giovedì 20 marzo 2008

da "Il bene comune" di Noam Chomsky

Trasferire i costi dai ricchi ai poveri è lo stratagemma comune per migliorare "l'efficenza". Qesta mattina sono andato a lavorare in automobile. Le strade erano piene di buche e c'erano grossi ingorghi di traffico, ma è difficile servirsi del trasporto pubblico perchè impiega troppo tempo ed è, effettivamente, più dispendioso che usare l'auto. Privare la gente di un'alternativa a guidare, la costringe a comprare più macchine e a spendere di più in benzina. Le buche sul manto stradale aumentano i guasti delle automobili e le vendite delle stesse. Un numero maggiore di auto in circolazione fa aumentare l'inquinamento e combattere gli effetti dell'inquinamento sulla saluta fa spendere ancora più denaro. I disagi di tutta quella gente contribuiscono alla crescita del prodotto nazionale lordo (con la celbrazione griondalistica della "grande economia") e sono estremamente efficaci dal punto di vista delle corporation che sono proprietarie del paese. I costi accollati al pubblico, come tariffe dei taxi che quei poveri lavoratori di Trididad devono pagare, non vengono messi in conto.

"Los Angeles aveva una vasta rete di trasporti pubblici che fu semplicemente acquistata in blocco e smantellata".

Si, e la stessa cosa è accaduta dove viov io. All'inizio del secolo potevi girare tutto il New England attraverso le ferrovie elettrificate. Perchè abbiamo una società dove tutti devono guidare una macchina, vivere in sobborghi periferici e fare la spesa in grandi centri commerciali? Negli anni cinquanta il governo diede il via a un givantesco programma per la costruzione di autostrade, chiamato National Defense Highway System (Rete Autostradale per la Difesa Bazionale). Dovettero aggiungere la parola "Difesa" per giustificare le ingenti somme di denaro che vennero spese nel progetto, ma in realtà era un modo per passare dal trasporto pubblico, come le ferrovie, a un sistema che utilizzasse più automobili, camion, benzina e pneumatici.
Quello faceva parte di uno dei più grandi progetti di ingegneria socile della storia e fu avviato da una vera cospirazione. La General Motors, la Firestone Tire and Standard Oil of California (Chevron), non fecero altro che acquistare in blocco e smantellare il sistema dei trasorti pubblici di Los Angeles, per costringere la gente a utilizzare i loro prodotti. La questione finì in tribunale, le corporation furono multate di poche migliaia di dollari e alla fine il governo assunse il controllo dell'intera operazione. La stessa cosa accadde altrove. Governi statali e locali si unirono insieme, oltre a una vsta gamma di poteri finanziari. Ciò ebbe enormi consegenze e sicuramente non accadde secondo i principi del mercato. E accade tuttora. Un nuovo piano per Boston prevede di smantellare parte dei trasporti pubblici e di privatizarli, per renderli più "efficienti" (così sostengono), dandoli in gestione alle tirannie private. Ed è naturalmente quel che faranno. Se sei a capo di una società che gestisce il sistema dei trasporti e la tua responsabilità è di fare in modo che gli azionisti guadagnino denaro, che cosa faresti? Taglierai le linee che non fruttano alcun profitto, ti sbarazzerai dei sindacati e così via.

[...]
Io senza alcun dubbio penso che la gente dovrebbe cominciare a porre in discussione la legittimità delle istituzioni societarie. Nella loro forma attuale, sono un fenomeno piuttosto recente: i loro diritti sono stati creati dal sistema giudiziario alla fine del 800 e sono stati drammaticamente ampliati all'inizio di questo secolo. Dal mio punto di vista, le corporation sono istituzioni illegittime di un potere tirannico con radici intellettuali non dissimili da quelle del fascismo e del bolscevismo. C'è stato un periodo in cui questo tipo di analisi non era affatto inusuale, per esempio nel lavoro dell'economista politico Robert Brady, oltre cinquant'anni fa: affonda le sue radici nei movimenti della classe operaia, nel pensiero illuminista e nel liberalismo classico. Esistono, come lei ha sottolineato, i meccanismi legali per sciogliere le corporation dal momento che tutte devono usufruire di una concessione statale. Ma è meglio non illudersi, questi sono cambiamenti di vastissima portata. Limitarsi a proporre la revoca degli atti costitutivi, come mossa tattica, non ha alcun senso. Si potrebbe prendere in considerazione solo dopo che le assemblee legislative rappresenteranno il pubblico interesse invece che gli interessi del business, e questo richiederà un processo di formazione culturale e di organizzazione molto importante oltre alla costruzione di istituzioni alternative per gestire l'economia in maniera più democratica. Ma noi possiamo, a dovremmo, indubbiamente, cominciare a mettere in evidenza che le corporation sono fondamentalemnte illegittime, e che nella loro visione moderna non dovrebbero assolutamente esistere. Allo stesso modo in cui altre istituzioni oppressive, come la schiavitù, o la monarchia, sono state cambiate o eliminate, anche il potere delle grandi imprese può essere cambiato o eliminato. Quali sono i limiti? Non ce ne sono. Alla fine ogni cosa è sotto il controllo della gente.

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