martedì 6 novembre 2007

Latitanti "in fresco"

Hanno finalmente catturato il boss mafioso Salvatore Lo Piccolo col figlio Sandro al termine di una lunga indagiene... e le solite pappardelle.

Questi latitanti li tengono in serbo, "in fresco", pronti da tirare fuori quando c'è troppa turbolenza, aria d'insubordinazione, per placare la massa d'italiani pecoroni. Sono i jolli del fumo negli occhi. I latitanti non si fanno vedere, si nascondono bene nei bunker, nei doppi muri, nei buchi come quello usato da Saddam Hussein. Possono rimanere “da parte” anche 40 anni, senza conservanti. Poi al momento buono li tirano fuori. Il ministro chiama l’antimafia e chiede: avete qualche latitante sotto mano?
Li prendono per i capelli e li mostrano a tutti. Ostentano l’efficienza dello stato e coprendo però le vere magagne.
Col senno di poi, quando beccarono Provenzano il giorno dopo le elezioni, sarebbe stato più strumentale se avesse vinto la destra?
Insomma, al grido di vendetta della sinistra, contro eventuali accuse ufficiali e provete di brogli, la cattura del "capo dei capi" avrebbe coperto il colpo di stato?

Ormai lo sanno tutti che la vera mafia è nelle istituzioni. I boss non sono altro che manovalanza da usare in caso di bisogno. Sono "prodotti" proprio dall'assenza dello stato che emargina grosse fette di popolazione favorendo i "fenomeni" di criminalità organizzata.
In fine: dov'è l'ingerenza della chiesa in questa valle di lacrime?

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