine e nel tempo -ma questo è un altro tema più articolato che affronterò un'altra volta- la cultura cambia anche in relazione all'altitudine.
Ho fatto un altro disegnino mostrando degli esempi. Qui abbiamo delle città che si trovano a livello del mare o sotto: cosa hanno in comune?
Sono città attaccate alla terra e perciò re-agiscono, esprimono una cultura diversa rispetto ad altre comunità che vivono su altre latitudini, ma denotano una cultura simile fra loro. Rotterdam, New Orleans, Venezia, sono città sotto al livello del mare e sono luoghi un po' ambigui, come sappiamo, luoghi caldi, che esprimono una cultura passionale, viscerale, carnale. La musica: come mai in certi luoghi gli abitanti hanno doti canore piuttosto che in altri?
Poi c'è Sodoma e Gomorra, le città perverse per antonomasia. Queste città sorgevano sulle rive del mar Morto. Questo mare si trova nella più profonda depressone della terra. E' morto perché è troppo salato. Sarà stata la “profonda” vicinanza alla terra a condizionare la cultura dei sodomiti??
Poi abbiamo il Nepal e il Tibet sulle montagne dell'Himalaya dove viene espressa una cultura diametralmente opposta a quella che di solito si ha nelle zone più basse. Dunque abbiamo il buddismo, l'induismo, ecc. Sono le dottrine della meditazione. Cosa fanno questi? Si concentrano e cercano di evadere, nel vero senso della parola, verso un mondo alternativo, migliore, ideale. Siccome la vita a quelle altezze è molto ostile, uno si alza al mattino e dice: che tempo fa? E un'altro risponde: C'è una tormenta di neve. Quello si gira dall'altra parte.
Tali culture improntate sulla meditazione non fanno altro che rifiutare il mondo circostante proiettandosi in una ricerca interiore di vita alternativa. Anche il concetto di reincarnazione può rispondere a un bisogno di ri-vivere nuovamente magari in un luogo migliore, più ospitale, magari sulle rive del mar morto, ecc.

In conclusione, dobbiamo intanto riconoscere che la nostra cultura, al pari del colore della pelle, dei tratti somatici, viene modellata dal clima in funzione di cosa? Di un miglior adattamento in virtù della sopravvivenza della specie? Come si spiega allora che l'universo femminile viene così penalizzato? Se la natura, la specie, da un punto di vista antropologico, biologico prevede l'interconnessione di entrambi i sessi, come mai si verifica la menomazione di uno dei due? Insomma, da dove scaturisce in realtà la cultura? È evidente che c'è un errore, una contraddizione. Finché continueremo a considerare l'uomo artefice del proprio destino ci ritroveremo sempre in contrasto col mondo e con noi stessi. Finché continueremo a ritenerci al di sopra della stessa natura finiremo sempre per ritrovarci al di fuori dal mondo in una dimensione artificiale, innaturale, ideale che ci penalizzerà.

Seconda e terza parte del video.
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